AO
PANORAMA
marrà molto basso rispetto a quello degli
altri paesi europei. I consumi, oggi, pur
non andando benissimo, ci sono ancora. Il
tasso di risparmio degli italiani, da sempre
il più alto in Europa, si sta, però, via via ridu-
cendo. Le nostre famiglie per anni hanno
attinto ai propri risparmi per mantenere un
livello di consumi adeguato ai desideri e
oggi questa riserva si sta assottigliando. Il
pessimismo non è però dilagante. Iniziano,
infatti, a intravedersi timidi segnali di un
rallentamento della discesa, mentre una
vera risalita è prevista solo per il 2014.
Il sistema moda Italia
Come si colloca il sistema moda italiano in
questo scenario? Esso ha risentito molto
del debole andamento del mercato in-
terno. Nei primi otto mesi del 2012 si è re-
gistrato un calo del fatturato sul mercato
nazionale del -10,5% equivalente a un -16
punti rispetto all’intero 2011 che aveva
fatto segnare un +5,5%. Il peso dei con-
sumi di vestiario e calzature sul totale dei
consumi delle famiglie italiane ha un trend
decrescente. In 30 anni è passato dal 10%
al 7,5% del totale, ma è coerente con le
tendenze in atto a livello mondiale. Il calo
del fatturato complessivo (tenendo conto
dell’export) si riduce a - 4,2 % (rispetto a un
+6,7% del 2011) quindi in deciso peggiora-
mento. L’abbigliamento segna un – 8,6%,
il tessile -5,4%, calzature 2,5% e maglieria
2,4% con pesanti ripercussioni anche sulle
imprese a monte del ciclo produttivo.
L’unico dato positivo riscontrato è per la
concia e pelletteria che raggiungono un +
2,6%. In questo panorama, la crescita è af-
fidata essenzialmente all’export del quale
dobbiamo però distinguere l’export verso
i paesi UE e quello verso i paesi extra-UE.
L’export del complesso settore moda è
cresciuto del +4,4% rilevando la capacità
delle nostre imprese di cogliere le oppor-
tunità presenti sui mercati internazionali.
A fronte di un calo dell’1,8% delle esporta-
zioni verso i paesi europei, le esportazioni
verso i paesi Extra UE hanno segnato una
crescita del +10,9%.
Quest’ultimo rappresenta, infatti, il 49%
dell’export dell’intero sistema moda Italia
e il 52% di tutta la filiera della pelle. I paesi
verso cui sono diretti principalmente i no-
stri prodotti sono la Cina (+18,7%), gli Stati
Uniti dove abbiamo segnato un +17,3%,
Giappone con un 16,8%, Corea Del Sud
(16%), la Russia (10,9%) e, infine, la Sviz-
zera (+11%).
i fronte alla peggiore performance
registrata in termini sia di PIL sia
di consumi, abbiamo visto come
l’export rappresenta l’unica vera
boa di salvataggio per l’intero
sistema moda Italia. Il forte calo dei con-
sumi di ‘prodotti di moda’ segnato nel 2012,
conferma, infatti, lo stallo delle vendite sul
mercato interno e la situazione attuale non
consente di fare previsioni positive sull’im-
mediato futuro.
Lo sviluppo andrà quindi cercato sulle ven-
dite all’estero. Da una ricerca di Pambianco
sull’internazionalizzazione delle aziende e dei
gruppi italiani della moda e del lusso, con-
dotta su un campione di 23 gruppi italiani
della moda e del lusso (con fatturato supe-
riore a 250 milioni) e di 335 aziende (con
fatturato inferiore a 250 milioni) è emerso
come essa sia una ‘conditio sine qua non’ per
D
Effetto lusso
LUGLIO-AGOSTO 2013
AUTOMAZIONE OGGI 365
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