MARZO 2015
AUTOMAZIONE OGGI 379
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afiancodi colleghi esperti, al finedi trasmettere loro le competenze ri-
chieste a un tecnicodi automazione”. Egli quindi sottolinea: “Scuole e
atenei non sempre riescono a fornire un percorso capace di illustrare
gli aspetti applicativi di ciò che si studia e questo diviene compito del
singolo studente, che deve saper individuare l’azienda che gli con-
senta di concretizzare questo obiettivo”.
“La nostra esperienza ci fa riscontrare una maggiore
difficoltà a raccordare la formazione con il contesto
lavorativo nel mondo universitario” riporta
Mereu
.
“Non tutte le università offrono percorsi formativi
adeguati alle figure professionali che un’azienda
come potrebbe essere la nostra richiede. Capita, per
esempio, che in una zona in cui vi sono richieste per
l’automazione industriale, non vi siano laureati con
competenze specifiche e i nuovi assunti provengano
da altre Regioni e questo, oltre a essere evidente-
menteun costo, è ancheunproblemaper le aziende”.
Per
Randieri
le carenze che si possono constatare
sono molteplici: “Personalmente ho constatato che
dopo un breve entusiasmo iniziale i giovani si ‘impi-
griscono’ e vanno alla ricerca di mansioni routinarie,
quando al contrario dovrebbero essere proprio loro il motore trai-
nante delle aziende. Sin dai tempi dei miei studi in ingegneria mi ero
accorto che la formazione universitaria che stavo ricevendo non era
sufficiente per il lavoro che avrei voluto fare, poiché molte volte era
puramente teorica. Ecco, tutto questo continua anche oggi a man-
care”.
AO: Quanto ‘costa’ all’azienda la formazione dei neoassunti?
Quali sono le figure più difficili da formare? La formazione in
azienda è comunque imprescindibile?
“Riferendomi alla figura professionale dell’‘application engineer’,
l’inserimento di una nuova figura in azienda ha costi variabili in rela-
zione agli ‘skill’ pregressi del neoassunto” puntualizza
Gloder
. “È ne-
cessario effettuare una formazione specifica su prodotti e strumenti
di progettazione che impegna la nuova risorsa per almeno 3 mesi.
Diversamente avviene per un neoassunto che ha terminato gli studi,
per il quale il periodo di formazione ha una durata variabile dai 6 ai 9
mesi. È senz’altro difficile trovare figure specializzate su applicazioni
complesse: il requisito fondamentale è la conoscenza del processo,
mentre si dà per scontata la conoscenza dei prodotti in quanto tali.
Ciò è però fortemente dipendente dalla strategia dell’azienda. Se
intendiamo riferirci alla formazione squisitamente tecnica, direi che
questa va svolta direttamente in azienda e coinvolgendo i migliori
collaboratori”.
Una figura professionale emergente sul mercato, che deriva proprio
dall’evoluzione tecnologica e operativa a cui stiamo assistendo in ter-
mini di richiestadi integrazione fradiversi sistemi, è secondo
Mereu
il
‘tecnico dell’energia’: “Il tema della gestione energetica è rilevante in
modo trasversale per tutti i settori industriali, dal building all’informa-
tica, oltre che in campo elettrico. Per questo stiamo sponsorizzando
nuovi percorsi formativi ad hoc, che sono già partiti in via sperimen-
tale in alcuni CFP dei Salesiani, e vogliamo estendere il più possibile
queste iniziative. Pensando poi ai laureati, per noi sono interessanti
soprattutto figure come ingegneri elettrici/energetici, elettronici, in-
gegnerimeccanici, ingegneri informatici, oltre ai laureati ineconomia
e simili per le posizioni legate al marketing.
Avolte abbiamodifficoltà a trovare lapersonagiusta e, per rimediarvi,
lavoriamomolto con le università per avvicinarle alle realtà industriali
sul territorio, così da creare un circolo virtuoso tra domanda e offerta.
In vari casi, abbiamo approntato dei moduli formativi specifici che
vengono erogati agli studenti da nostro personale, in particolare in
ottica di formazione pratica di laboratorio. I più difficili da trovare
comunque sono i laureati nell’area automazione, ri-
scontriamo invece pochi problemi laddove si tratta
di figure con una formazione elettrica o informatica,
che oggi si interseca con diverse aree, dalla domotica
all’industria”. Sottolinea quindi
Mereu
: “Per favorire
l’incontro con giovani interessanti, non solo a livello
di laureati, partecipiamo regolarmente allegiornatedi
orientamento (‘JobDay’) per i giovani e organizziamo
seminari per indirizzare gli studenti a proseguire gli
studi nei nostri settori.
Queste giornate sono anche l’occasione per aiutare i
ragazzi a comprendere come proporsi al mondo del
lavoro, questa infatti è un’altra carenza che riscon-
triamo: molti non sanno bene come scrivere un cur-
riculum, come affrontare un colloquio ecc. Inseriamo
quando possibile questi elementi nei programmi for-
mativi sui quali collaboriamo con le scuole.
Infine, un altro modo per identificare i migliori talenti è il nostro con-
corso nazionale per tesi di laurea in tema di efficienza energetica
“Think Green be Efficient”. Quest’anno hanno partecipato studenti di
22 atenei e stiamo valutando ben 50 tesi di laurea, in attesa di pre-
miare i migliori il prossimo aprile”.
Conclude
Randieri:
“Il costo per la formazione dei neoassunti è con-
siderevole, poiché tipicamente la loro esperienza è pressoché nulla e
si limita al massimo a quella acquisita durante il lavoro di tesi. I costi
più grandi si hanno per la certificazione delle persone. Le figure più
difficili da trovare sono quelle che dovrebbero lavorare nei diparti-
menti di ricerca e sviluppo, poiché inquell’ambito si richiedonofigure
professionali di un certo livello, che abbiano una forte motivazione
e capacità di auto-organizzare il proprio lavoro. Sicuramente la for-
mazione diretta è uno strumento imprescindibile, dato che è l’unica
occasione per mettere i giovani di fronte al mondo reale del lavoro.
Un ateneo o scuola non potrebberomai simulare ciò che in realtà av-
viene in un’azienda”.
AO: Ritenete utile stringere accordi o partnership con le scuole
(per esempio per stage)? Cosa pensate dell’alternanza studio/
lavoro che in Italia stenta a decollare?
“È senza dubbio di fondamentale importanza e la nostra azienda è
attiva su questo fronte ospitando, all’interno delle diverse divisioni
che la compongono, stage curriculari ed extracurriculari” risponde
Fabrizio Conte, CSM
country manager Italy
di Rockwell Automation
Fonte:
www.physique360.com