FEBBRAIO 2012
FIELDBUS & NETWORKS
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N
el mondo sono installati oltre 30 milioni di dispositivi
cablati che utilizzano il protocollo Hart e decine di
milioni di dispositivi che utilizzano i vari protocolli di-
gitali appartenenti alla categoria dei Fieldbus. Finora
e tuttora i software proprietari creano difficoltà a chi,
nei propri impianti, ha a che fare con dispositivi multi-vendor e con
diverse tecnologie di comunicazione. I tool sono diversi ed è neces-
sario avere tutti quelli che servono incorrendo nelle problematiche di
installazione e utilizzo che gli operatori ben conoscono.
La tecnologia FDT/DTM risolve, potenzialmente, questi problemi,
comprendendo in un unico ambiente le varie tipologie di dispostivi e i
diversi protocolli di comunicazione dei vari vendor. Così, viene definita
la tecnologia sul sito di FDT Group: “FDT standardizza la comunica-
zione e l’interfaccia di configurazione tra tutti i dispositivi di campo
e i sistemi host. FDT fornisce un ambiente comune per accedere alle
funzioni più sofisticate dei dispositivi. Qualsiasi dispositivo può essere
configurato, gestito e mantenuto attraverso l’interfaccia utente stan-
dardizzata, indipendentemente dal protocollo, dal fornitore, o dal tipo
comunicazione” (FDT Technology IEC 62453/ISA SP103 ). Esattamente
ciò che chiedono gli utilizzatori. Lo chiedono perché: le politiche di
gestione degli impianti che le aziende adottano sono ormai basate su
strumenti informatici; le variazioni di produzione rendono sempre più
pressante la necessità di configurare più volte i dispositivi durante il
loro ciclo di vita; i tempi di manutenzione che vengono richiesti sono
sempre più brevi e, se non vi sono problemi hardware, gli interventi
vengono eseguiti da remoto utilizzando le tecnologie già citate.
Inoltre, deve essere presa in considerazione la gestione della diagno-
stica presente sui dispositivi ‘intelligenti’: gli apparati che comuni-
cano in Profibus e Foundation Fieldbus (e con altri fieldbus) mettono a
disposizione importanti informazioni per la diagnostica sia su evento,
sia predittiva. Con i dispositivi intelligenti è possibile avere a disposi-
zione i dati diagnostici dell’hardware, dei sensori, delle parti elettroni-
che, delle parti in movimento ecc., informazioni che, opportunamente
gestite e correlate, consentono di diagnosticare derive di misure e
comportamenti anomali, consentendo di intervenire prima che i fault
si verifichino. È la diagnostica ‘predittiva’. Infine, l’intelligenza negli
apparati rende possibile configurare, quindi elaborare in locale alert
e allarmi di processo. Da quanto fin qui affermato si comprenderà
l’importanza che ha, per gli operatori, il poter contare su ambienti
friendly e, il più possibile, unificati. Secondo la mia personale espe-
rienza, il tempo che gli addetti alla configurazione e alla manutenzione
dei dispositivi e dei sistemi spendono per la messa a punto dei tool,
equivale al tempo occorrente per gli interventi stessi. La tecnologia
FDT/DTM può quindi introdurre grandi vantaggi. È, però, attualmente
sufficientemente matura e affidabile? O necessita ancora di ulteriori
miglioramenti, oltre quelli già apportati negli ultimi anni?
A mio parere rimangono ancora miglioramenti da effettuare: ve-
diamoli.
Licenze:
per gli utilizzatori di Frame Application FDT e DTM, orien-
tarsi nella complicata politica delle licenze praticata dai fornitori è
davvero difficile. Lo è capire quali siano i prodotti soggetti a licenza,
quali quelli ‘free’ e quali siano i limiti di questi ultimi. Le licenze, poi
sono spesso vincolate al PC e difficilmente trasferibili, l’upgrade dei
prodotti implica quasi sempre l’upgrade delle licenze e… si potrebbe
continuare. Oltretutto, a causa delle complesse procedure di acquisto
delle aziende, soprattutto grandi, che richiedono quasi sempre tempi
lunghi, incompatibili con le esigenze di chi opera sul mercato, il lavoro
dei tecnici si complica ulteriormente e si hanno dannose perdite di
tempo. A mio parere i costruttori dovrebbero includere i costi delle
licenze nel costo iniziale dei dispositivi e rilasciare gratuitamente sia
i Frame Application, sia i DTM.
Semplicità:
le operazioni di riconoscimento dei dispositivi e la loro
associazione ai rispettivi DTM dovrebbero avvenire automaticamente
dopo il ‘discovery’ della rete, evitando all’operatore configurazioni non
sempre semplici, soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento
del DTM. Alcune Frame Application associano già automaticamente
dispositivi, indirizzi e DTM: dovrebbe essere una caratteristica co-
mune. Inoltre, le Frame Application dovrebbero offrire interfacce stan-
dard per la visualizzazione delle informazioni, mentre a oggi i DTM
dei vari costruttori presentano interfacce differenti. Una soluzione
potrebbe essere quella di adottare lo schema dei profili comuni ai
dispositivi intelligenti con i loro blocchi di informazioni: Phisical Block,
Fieldbus & Networks
LA TECNOLOGIA FDT/DTM COSTITUISCE
UN’OPPORTUNITÀ PER TUTTI COLORO CHE
HANNO A CHE FARE CON LA CONFIGURAZIONE,
IL COMMISSIONING E LA MANUTENZIONE DEI
DISPOSITIVI DI MISURA E AZIONAMENTO PRESENTI
NEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI, MA SUSSISTONO
ANCORA SPAZI DI MIGLIORAMENTO
FDT-DTM: LE
MIGLIORIE PROPOSTE
DAGLI UTENTI
Attualità
(
Fonte: mrhapkido.files.wordpress.com
di Evaldo Bartaloni