marzo 2014
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falsi non hanno la stessa qualità di quelli
autentici.
È anche un pessimo affare per i contri-
buenti. I criminali non pagano le tasse e
tocca poi a noi pagare la differenza per
compensare i mancati introiti del fisco. I
falsari danneggiano l’economia europea
perché colpiscono le attività lecite e limi-
tano la nostra capacità di innovare. I pro-
dotti contraffatti fanno concorrenza sleale
ai prodotti originali, mettendo a rischio
molti posti di lavoro in Europa. A questo
problema si può rispondere in un solo mo-
do. Un elemento importante, spesso sotto-
valutato, è che degli oltre 200 miliardi di
euro all’anno di giro d’affari globale della
contraffazione, la gran parte va nelle casse
delle organizzazioni criminali. È evidente
dunque che la lotta alla contraffazione è
un dovere che supera ampiamente i talvol-
ta ristretti recinti in cui si tende a circoscri-
verlo. Dobbiamo aumentare la conoscenza
del fenomeno tra i cittadini, rafforzare il
coordinamento europeo per il contrasto a
questo traffico illegale, ma anche porre il
tema in cima all’agenda negli incontri con
i nostri partner internazionali, per esempio
la Cina, da cui proviene la gran parte dei
prodotti falsi sequestrati alle nostre fron-
tiere. È una sfida di civiltà con cui difendia-
mo le nostre imprese, i nostri cittadini e i
nostri valori”.
Vicepresidente, il 25 maggio si vota per
il rinnovo del Parlamento Europeo. Qua-
le ruolo ha oggi la Commissione Euro-
pea e quale dovrà avere in futuro nello
scenario economico e politico continen-
tale? E quale sarà il ruolo dell’Italia?
“È auspicabile che in vista delle prossime
elezioni europee la politica svolga un ruolo
serio, spiegando la posta in gioco, convin-
cendo a partecipare a un nuovo progetto
europeo. Canalizzando le proteste, trasfor-
mandole in voglia di cambiamento. Per co-
struire una nuova casa più solida e adatta
a tutelare gli interessi dei cittadini europei
tra le tempeste del mondo globale. L’Euro-
pa che sognava De Gasperi, amareggiato
dal fallimento del progetto di Comunità
Europa della Difesa in cui vedeva, appun-
to, l’embrione di un’Europa non fondata
sul solo mercato. Pensando a De Gasperi e
agli altri padri fondatori, dobbiamo essere
consapevoli del patrimonio che abbiamo
ereditato. Non è per caso se abbiamo vinto
un Nobel; se siamo la sola area al mondo
che ha saputo darsi un metodo per deci-
dere insieme nel rispetto della diversità; se
non abbiamo la pena di morte; se mettia-
mo i nostri valori, la democrazia, e i diritti
fondamentali, prima di ogni altra cosa. È
questo progetto di pace, libertà, e solida-
rietà che va rilanciato, che deve tornare a
farci sognare. Dobbiamo avere il coraggio,
la determinazione, per finire la traversata
del guado dove, adesso, rischiamo di esse-
re travolti. Di andare verso un’Europa dav-
vero politica, vicina ai popoli, con un go-
verno economico, un bilancio, una banca
centrale, una voce unica e forte nel mon-
do. Rovesciando l’immagine d’istituzioni
distanti, chiuse in una torre d’avorio, inges-
sate da una burocrazia auto referenziale”.
ritmo inferiore rispetto al 2013. Sappiamo
che le banche italiane scontano una fidu-
cia calante e un aumento delle sofferenze.
Il buon lavoro di Draghi sull’immissione di
un’enorme quantità di liquidità nei merca-
ti finanziari dell’eurozona non riesce anco-
ra a riattivare il credito alle imprese e fami-
glie. È una situazione non più sostenibile.
Dobbiamo procedere velocemente verso
l’Unione bancaria. Il Consiglio europeo di
dicembre ha dato luce verde per cui dal
2015 avremo una vigilanza unica della BCE
sulle banche ‘sistemiche’ che sarà estesa al-
le altre banche entro il 2017”.
La contraffazione è uno dei mali dell’in-
dustria, soprattutto quella che punta
sull’eccellenza, ma è anche un elemento
di destabilizzazione della libera concor-
renza. Cosa state facendo per questo?
“Per i cittadini europei, le conseguenze
negative derivanti dal fenomeno della
contraffazione sono soprattutto di natu-
ra economica. È anche un problema eti-
co. Il maggior beneficiario di questa atti-
vità illegale è la criminalità organizzata.
Ampiamente coinvolta nel commercio
mondiale di merci contraffatte, essa
guarda a questo mercato come un’op-
portunità di arricchimento crescente. I
prodotti contraffatti possono rappre-
sentare gravi rischi per la sicurezza e per
la salute. Perché mai i criminali dovreb-
bero preoccuparsi della nostra sicurez-
za? I consumatori ne escono da perden-
ti. Credono di fare un buon affare e fi-
niscono per rimetterci, perché i prodotti