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alto volume che non è migrata in Cina è
stata trasferita nei Paesi dell’Europa cen-
trale e orientale appartenenti all’Unione
estesa, come Ungheria, Polonia, Repub-
blica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria e
Stati Baltici (questi ultimi preferiti dai OEM
scandinavi per la loro vicinanza, ma in forte
concorrenza con l’Asia per l’assemblaggio
delle apparecchiature di telefonia mobile).
Convenzionalmente gli analisti includono
nelle statistiche europee anche Turchia,
Nord Africa (dove gli impianti hanno sede
in Marocco, Tunisia e Algeria) e Israele.
Nella tipologia di prodotto continuano
a dominare le classiche 3C (Computer,
Communication e Consumer) nelle aree
orientali, anche se hanno un peso no-
tevole gli Amcit (Automotive, medical,
control&instrumentation, telecommunica-
tion, queste ultime di fascia alta), oltre che
i sistemi per aerospazio&difesa. Si tratta
del complesso di settori indicati nelle sta-
tistiche come elettronica industriale in
senso lato, quest’ultima più presente nella
regione occidentale, con tendenza allo
spostamento verso est nelle produzioni
meno strategiche e a volumi relativamente
maggiori.
Fanno sempre ‘da padrone’ nell’industria
europea i Global EMS di Gruppo 1 (si veda
box a pag. 26), che realizzano il 48% del
totale produttivo (i prime due, Foxconn e
Flextronics, da soli si spartiscono il 35%).
Di regola, hanno mantenuto una presenza
in Europa seppure ridotta rispetto ai livelli
pre-2009: unica eccezione di rilievo il gi-
gante Foxcon, che ha delocalizzato total-
mente in direzione Cina, mentre per contro
alcune imprese stanno riportando l’assem-
blaggio in Europa (negli stati orientali). Gli
EMS di Gruppo 1 hanno condiviso con le
aziende di Gruppo 2 la tendenza a rilevare
impianti dai precedenti proprietari (i mag-
Valori globali della produzione su commissione (fonte BCC Research)
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