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ello spazio espositivo dell’Automation Fair era presente
anche una pattuglia di aziende italiane costruttrici di mac-
chine e impianti impegnate ad ampliare la loro presenza
sul territorio americano, dove l’adozione di un sistema di
automazione basato sulle tecnologie di Rockwell Auto-
mation si conferma utile per semplificare l’accettazione da parte dei
clienti finali. La bolognese T.M.C. proponeva soluzioni delle aziende
del gruppo destinate prevalentemente al settore tissue, sottolineando
l’importanza strategica delle tecnologie di diagnostica avanzata in-
serite all’interno delle linee di produzione realizzate come strumento
fondamentale per ottenere vantaggi concreti nell’ottimizzazione delle
attività mediante la manutenzione predittiva. L’azienda parmigiana
Ocme illustrava le sue soluzioni destinate al trattamento e all’im-
ballaggio dei prodotti liquidi, nonché i sistemi di movimentazione
autonomi a guida laser. Grande l’interesse per l’innovativo sistema
del trattamento di fine linea delle bottiglie DryBlock, che integra in
una soluzione compatta tutte le fasi di lavorazione, dal riempimento
alla logistica di magazzino. La marchigiana Loccioni, alla sua prima
partecipazione diretta all’Automation Fair, illustrava i suoi molteplici
successi ottenuti adottando un approccio multidisciplinare applicato
al controllo di qualità, che oggi sta garantendo risultati in termini di
efficienza complessiva in numerosi settori applicativi.
N
Made in Italy a Houston
in modo integrato e sicuro, sistemi di
elaborazione e controllo dei dati a ogni
livello per estrarre informazioni rilevanti
dall’enorme massa di dati presente nelle
apparecchiature di fabbrica, architettura
di sicurezza che mantenga integrità e af-
fidabilità di dati e comunicazioni tra per-
sone e tra oggetti”.
Addio reti di fabbrica,
la comunicazione
va unificata
Uno dei cardini infrastrutturali dell’im-
presa connessa secondo Rockwell Auto-
mation è l’abbandono del tradizionale
modello di segregazione adottato sinora
tra la rete di comunicazione di fabbrica de-
dicata alla gestione degli aspetti produt-
tivi e la rete di comunicazione d’impresa
dedicata alla gestione amministrativa e
finanziaria. La nuova proposta è passare a
una rete unica, basata sulle stesse tecno-
logie e protocolli, con una gestione della
sicurezza multilivello, dove il collante tec-
nologico è l’adozione delle stesse tecno-
logie di comunicazione sicure basate su
Ethernet e il protocollo IP.
Passare a una rete aziendale comune ba-
sata sullo stesso tipo di tecnologie con-
sentirebbe di non disperdere risorse in
duplicazioni di sforzi per la gestione della
sicurezza e lo scambio dei dati e, soprat-
tutto, consentirebbe di affrontare da una
posizione di forza un’evoluzione della
fruizione comunque inevitabile: la proli-
ferazione dei dispositivi mobili e perso-
nali nell’ambiente di fabbrica, il crescente
ricorso a oggetti intelligenti capaci di co-
municare tra loro mediante metodologie
tipicamente mutuate dalle applicazioni di
largo consumo e l’esplosione dell’Internet
of Things.
Con Industrial Ethernet
verso l’Internet
delle Cose
Rockwell Automation è stata tra le aziende
più attive nella promozione delle metodo-
logie di comunicazione standard basate
sugli standard Ethernet e IP, a maggior
ragione da quando già alcuni anni fa siglò
un accordo di collaborazione strategica
con Cisco, il principale costruttore mon-
diale di apparecchiature
di rete Ethernet e IP
per il settore delle
telecomunicazioni e
delle imprese.
L’enfasi verso una rete
unificata basata sui
protocolli di rete IP in-
dustriali era manifestata-
mente percepibile anche
all’interno dell’area espositiva dell’Auto-
mation Fair. I bus di campo tradizionali
sono ormai relegati in angoli oscuri degli
stand, quasi un oggetto da ‘carbonari’ re-
frattari all’innovazione. In vetrina, invece,
uno splendore di switch, router e gateway
Ethernet per tutte le tasche e tutte le ap-
plicazioni, con una notevole enfasi sulle
buone pratiche per progettare e mettere
in opera reti non solo di prestazioni ade-
guate, ma che adottino anche metodolo-
gie di sicurezza e prevenzione del rischio
indispensabili per affrontare un mondo
sempre più interconnesso.
Secondo Frank Kulaszewicz, senior vice
president di Rockwell Automation, l’Inter-
net of Things sarà una spinta ulteriore a
favore dell’impresa connessa e allo stesso
tempo costituirà un’enorme nuova oppor-
tunità.
Secondo i dati delle ricerche effettuata da
Cisco, ci si aspetta che nel 2020 saranno
attivi oltre 50 miliardi di oggetti intelli-
genti collegati in rete, che potranno essere
sfruttati per ottimizzare ulteriormente ca-
tene di fornitura, controllo e distribuzione
di materiali e prodotti finiti. Per affrontare
questo scenario non servono solo dei
prodotti, ma anche competenze specifi-
che e un approccio progettuale che non
perda di vista l’architettura generale e gli
obiettivi di business di un’im-
presa connessa. In quest’ottica
Rockwell Automation ha inve-
stito e continua a investire per
arricchire la propria offerta di
servizi a valore aggiunto de-
stinati a settori merceologici
specifici e a fornire al cliente
tutte le competenze spe-
cialistiche necessarie a rag-
giungere i propri obiettivi. Un esempio per
tutti è la sicurezza, tema centrale per ogni
impresa connessa. Nell’antichità si erige-
vano fossati e muri per difendersi dagli
invasori, che sono diventati obsoleti non
appena furono inventate catapulte e armi
da fuoco. Chi non ha colto per tempo l’ar-
rivo di mezzi rivoluzionari non ha potuto
che soccombere. Oggi, analogamente, ab-
biamo imparato a costruire delle semplici
palizzate digitali, che però non bastano
certo a renderci sicuri se subiremo un at-
tacco con dei cannoni. Bisogna attrezzarsi
per tempo e l’organizzazione Rockwell Au-
tomation, con la collaborazione di Cisco, è
pronta a fornire tutto quanto serve per af-
frontare il presente e il futuro. Nonostante
i rischi possano spaventare, ricordiamo
che abbiamo una miniera d’oro ancora
non sfruttata in molti dei nostri impianti e
organizzazioni. Una recente ricerca svolta
negli Stati Uniti ci ha confermato che so-
lamente il 14% delle azienda ha collegati i
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