marzo 2014
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se nei confronti di Expo Milano 2015 sono
molto alte. D’altra parte, si parla di oltre
20 miliardi di euro di produzione aggiunti-
va nel periodo cui si riferisce la ricerca e di
benefici per il settore turistico pari a circa 5
miliardi di euro. Non dobbiamo dimentica-
re che l’Esposizione Universale condivide la
mission di tutti i Grandi Eventi - penso alle
Olimpiadi o ai Campionati mondiali di cal-
cio -: essere motore di rilancio, catalizzato-
re di cambiamento e attivatore di opere e
infrastrutture, soprattutto di mobilità. Per
facilitare la viabilità e agevolare l’accesso al
sito espositivo da parte dei visitatori, saran-
no ultimati alcuni importanti interventi che
il territorio lombardo e la città di Milano at-
tendevano da diverso tempo e queste ope-
re saranno certamente un lascito importan-
te di cui beneficerà l’intero Paese”.
Cosa possiamo aspettarci dal Padiglione
Italia?
“Il Padiglione Italia sarà uno dei più visi-
tati del sito e penso non deluderà le at-
tese. Sarà la vetrina che farà conoscere
il nostro Paese ai visitatori provenienti
dall’estero.
Attraverso eventi, mostre e convegni, po-
tremo raccontare la storia, la cultura, la
tradizione agroalimentare e gastronomica
che caratterizza ogni regione. Vorremmo
che Padiglione Italia diventasse il punto di
partenza di un viaggio reale alla scoperta
della nostra penisola. In Expo Milano 2015,
e nell’area espositiva che la rappresente-
rà, l’Italia mette in campo le proprie forze
nuove, le proposte creative e innovative
dei giovani su cui il nostro Paese deve in-
vestire per il futuro. La costruzione dell’e-
dificio-simbolo, Palazzo Italia, è stata già
avviata. E la risposta delle Regioni e dei Co-
muni a partecipare è, anche in questo caso,
entusiasta”.
Milano e l’Expo: un connubio perfetto in
termini di internazionalizzazione e inno-
vazione. Come si sta preparando la città
a questo grande evento?
“Milano e la Lombardia offrono da sem-
pre un terreno molto fertile all’iniziativa
imprenditoriale, soprattutto in termini di
valore tecnologico. In vista dell’evento del
2015 la città e il territorio si stanno dotan-
do di soluzioni di accoglienza adeguate
alle esigenze di un pubblico vasto ed ete-
rogeneo. In questa direzione si muovono
il piano di attività City Operations varato
dal Comune e il progetto E015, per la re-
alizzazione di un ecosistema integrato di
servizi - trasporti, accomodation… - in dia-
logo costante tra di loro e con i cittadini-
turisti-visitatori di Milano e dell’hinterland.
Creare un ambiente tecnologico unico che
faciliti la comunicazione e la diffusione di
informazioni di pubblica utilità è un segna-
le da non trascurare, un aiuto concreto a
migliorare la vita in città, che sopravvivrà
ad Expo Milano 2015”.
Dopo Expo 2015, che cosa resterà?
“Pensando alla nostra ‘mission’, direi che
l’eredità più importante di Expo Milano
2015 saranno le linee guida che elabore-
remo insieme agli altri Paesi, per assicu-
rare a tutti cibo sano, sicuro e sufficiente.
Ci piacerebbe che il tema non esaurisse la
propria funzione con la chiusura dell’e-
vento. Per questo, abbiamo sottoscritto
un documento di intesa con il Ministero
dell’Ambiente: vogliamo dare vita a un
centro internazionale di ricerca sulla si-
curezza e la sostenibilità alimentare e
ambientale che porti avanti il nostro im-
pegno per il futuro. Ma ci sarà anche un
lascito materiale. L’Esposizione Univer-
sale lascerà un’area attrezzata con le più
moderne tecnologie di comunicazione e
di sicurezza, perché il sito espositivo di-
venterà una Digital Smart City, un model-
lo di sviluppo urbano tecnologicamente
avanzato replicabile in altri contesti. Non
bisogna poi dimenticare le infrastrutture:
le opere viabilistiche realizzate per faci-
litare l’accesso dei visitatori sono parte
integrante di quell’eredità di cui potrà
beneficiare il territorio”.