MARZO 2017
AUTOMAZIONE OGGI 396
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produttivo, consentendo di ridurre i costi aumentando nel con-
tempo il valore percepito dal cliente, attraverso la qualità del
prodotto. Su tutto questo bisogna puntare mediante un piano
di politica industriale ben preciso, che abbia obiettivi chiari per
il Paese, indicando quali strumenti e quali incentivi attivare. Oc-
corre rendere più flessibili i bandi europei, unificandoli per filiere
e settori, puntando maggiormente su forme innovative di aggre-
gazione, come i contratti di rete.
Selva
: Senza un significativo utilizzo delle nuove tecnologie,
dell’automazione e di un processo di digitalizzazione dei processi
produttivi, non è possibile risultare vincenti in unmercato globale
sempre più affollato e competitivo. In fiera a SPS Italia (Parma,
23-25 maggio) mettiamo in mostra e facciamo confrontare gli
attori di tutti questi mondi per rimanere la piattaforma in cui il
comparto manifatturiero italiano può davvero trovare un’offerta
completa e risposte affidabili. Con questo scopo abbiamo allar-
gato le categorie merceologiche e lavorato sulla presenza dei
principali player anche del digitale.
Filippis:
Il processo di innovazione tecnologica apportato dalla
quarta rivoluzione industriale
è senza dubbio un punto
cruciale per il fenomeno del
re-shoring, ponendo obbli-
gatoriamente le proprie basi
sul processo di automatizza-
zione integrato in una piat-
taforma in grado di gestire
tutti i punti della fabbrica, la
collezione dei dati rilevanti
e il trasferimento sicuro di
questi ultimi verso sistemi
informativi aziendali, data-
base e cloud. In tale scena-
rio, la proposta di Mitsubishi
Electric passa attraverso la
piattaforma multi-CPU iQ-R,
tramite la quale si è in grado
di gestire, con un unico
hardware, l’intero impianto,
dall’elettromeccanica ai soft-
ware di supervisione, dalla
logica alla robotica, pas-
sando attraverso il motion e
il controllo numerico. Il con-
nubio tra efficienza e traccia-
bilità del processo favorisce di fatto la produttività a fine linea e
aggiunge valore alla singola unità di prodotto.
Zuffada:
Certamente. Industry 4.0, fabbrica intelligente, smart
manufacturing sono tutte definizioni e, in qualche modo, sino-
nimi di quella che è stata definita come la quarta rivoluzione in-
dustriale. Come oramai è noto, la quarta rivoluzione industriale,
fa riferimento a uno scenario in cui l’uso pervasivo delle tecnolo-
gie digitali aumenterà la competitività e l’efficienza delle imprese
manifatturiere, grazie all’interconnessione e alla cooperazione di
tutte le risorse utilizzate nella fabbrica e lungo la catena del va-
lore. Il nuovo paradigma produttivo sposterà l’attenzione dalle
economie di scala e dalla riduzione del costo del lavoro, alla
flessibilità e alla ‘personalizzazione’ di prodotti e servizi, come
principale fonte di valore aggiunto e caratteristica di competi-
tività. È un nuovo modo di produrre sempre più ritagliato sulle
esigenze del cliente che può portare enormi benefici a un tes-
suto industriale come quello italiano che per inventiva, creati-
vità e affidabilità non ha eguali al mondo. Siemens, lavorando in
stretta collaborazione con le imprese, mette a disposizione delle
PMI e delle grandi aziende soluzioni integrate di automazione e
software industriale per gestire e ottimizzare tutta la catena di
creazione del valore.
A.O.:
Può il reshoring essere un problema dal punto di vista legale,
sia per questioni legate alla burocrazia che dal punto di vista am-
ministrativo?
Boffa:
Non so quanto la burocrazia abbia avuto un peso nella
scelta di molte aziende di delocalizzare, il problema principale
erano i costi. Tuttavia, se qualcuno aveva timori in tal senso e le
condizioni non cambiano, la burocrazia potrebbe ancora rap-
presentare un freno al ritorno delle attività produttive in Italia.
Però, il governo ha lanciato un piano nazionale per l’Industria 4.0
con l’obiettivo dichiarato
di riportare la manifattura
in Italia, quindi ci si aspetta
che questo sforzo strategico
ed economico sia accompa-
gnato da un alleggerimento
dell’iper-burocrazia e da uno
snellimento delle procedure.
A.O.:
Riguardo alla conve-
nienza delle operazioni, è
possibile svolgere tutte le
operazioni necessarie in au-
tonomia o è utile cercare l’as-
sistenza di un professionista?
E in caso positivo, quali sono
i vantaggi di rivolgersi a un
professionista?
Boffa:
Per riportare la mani-
fattura in Italia, non si può
prescindere dalla digital
disruption e dall’Industria
4.0, come dicevamo in pre-
cedenza. È assolutamente
necessario tenere in con-
siderazione questi trend e
per andare in questa direzione il percorso è lungo e prevede
delle tappe. Ci sono già aziende, anche nel nostro Paese, che si
stanno muovendo a piccoli passi, per esempio adottando nuovi
sistemi via via sempre più connessi. Ci sono anche aziende più
ambiziose, che stanno avviando una vera ‘business transforma-
tion’. Per fare questo, devono accedere a competenze nuove
andando spesso in partnership con realtà esterne. Si prendano
per esempio il nascere di nuove tipologie di aziende digitali e di
data analytics, che finora non esistevano, e i progetti sostenuti
dalla UE in ambito Horizon 2020 che coinvolgono, tra gli altri,
istituti di ricerca nazionali e internazionali.
Certo, qualcuno potrebbe anche riuscire a inventarsi da solo la
sua Industria 4.0... ma non siamo tutti Steve Jobs.
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