FN_70 - page 23

FEBBRAIO 2012
FIELDBUS & NETWORKS
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Transducer Block, Function Block ecc., implementando le informazioni
opzionali, a disposizione dei fornitori, in spazi riservati secondo uno
schema condiviso. Le informazioni dei dispositivi
che non hanno blocchi funzioni potrebbero es-
sere sistemate in aree sempre eguali, condivise
dai costruttori. Un altro problema frequente per
gli utenti finali è trovare le ‘chiavi’ per l’accesso
in scrittura ai parametri dei dispositivi, problema
che si potrebbe risolvere usando sempre le key
indicate nelle specifiche dei profili dei dispositivi
intelligenti.
Accessibilità e robustezza:
le Frame Appli-
cation utilizzano vari pacchetti standard Micro-
soft. Ciò presuppone che i PC sui quali le Frame
Application vengono installate dispongano di
questi pacchetti nella versione richiesta, il che
complica la vita degli operatori. Sarebbe bene
che i kit di installazione FDT contenessero tutti
i pacchetti di terze parti necessari. Infine, i fornitori dovrebbero fare
dei test più severi, onde evitare di mettere sul mercato pacchetti che
presentano problemi di funzionamento.
Espansione:
la tecnologia potrebbe ‘espandersi’ per includere di-
spositivi che attualmente non comprende, per esempio nel settore
elettrico. Attualmente, per configurare i dispositivi appartenenti a
questo ambito esistono soluzioni proprietarie, con le complicazioni
già descritte. Altra importante esigenza degli utilizzatori FDT/DTM è
poter disporre di server OPC incluso nelle Frame Application. Come
si è detto, i dispositivi intelligenti mettono a di-
sposizione informazioni utili per la diagnostica
sia predittiva, sia su evento. Le informazioni che
attengono alla diagnostica predittiva devono es-
sere elaborate da applicazioni che lavorano in
parallelo ai sistemi di controllo, quindi devono
essere gestite da un protocollo di comunicazione
che lavora ad alto livello: OPC. Le Frame Appli-
cation dovrebbero comprendere un server OPC
per essere intese non come semplici tool di con-
figurazione, ma come oggetti che consentono la
diffusione dei dati in linea.
FDT Group, che associa i fornitori, svolge un ruolo
importante per la diffusione della tecnologia ed è
un luogo dove si possono discutere e condividere
i percorsi per migliorarla, espanderla, renderla
più robusta e superare definitivamente il vincolo
delle licenze sui prodotti FDT/DTM. Infine, sarebbe auspicabile avere
in Italia un Centro di Competenza al quale gli utilizzatori possano ri-
volgersi per le loro esigenze e avere presso FDT Group una banca
dati dove possano trovare i DTM suddivisi per fornitore, prodotto e
protocollo di comunicazione, nonché avere soggetti, qualificati da un
Centro di Competenza, che sviluppino DTM su richiesta degli utenti fi-
nali. Infine, sarebbe utile avere informazioni puntuali per capire come
e da chi vengono certificati i prodotti.
Evaldo Bartaloni, Clui-Exera
I
l consorzio FDT
g), nato
nel 2003, è oggi un’associazione no-profit
composta da più di 80 aziende operanti
nel mondo della factory e della process
automation. La ‘missione’ che le acco-
muna consiste nel promuovere, supportare e
sviluppare uno standard che si pone l’ambizioso
obiettivo di creare una piattaforma aperta e co-
mune per lo sviluppo di driver (i DTM-Device
Type Manager), che consentano la comuni-
cazione con i dispositivi di campo in modo
coerente e indipendente dal protocollo di comu-
nicazione, dal sistema host che ne utilizza i dati,
dalla tipologia del dispositivo, dal produttore.
Oggi, sul mercato sono numerosi i prodotti che
nascono con protocollo digitale integrato, sem-
pre più performanti e a prezzi via via più accessibili;
tali dispositivi mettono a disposizione un innume-
revole set di informazioni e funzionalità, utili, da un
lato, all’ottimizzazione del processo e delle funzioni
di controllo, dall’altro, a un’efficiente conduzione
delle attività di gestione, manutenzione e monito-
raggio della diagnostica. La chiave che consente
di integrare un dispositivo digitale nel sistema che
deve sfruttarne le potenzialità, è il driver: nient’altro
che un software atto a tradurre e rendere fruibili, in
lettura e in scrittura, le relative informazioni. La ric-
FINO A POCHI ANNI FA, L’ACRONIMO FDT/DTM
RISULTAVA SCONOSCIUTO AI PIÙ, OGGI INVECE
GRAN PARTE DEGLI UTILIZZATORI DI DISPOSITIVI
INDUSTRIALI UTILIZZA QUOTIDIANAMENTE
QUESTA TECNOLOGIA PER OPERARE CON SENSORI,
ATTUATORI, DRIVES ECC.
PER IL COMMISSIONING,
LA MANUTENZIONE E LA
GESTIONE DELL’INSTALLATO
FDT-DTM:
LINEE DI SVILUPPO
DEL CONSORZIO
di Alessandra Icardi
Alessandra Icardi,
Endress+Hauser Italia
FDT/DTM
Attualità
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