FEBBRAIO 2015
FIELDBUS & NETWORKS
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Fieldbus & Networks
Quindi occorre massimizzare le capacità della
propria realtà di business nelle aree della si-
curezza e della tutela della privacy, che costi-
tuiscono fattori determinanti ed essenziali per
realizzare il valore potenziale dell’IoE. La sicu-
rezza sarà gestita tramite tecnologie in rete e
i dispositivi connessi alla rete utilizzeranno la
sicurezza intrinseca. D’altro canto, per tutelare
la privacy le aziende dovranno integrare l’uso
della tecnologia con procedure e policy efficaci,
definendo nuovi modelli di tutela della privacy in
grado di soddisfare le proprie esigenze e quelle
dei clienti. Sarà altrettanto importante per le
aziende considerare i cambiamenti culturali in-
terni. Il valore di qualsiasi investimento IT sarà
determinato dal riscontro effettivo che se ne
avrà al di fuori del reparto IT. Il valore potenziale
dell’IoE proviene dai gruppi che si occupano di
marketing, risorse umane, amministrazione,
produzione, vendite e dalle altre business unit
aziendali. Le decisioni aziendali in materia di IT
dovranno pertanto tenere conto delle esigenze
di ogni singolo gruppo. Come dimostra l’esperienza, alcune problema-
tiche continueranno a frenare l’adozione dell’IoE. Problemi come la
mancanza di skill specifici, si acuiranno nel momento in cui il colle-
gamento di una molteplicità di ‘smart object’ di ogni genere porterà
alla produzione dei cosiddetti big data, con notevoli difficoltà sia per
quanto concerne la capacità di gestione di queste informazioni, sia per
la necessità di dotarsi di opportune competenze analitiche avanzate. Il
problema dell’immaturità degli standard (se si esclude l’IPv6) complica
gli aspetti di inter connettività e vincola lo sviluppo di soluzioni IoE a sin-
goli provider che abbiano un approccio end-to-end e una visione ancora
proprietaria. Questo da un lato farà da freno ai nuovi sviluppi, riducendo
il numero dei possibili nuovi interlocutori sul mercato, dall’altro lato ob-
bligherà gli utenti a legarsi a un singolo fornitore. Per quanto riguarda
gli aspetti di sicurezza e protezione dei dati, non esistono al momento
regolamentazioni che obblighino gli attori del mercato ad adottare spe-
cifiche misure di sicurezza, per esempio di autenticazione, riconosci-
mento del dispositivo, crittografia dei dati scambiati ecc., e in particolar
modo che preservino la proprietà del dato da parte degli utenti che lo
generano. A causa di questi aspetti assisteremo nei prossimi anni a
una crescita dei rischi associati alla perdita di informazioni rilevanti e
a possibili attacchi da parte di hacker esterni alle implementazioni IoE.
Alcuni esempi concreti
Nel settore manifatturiero il concetto di ‘connected industry’ e di ‘smart
industrial automation’ nasce come evoluzione dei sistemi tradizionali di
automazione industriale. L’integrazione di questi con le tecnologie ICT
permette di connettere le macchine e gli impianti industriali in un’ottica
m2m. Tramite queste soluzioni vengono generati dati in quantità ele-
vata, in grado di potenziare le capacità delle macchine secondo logiche
di autoapprendimento attraverso le serie storiche dei comportamenti e
delle performance. Il settore si sta rendendo testimone di un fenomeno
di integrazione e convergenza tra il sistema delle Operational Techno-
logy (OT) e quello dell’Information Technology (IT), ossia tra il mondo
fisico delle macchine e del loro funzionamento e il mondo virtuale di
Internet applicato a queste, da cui deriva il concetto di CPS, Cyber
Physical System. L’idea legata all’Industrial Internet si sviluppa, infatti,
dall’incontro tra un sistema manifatturiero globale, che diventa sempre
più interconnesso e differenziato, con soluzioni avanzate di computing
e analytics, di tecnologie IP e di una sensoristica a costi sempre più
ridotti. Questo fenomeno si è sviluppato negli ultimi anni grazie, da un
lato, alla diffusione delle tecnologie abilitanti a prezzi ridotti, dall’altro,
invece, a una crescita pressante delle necessità di business e operative
all’interno delle imprese e degli impianti produttivi, che ha portato al
bisogno di ridurre i costi connessi alle operation e alla manutenzione
degli impianti, aumentando contestualmente l’efficienza e l’efficacia
degli stessi. Nel settore ‘food’ le applicazioni dell’IoE possono servire a
sviluppare soluzioni tecnologicamente all’avanguardia, in grado di pro-
muovere presso i consumatori finali la qualità dei prodotti alimentari,
rispettandone la tradizione e nel contempo sviluppando sistemi per for-
nire maggiori informazioni, preservare l’integrità dei prodotti, evitare i
fenomeni di contraffazione. L’IoE abilita, per esempio, nuove forme di
collaborazione tra agricoltori, industrie alimentari, aziende di trasporto
e operatori del commercio, con lo scopo di assicurare forme di delivery
efficienti e una più elevata ‘food safety’. In questo ambito gli incrementi
di produttività saranno, inoltre, collegati all’innovazione delle produzioni
agricole (smart farming) attraverso i layer di ‘sensing’, ‘communication’
e ‘application’. Il primo campo monitora le coltivazioni e il bestiame,
nelle fattorie e lungo la supply chain, con varie tecniche di identifica-
zione (Rfid, barcode ecc.) e ‘data capture’.
Il secondo sfrutta le tecnologie di comunicazione (reti Wimax, mesh,
GPS, Gprs, 3G) permettendo a più stakeholder di partecipare ai pro-
getti inviando le informazioni. Il terzo realizza collettori di informazioni
(database pubblici o privati, gestiti dai singoli agricoltori), oltre che
applicazioni e servizi il cui scopo principale è garantire la qualità dei
prodotti in tutte le fasi del processo, effettuare simulazioni e test,
costruire report per verificare gli andamenti produttivi nel tempo,
individuare fattori che incrementano la produzione, come particolari
tecniche abbinate a specifiche condizioni metereologiche, produrre
informazioni e contenuti (foto, video, grafici, mappe) che possano in-
teressare gli acquirenti finali dei prodotti agroalimentari.
Il numero di device raggiunti da collegamento Internet crescerà esponenzialmente nei
prossimi 5 anni fino a raggiungere quota 40 miliardi entro il 2020
Fonte: BI Intelligence