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dicembre 2013
Cuore e passione
di MariaMezzetti
Cuore e passione non hanno tempo, sono i veri motori della
società. È partendo da un aforisma del filosofo francese Blaise
Pascal che Angelo Colombo, direttore generale di Elettrotec,
individua la ricetta del successo dell’azienda milanese divenuta
prerogativa di qualità nel settore delle apparecchiature per
il controllo dei fluidi e che si è imposta anche sui mercati
internazionali confrontandosi con giganti del proprio settore
“N
oi conosciamo la Verità non
soltanto con la ragione, ma
anche con il cuore…”: Blaise
Pascal ne ‘Les pensée (1654)’ non avrebbe
potuto esprimere un concetto più effica-
ce e attuale, anche 400 anni dopo averlo
formulato. “Sembra incredibile - spiega
Angelo Colombo, direttore generale di
Elettrotec - ma geni come Leonardo, Ga-
lileo, Torricelli, Pascal, non erano solamen-
te dei matematici, fisici, pittori, erano allo
stesso tempo profondi esploratori della
mente umana e in quanto tali hanno
espresso teoremi e principi, osservando”.
È infatti osservando che si scoprono le
dinamiche di funzionamento sia del com-
portamento umano che di un fenomeno
fisico, chimico o meccanico. Gli inventori
sono essenzialmente degli ottimi osserva-
tori, che attraverso sinapsi particolarmen-
te efficienti, riescono a dare un senso ai
comportamenti in natura, traducendoli
in pratica in oggetti che sfruttano tali
princìpi. Tutto ciò però non avviene uni-
camente sfruttando la ragione, ma ogni
uomo di buona volontà che voglia capire
non può esimersi dal farlo con cuore, con
passione. Il cuore, la passione non hanno
tempo, non hanno scadenze. Ciò che por-
ta alla verità coinvolge talmente tanto,
che a volte tutto il resto passa in secondo
piano. Ecco perché il cuore è argomento
tremendamente d’attualità come allora
avveniva e come sempre meno sta avve-
nendo ai giorni nostri. “Dobbiamo tutti
insieme rileggerci la passione di Enzo
Ferrari, di Marconi, di Papa Giovanni XXIII,
dei nostri padri che hanno contribuito alla
ricostruzione dell’Italia del benessere, dal
dopoguerra in poi - continua Colombo -.
L’Italia ha bisogno di gesti semplici ma
efficaci, quali la borraccia di Fausto Coppi
passata con sforzo a un Bartali disidratato,
segno di lealtà: non voglio vincere perché
