Uomini_Imprese_marzo_2014 - page 18

diLucaRossi
Conl’appellativodi
‘Rinascimentoindustriale
europeo’, nelgennaioscorso
ilvicepresidenteUe, Antonio
Tajani,hapresentatoun
ambiziosopianodi rilancio
del compartoindustriale
europeo.Obiettivo, invertire
ildeclinoiniziatoneglianni
90.AU&I ilCommissario
europeoper l’Industriatraccia
ancheunbilanciodiquesto
quinquenniodimandato
caratterizzato, traglialtri,dalla
lottaallacontraffazioneedal
sostegnoallePMI
Un pianoUE
per l’industria
marzo 2014
18
N
el prossimo maggio il Parlamen-
to europeo andrà al suo rinno-
vo. Una scadenza importante,
non solo per il mondo della politica ma
anche per quello imprenditoriale, perché
ormai la gran parte delle normative che
regolano la vita amministrativa negli Stati
membri, nonché la maggior parte dei fi-
nanziamenti, ha il suo centro in sede euro-
pea. In questo quinquennio la delegazione
italiana presente nel Governo comunitario
presieduto dal portoghese José Manuel
Barroso, era rappresentata dal vicepresi-
dente e Commissario per l’Industria e l’Im-
prenditoria, Antonio Tajani. Proprio il rap-
presentante italiano recentemente ha pre-
sentato un ambizioso piano di rilancio del
comparto industriale in una proiezione fu-
tura di elemento trainante per l’economia
continentale. Con il nostro rappresentante
abbiamo cercato di capire quale ruolo avrà
nei prossimi anni l’istituzione comunitaria,
ma gli abbiamo anche chiesto di tracciarci
un bilancio delle iniziative rivolte al settore
manifatturiero disegnate in questo ultimo
quinquennio di mandato.
Vicepresidente Tajani, il 22 gennaio
scorso lei ha presentato il piano per il
cosidetto ‘Rinascimento industriale eu-
ropeo’. Obiettivo è fare del comparto
industriale il settore trainante dell’eco-
nomia europea. Ci spiega quali sono i
capisaldi di questo ambizioso progetto?
“L’UE deve invertire il declino industriale
iniziato negli anni 90. Questo processo ha
avuto un’accelerazione con la crisi, portan-
doci al 15.1%di PIL legato alla manifattura
e, a oltre 3,5 milioni di posti persi nell’indu-
stria. Nell’ultimo decennio gli investimenti
in Europa sono diminuiti di 350 miliardi,
dimezzando la nostra quota globale dal
40% al 20%. Il baricentro della produzio-
ne manifatturiera si è spostato verso i Pa-
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