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FEBBRAIO 2012
FIELDBUS & NETWORKS
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Fieldbus & Networks
Massari:
“IBMsvolge le proprie attività principalmente in tre modalità:
quella più tradizionale progettuale, in cui è profondo lo scambio di know
how con i clienti; quella di ricerca vera e propria (con numerosi labora-
tori all’interno dei quali lavorano tre premi Nobel e dove sono presenti
eccellenze in diversi settori scientifici); quella di collaborazione nella
ricerca, tramite l’adesione a progetti europei. Questo approccio garan-
tisce la cosiddetta ‘cross fertilization’, ovvero lo scambio di informazioni
tra diverse business unit aziendali, con differenti competenze”.
Progetti strategici o semplici ‘palestre’?
Pinceti:
Si legge spesso di progetti pubblici per lo sviluppo di smart city,
anche se finora non si è visto ancora nulla di tangibile. Ritenete che tali
progetti siano strategici per lo sviluppo del business delle vostre aziende,
o piuttosto gli attribuite un ruolo di ‘palestra’ per aziende e utenti?
Mangiò:
“Le amministrazioni locali hanno bisogno di soluzioni che mi-
gliorino l’efficienza e la sostenibilità dei sistemi urbani a costi accetta-
bili, che siano facili da implementare e gestire. A fronte di una richiesta
crescente di servizi urbani, le soluzioni Smart Public Service aiutano
le amministrazioni a gestire in modo efficiente i sistemi di sicurezza
pubblica, l’illuminazione stradale, i servizi sanitari ecc. Le città potranno
avvantaggiarsi di una maggiore condivisione delle informazioni fra i di-
versi rami dell’amministrazione, di minori interruzioni ai servizi pubblici
e di un migliore controllo dei sistemi cittadini nel loro complesso. Se si
tiene conto che in Europa si sprecano ogni anno quasi 300 miliardi di
euro in costi energetici, a causa delle inefficienze nel patrimonio immo-
biliare, ecco che gli strumenti Smart Building and Home, dimostrano la
loro utilità, includendo servizi di monitoraggio energetico e ambientale
e visualizzazione dei consumi che permettono di ottimizzare l’utilizzo
dell’energia di uffici, data center, impianti industriali, ospedali, univer-
sità ed edifici residenziali. Le soluzioni connettono inoltre gli edifici fra
di loro tramite la rete elettrica, abilitando le smart grid”.
Arneri Borghese:
“Siamo coinvolti in numerosi progetti pilota e ‘proof
of concept’ in Europa (soprattutto Italia, Svizzera e Spagna) e nel mondo.
Per esempio, abbiamo avviato, insieme a Rete di Imprese Step, la fase
sperimentale del progetto Swings-Solid Waste Integrated Network Ga-
thering System, per il monitoraggio della raccolta dei rifiuti solidi urbani
(si veda box a pag. 57). Le soluzioni di Paradox Engineering per smart
grid e smart city sono inoltre visibili presso la SmartZone che Abertis
Telecom ha realizzato in Spagna, a Barcellona. Si tratta di un’area dimo-
strativa, dove aziende ed enti pubblici hanno la possibilità di toccare con
mano alcune soluzioni avanzate per la gestione delle reti di distribuzione
dell’energia, dell’illuminazione pubblica e dei servizi d’irrigazione. Questi
progetti sono significativi non soltanto per verificare i risultati ottenibili
grazie alla tecnologia, ma soprattutto perché alimentano un confronto
virtuoso sulle modalità più efficaci per rispondere a sfide quali la ridu-
zione delle emissioni di CO
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e lo sviluppo sostenibile”.
Massari:
“Le smart city costituiscono un tassello fondamentale nella
strategia di IBM degli ultimi anni, che non a caso è chiamata ‘Smarter
Planet’. L’iniziativa Smarter City di IBMha come obiettivo quello di sfrut-
tare la tecnologia, oggi largamente presente in tutti gli aspetti della vita
quotidiana, per migliorare la qualità della vita nelle città, intese come il
luogo in cui la maggior parte della popolazione mondiale vive o vivrà e,
per questo, fulcro delle sfide che ci troviamo ad affrontare: complessità,
sprechi, inquinamento. Una città intelligente rivede il proprio modo di
operare partendo dal cittadino, primo ‘sensore’ per l’amministrazione,
che ascolta, interagisce e rimanda valutazioni. Questa visione di città
diventa possibile ‘interconnettendo’ dinamicamente utenti e oggetti
che sfruttano le tecnologie esistenti per la connessione e la rilevazione
delle informazioni. IBM sta investendo da più di tre anni sul programma
Smarter City che in Italia ha già coinvolto più di cento città; sono stati
siglati dodici protocolli strategici, consolidando una comunità di circa 40
città in partnership con Forum PA”.
Moresco:
“L’obiettivo di Siemens è sviluppare soluzioni capaci di mi-
gliorare le infrastrutture cittadine. Parlo di applicazioni nell’ambito della
mobilità sostenibile o di sistemi per l’integrazione delle reti intelligenti
negli edifici; stiamo lavorando per offrire supporto ad alcune città ita-
liane impegnate sul fronte della sostenibilità, in particolare attraverso
l’impegno nel programma Smart City promosso dalla Commissione
Europea. Stiamo investendo inoltre per favorire lo sviluppo di tecnolo-
gie, prodotti e soluzioni per l’automazione delle reti elettriche e la loro
evoluzione verso il concetto di smart grid, inteso come cambiamento
strutturale a livello tecnico, economico e normativo/regolatorio. Il nuovo
Settore Infrastructure and Cities è nato proprio per favorire e stimolare
l’evoluzione delle città con applicazioni di building technology, distribu-
zione elettrica, trasporto, logistica e smart grid”.
De Bellis:
“Considerando che uno dei mega-trend globali è dettato
dall’urbanizzazione, ABB non poteva esimersi dall’impegnarsi sui fronti
La soluzione PE.AMI di Paradox Engineering per l’illuminazione pubblica consente di segmentare la rete cittadina in
sotto-sezioni, definendo gruppi o singoli lampioni sui quali agire da remoto per regolare l’intensità dell’illuminazione
in base a degli orari o a specifiche necessità. È possibile differenziare il servizio per zone, per esempio dando mag-
giore intensità ai lampioni collocati in prossimità di incroci o in aree critiche, o flussi di utenza, servendo in modo
specifico le scuole, le fermate degli autobus o i parcheggi pubblici, oppure ci si può basare sulla posizione spaziale o
sulle condizioni di luce naturale. Oltre a offrire funzionalità di attenuazione, la tecnologia PE.AMI consente di ridurre
l’intensità luminosa erogata dalle lampade, senza che l’occhio umano lo percepisca. Il tutto si traduce in risparmi che
possono arrivare al 40%, senza penalizzare il servizio. Permette inoltre comunicazioni bidirezionali tra i sistemi degli
operatori e l’infrastruttura (i lampioni), con la possibilità di impostare l’invio di allarmi e comandi specifici, per eroga-
re servizi migliori, più puntuali e proattivi.
L’ILLUMINAZIONE PUBBLICA CON PE.AMI
Fieldbus & Networks
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