dicembre 2013
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N
ello scorso anno, il Brasile ha
esportato 91 miliardi di dol-
lari in prodotti di manifattu-
ra. Ma il Brasile è un territorio ricco di
materie prime e di grande interesse per
le imprese estere: nel prossimo biennio
ospiterà eventi sportivi mondiali, come
i Mondiali di Calcio e le Olimpiadi, che
hanno anche l’obiettivo di portare turi-
sti e dare il via libera alla realizzazioni
di grandi opere infrastrutturali. Ne par-
liamo con Paulo Skaf, presidente della
Federazione e del Centro delle Industrie
dello Stato di San Paolo (Fiesp/Ciesp),
delSenai-SP e del Sesi-SP.
Presidente, partiamo con una provoca-
zione: l´industria brasiliana è pronta a
fronteggiare la concorrenza straniera?
“Al suo interno, la nostra industria di
trasformazione è preparata, ben attrez-
zata, moderna, offre elevata tecnolo-
gia, i processi di gestione sono avanzati
e gli investimenti in innovazione e qua-
lificazione professionale sono in cresci-
ta. Le difficoltà si ritrovano all´esterno
della sfera industriale. Le elevate tasse
e la burocrazia per pagare le imposte
sono insostenibili. Le infrastrutture,
sempre più ritardate, ostacolano e ritar-
dono il flusso delle merci, impediscono
lo sviluppo di una logistica di qualità.
Ulteriori aggravanti che dobbiamo af-
frontare sono gli elevati tassi di interes-
si, l´oscillazione del cambio e la concor-
renza sleale dei prodotti importati”.
L´industria brasiliana sta affrontando la
concorrenza delle imprese straniere che
si sono installate nel Paese. Un impren-
ditore nazionale come valuta un tale
scenario?
“A parità di condizioni la concorrenza
tra le imprese è sempre positiva, incen-
tiva l’imprenditorialità, la ricerca di in-
novazione e incrementa la produttività.
Inoltre, rappresenta un grande vantag-
gio al consumatore, visto che la con-
correnza è sempre favorevole al prez-
zo finale dei prodotti. L´imprenditore
brasiliano considera la concorrenza po-
sitiva, a parità di condizioni. Ciò che è
inammissibile è la concorrenza sleale di
prodotti stranieri che stanno invadendo
il nostro mercato”.
Il Brasile ospiterà eventi sportivi mon-
diali (Mondiali di Calcio del 2014 e Olim-
piade del 2016) che dovranno portare
turisti e opere infrastrutturali. Il Paese,
e la sua industria, sono pronti?
“Siamo abbastanza impegnati con i
Mondiali di Calcio e con le Olimpiadi.
Non risparmieremo sforzi per raggiun-
gere il successo degli eventi sportivi e
per diffondere un´immagine positiva
del Brasile in tutto Il mondo, l´immagine
di un Paese che offre molte opportunità
di investimento. Siamo in stretto con-
tatto con il governo brasiliano perché
vogliamo partecipare a tutte le tappe
di sviluppo. Diversi settori della nostra
industria, come l´acciaio, la costruzione
civile e i beni strumentali sono abba-
stanza coinvolti nei Mondiali di Calcio
e nell’Olimpiade. Non soltanto le infra-
strutture attragono la nostra attenzio-
ne. Abbiamo una visione molto più am-
pia. Siamo sensibili anche ai vari aspetti
dello sport in sé. L´industria, tramite il
Sesi-SP sta sviluppando azioni per sco-
prire nuovi atleti per le Olimpiadi”.
Presidente, alcuni osservatori ritengono
che l´economia brasiliana potrebbe regi-
strare una crescita con indici similari a
quelli dell´India e della Cina. Perché ciò
non avviene?
“È ormai giunto il momento che il Bra-
sile raggiunga il livello di vita dei Paesi
sviluppati, possiede tutte le condizioni
per ottenere tale obiettivo. Per questo
An Eldorado called Brazil
Over the last year, Brazil exported 91
million dollars in manufactured products.
But Brazil is a country rich in raw
materials and of great interest for foreign
businesses: in the next two years it will
host global sporting events that will also
bring in tourists and open the way for
the realization of major infrastructural
projects. We talked about it with Paulo
Skaf, President of the Federation and the
Center of Industries of Sao Paolo State
(FIESP/CIESP), as well as of Senai-SP
and Sesi-SP. “We are rather busy with
organizing the FIFAWorld Cup and
the Olympics. We will spare no effort
to ensure the success of these events”, he
explains, “and to transmit a positive
image of Brazil throughout the world
as a country that offers great investment
opportunities”. The president also offers
a prediction about the future: in order
for Brazil to achieve the quality of life of
the developed world - and it possesses all
the resources and conditions to do so - the
country needs to concentrate on doubling
the average per capita earnings over the
next 15 years, from $11,000 in 2014 to
$22,000 in 2029. “Brazilian industry will
register some positive results this year, not
necessarily a major step forward but a
good sign nonetheless”, he concludes. “Our
forecast for 2014 takes the same direction.
The Brazilian economy is still far from
achieving its maximum competitiveness,
and this inhibits industry’s faith in
investments. Brazil urgently needs to
remove all structural and macro-economic
obstacles. We need to create a national
development program”.