dicembre 2013
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“Problema che deve essere la priorità
assoluta - sottolinea Squinzi -: l’oc-
cupazione non si fa per decreto”. Il
lavoro infatti si crea solo se il Paese
riparte, ritrovando una crescita vera
e sostenuta, non quelle percentuali
che lo stesso presidente definisce da
prefisso telefonico, dello zero virgo-
la. Servono interventi più decisi per
una crescita che sia di almeno il 2%.
“Solo così - chiosa Squinzi - potre-
mo creare benessere e occupazione
strutturale, ciò di cui il Paese ha vera-
mente bisogno.
Viviamo tempi difficili, passiamo le
nostre giornate su campi di battaglia
- conclude Squinzi - ma sono assolu-
tamente convinto che crescere si può
e si deve.
È mia convinzione che in Italia vi sia
spazio e terreno per ridare respiro a
un’economia ingiustamente com-
promessa, per dare sostegno alla do-
manda interna, alle imprese, alle fa-
miglie, ai nostri giovani, e rilanciare
l’economia. E sono altresì fermamen-
te convinto che si possa rimettere in
moto quel capitale fondamentale
per lo sviluppo di un Paese che è la
fiducia. Solo allora la crescita econo-
mica si rifletterà in crescita sociale e
potremo finalmente tornare a guar-
dare il futuro con quell’entusiasmo e
quell’ottimismo che sono sempre sta-
ti il patrimonio intangibile del nostro
straordinario Paese”.
IlpresidenteSquinziconEmmaMarcegaglia,primadonnaitalianaarivestire
ilruolodipresidentediConfindustria(quadriennio2008-2012)