Uomini_Imprese_marzo_2014 - page 20

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In quei mesi, Milano diventerà l’ideale ca-
pitale dell’Europa perché i riflettori saran-
no puntati su un evento che tocca diverse
sensibilità e può rappresentare veramente
un momento di straordinaria crescita per
l’intero continente. A giocare saranno di-
versi settori: l’aspetto agro-alimentare, la
lotta alla fame del mondo, le risorse idri-
che, la tutela dei diritti umani (perché il
diritto al cibo è uno di questi diritti sacro-
santi), il diritto a non aver prodotti contraf-
fatti saranno centrali a questa iniziativa.
L’Expo 2015 può e deve accendere i riflet-
tori anche sull’industria, non solo sul setto-
re alimentare ma anche quello del turismo.
Su un’Europa che sta cambiando, che sta
superando la crisi. Ci auguriamo, infatti,
che proprio 2015 sarà l’anno dei segni di
ripresa ancora più decisivi, grazie anche al
cambio di rotta puntando a un’industria
più sostenibile, più moderna e più forte”.
Nel ciclo di programmazione 2007-2013
l’Italia non è riuscita a spendere neppure
la metà dei 100 miliardi resi disponibili
dall’Unione europea. Non è necessario
correre ai ripari?
“I fondi europei e i programmi di investi-
mento dell’Unione europea rappresenta-
no una grandissima opportunità che deve
essere colta a pieno. Essi giocheranno an-
che un ruolo chiave nel rilancio industriale.
Prevediamo che oltre 100 miliardi di fondi
regionali fino al 2020 saranno investiti per
innovazione industriale in aree come le
tecnologie chiave abilitanti, la bioecono-
mia, le auto e i veicoli verdi, l’efficienza
energetica delle costruzioni, il manifattu-
riero avanzato, lo spazio. Sarà anche pos-
sibile, per la prima volta, utilizzare 40 mi-
liardi del programma quadro per la ricerca
Orizzonte 2020 per finanziare progetti
industriali vicini al mercato. Se a questo
aggiungiamo i 2,3 miliardi del programma
Cosme, arriviamo a circa 150 miliardi messi
a diposizione dall’Ue per il rilancio dell’in-
dustria europea.
Considerando il co-finaziamento e l’effet-
to leva degli investimenti, possiamo stima-
re in circa 1.000 miliardi le risorse disponi-
bili per l’industria nei prossimi anni. L’Italia,
il suo governo e le sue regioni, deve fare
più squadra per poter trarne vantaggio al
beneficio di cittadini e imprese”.
Vicepresidente, l’impatto dei costi ener-
getici sulle nostre industrie è molto ele-
vata, in Italia addirittura è il più alto d’Eu-
ropa. Attraverso una drastica riduzione
dei costi dell’energia, gli USA sono riu-
sciti a crescere più velocemente dell’Eu-
ropa. Come si rende competitivo il no-
stro sistema da questo punto di vista?
“Insieme all’amministrazione pubblica
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