experience, lo snellimento delle code alle
casse e l’aumento della redditività. Inoltre,
in un periodo storico in cui consumatori e
autorità sono sempre più attenti alla sicu-
rezza della filiera dei prodotti e si richiede
sempre maggiore accuratezza delle infor-
mazioni presenti sugli stessi, le aziende
che si avvalgono della tecnologia Rfid per
aumentare la propria sicurezza e prote-
zione contribuiscono anche a innalzare gli
standard globali, acquisendo vantaggio ri-
spetto ai concorrenti. Oltre ai vantaggi as-
sociati al minor impiego di ore di lavoro e
personale, o alla riduzione di errori umani,
l’Rfid offre prerogative non quantificabili
in termini economici perché riguardanti
il benessere della collettività: si pensi alla
possibilità di identificare correttamente
una sacca di sangue prima di una trasfu-
sione oppure di controllare che il ciclo del
freddo non sia stato interrotto lungo la fi-
liera durante il trasporto.
Stabilire con precisione quale sarà il futuro
dell’Rfid è difficile proprio perché si tratta
di un settore in continua evoluzione e per-
ché l’Rfid non ha ancora sprigionato tutte
le sue grandi potenzialità applicative. Si-
curamente si andrà verso una ulteriore
miniaturizzazione e l’integrazione di più
tecnologie all’interno dello stesso disposi-
tivo, per consentire alla medesima applica-
zione di gestire più possibilità applicative
di tag diversi, abbattendo così i costi di in-
frastruttura. Un ruolo di primo piano, inol-
tre, sarà giocato dagli smartphone, che,
grazie alla tecnologia NFC, implementata
in oltre 200 milioni di telefoni cellulari solo
quest’anno, verranno sempre più utiliz-
zati sia come lettori sia come tag, dando
vita alla preannunciata Internet of Thing
(IoT), dove gli oggetti che ci circondano
si renderanno riconoscibili, potranno co-
municare dati su se stessi e accedere a
informazioni aggregate da parte di altri.
In quest’ottica, in futuro si sfrutteranno
sempre di più la tecnologia UHF (Ultra
High Frequency), meno costosa e con
prospettive più interessanti riguardanti
la IoT e la tecnologia Rfid Bluetooth Low
Energy che consentirà agli utenti di poter
utilizzare il proprio smartphone come un
tag interattivo. Il consiglio alle aziende che
vogliano dotarsi di questa tecnologia è di
affidarsi a consulenti esperti, che possano
individuare obiettivi, limiti e reali possibi-
lità di impiego, con un occhio di riguardo
all’estrema difficoltà di riuscire a elaborare
e integrare la grande mole di informazioni
che la tecnologia Rfid mette a disposi-
zione. In Italia lo sviluppo di applicazioni
Rfid procede ancora a rilento, sia per una
carenza di competenze, sia per una ca-
renza di progetti di una certa rilevanza
che possano fare da volano per applica-
zioni su più vasta scala. Il rischio derivante
da installazioni approssimative, risultato
di una scarsa competenza in materia, è il
crearsi di una disillusione che sortirebbe
effetti deleteri in un mercato che ha sem-
pre guardato all’Rfid come a una tecno-
logia ‘magica’, in grado di risolvere tutti i
problemi.
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zionee futuro
Fonte: http://www.morguefile.com/