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LUGLIO-AGOSTO 2014
AUTOMAZIONE OGGI 374
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AO
PANORAMA
destinati all’agricoltura sono apparecchia-
ture sui generis: veloci ma precise, minia-
turizzate al punto giusto (operano anche
delle versioni delta da 1 kg), si muovono con
destrezza per campi e serre, ma anche negli
allevamenti intelligenti, nei
quali gli AMS (Automated
Milking Systems) stanno
sostituendo i tradizionali si-
stemi automatici di mungi-
tura, ma con funzioni digitali
molto più evolute.
Da non dimenticare nel fu-
turo a medio termine l’au-
tomazione dell’estrazione
mineraria, uno dei settori
che presentano interessanti
possibilità di esito.
Trend e fattori chiave
dell’automazione
A.O.: Nel contesto dell’automazione in-
dustriale globale, quali sono i key trend
nel medio e nel lungo periodo?
Gianluca Marengo
, sales manager di HBM
Italia
(
)
: “Dal punto di vista
di HBM, i sistemi di misura e acquisizione
dati si rivelano sempre più fondamentali
nell’ambito dell’automazione industriale
e nell’economia dell’azienda innovativa.
Per quanto riguarda la nostra diretta co-
noscenza, il principio ‘misurare e provare
per conoscere’ sarà sempre più adottato
dall’industria e dagli enti, in considerazione
soprattutto dei materiali innovativi che tro-
vano maggiori e nuovi settori di impiego,
delle energie alternative, dei nuovi tipi di
propulsori. Pensiamo anche che in futuro le
prove e lemisure sperimentali saranno sem-
pre più integrate conmisure e prove virtuali:
per poter soddisfare meglio la necessità di
integrare la prova fisica con quella virtuale,
HBM ha acquisito negli anni scorsi aziende
altamente specializzate in software di trat-
tamento segnali, analisi dati e simulazione.
Molti sono i settori attualmente più sensibili:
dall’automotive all’aerospaziale, dal ferro-
viario al navale, dall’ingegneria dei materiali
a quella civile, dal settore energetico ai labo-
ratori di taratura.
Per quanto attiene all’acquisizione dati,
segnaliamo la tendenza a incrementare il
numero di canali nelle propriemisurazioni e
ciò non implica affatto la diminuzione della
precisione desiderata. Le cadenze di cam-
pionamento richieste sono generalmente
fino a 10.000 misure al secondo, ma in di-
versi casi si sale fino a 50.000 misure/s. Gli
utenti preferiscono le apparecchiature che
possono essere facilmente integrate sia in
sistemi centralizzati sia distribuiti sia in un
mix dei due sistemi. Riguardo alle moda-
lità di configurazione della
strumentazione, viene pre-
ferito l’uso del PC, sia per la
configurazione sia per l’ac-
quisizione dati. Metodi alter-
nativi per l’acquisizione e la
configurazione, come l’im-
piego di controlli integrati
o il salvataggio nello stru-
mento/data logger, riscuo-
tono minore gradimento.
Fra le interfacce del PC,
USB ed Ethernet vengono
considerate pressoché della
medesima importanza, di poco superiore a
quella degli I/O digitali e delle uscite analo-
giche. Ciò evidenzia una leggera preferenza
per le interfacce PC, ma sussiste ancora una
buona richiesta di apparecchiature di ac-
quisizione in grado di utilizzare una larga
gamma di interfacce. Un
livello di gradimento infe-
riore (ma in progressiva cre-
scita) è quello suscitato dalle
interfacce fieldbus”.
Michele Frare
, general
manager factory automa-
tion division di Panasonic
Electric Works Italia (
www.
panasonic-electric-works.
it
): “Qualcuno potrebbe ri-
tenere che dopo le grandi
accelerazioni tecnologiche
nell’ambito dell’automazione industriale
dell’ultimo ventennio (per citarne un paio
di esempi le piattaforme software stan-
dard, come quelle nei PLC con IEC61131, o
i fieldbus standard con I/O e logica distri-
buita) si possa considerare che il settore sia
entrato in una propria fase ‘matura’ dove
quello che si poteva ‘rivoluzionare’ è stato
fatto.
A confutare questa tesi un fenomeno quale
la convergenza di tecnologie dal ‘consu-
mer/office’ all’industriale (una contamina-
zione già avvenuta e in pieno svolgimento
con la rete Ethernet e tutte le sue declina-
zioni realtime) che ritengo sia tutta di fronte
a noi, con ovviamente modelli di business
(redditizi) tutti da definire e verificare.
Nel medio periodo ritengo che il complesso
di tecnologie quali il cloud o m2m (sempre
più pervasivi in ambito non industriale, basti
considerare il sorpasso appena avvenuto
dei nodi in rete sulla popolazione globale),
siano elementi che influenzeranno decisa-
mente la tendenza verso il wireless (oggi di
nicchia nell’industria), con ricadute impor-
tanti per esempio in ambiti quali l’efficienza
energetica (monitoraggio esteso e partico-
lare di ogni ganglio produttivo), la manu-
tenzione remota, il management del ‘time
to market’, si stia parlando di costruttori di
macchina o di end user.
Nel lungo periodo, e qui siamo più sulla
parte ‘visionaria’ di queste poche righe, ri-
tengo che crescerà l’interscambio tecnolo-
gico con la ‘social automation’ (smart grid,
home e building automation) si pensi per
esempio al tentativo in corso di portare la
‘realtà aumentata’ dall’entertainment all’o-
peratività uomo-macchina”.
Walter Mandelli
, R&D manager di EFA
Automazione
(
)
: “In questi ultimi
anni abbiamo assistito a un forte incre-
mento della competizione:
oltre a dover rimanere al
passo con i continui cam-
biamenti tecnologici, è
necessario raggiungerli
con il minimo dispendio
di energie così da risultare
competitivi su scala glo-
bale. In questo contesto, la
figura del system integrator
assume un’importanza stra-
tegica, perché racchiude
la competenza e il senso
pragmatico che servono per
realizzare architetture e infrastrutture stabili,
sicure, performanti e lungimiranti, ovvero
perfette anche sul lungo periodo.
Sicuramente oggi, il fattore chiave nell’auto-
mazione industriale è Internet: la semplice
realizzazione di reti WAN che consentono
di controllare lo stato delle linee di produ-
zione di fabbriche che si trovano dall’altra
parte del mondo, l’accesso remoto agli
Scada tramite VPN, le infinite possibilità of-
ferte dal cloud computing, sono solo alcuni
esempi degli importanti cambiamenti che
questa tecnologia ha introdotto. Anche la
conoscenza dei database SQL e della tec-
nologia OPC-UA costituiscono, unitamente
all’impiego dei dispositivi mobili, parte del
know-how strategico di un system integra-
tor. I dati registrati dallo Scada rappresen-
Gianluca Marengo
di HBM Italia
Walter Mandelli
di EFA Automazione
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