FEBBRAIO 2015
FIELDBUS & NETWORKS
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Fieldbus & Networks
S
econdo le stime degli analisti, se il
2012 vedeva ‘solo’ 12 miliardi di og-
getti integrati su infrastrutture di rete
IP, nel 2015 si arriverà a 15 miliardi e
nel 2020 si potrebbero superare i 40
miliardi, con un trend che sembra inarrestabile. È
in atto una stravolgente evoluzione tecnologica e
di costume costituita dall’Internet of Everything
(IoE), cioè un fenomeno destinato a caratterizzare
l’utilizzo della tecnologia per i prossimi decenni e
a modificare gli scenari del mondo produttivo e in-
dustriale. Le applicazioni potenziali di IoE sono infi-
nite e gli esperti del business possono fortemente
contribuire all’innovazione cavalcando le possibi-
lità tecnologiche già disponibili, che andrebbero
solo, forse, rese più stabili e sicure.
Attualmente…
L’IoE è oggi una realtà consolidata e alcuni studi,
come quelli di Innovation Group, evidenziano
come già il 75%delle organizzazioni medio-grandi
nel mondo stia utilizzando l’IoE sfruttando il colle-
gamento in rete di sensori o altri device. In Italia,
in genere, le aziende di dimensioni medio-grandi
sono ancora nella fase iniziale di un fenomeno in
rapida crescita con evidenti spazi di evoluzione.
Alcuni settori, per esempio il retail, la logistica
e gli ambiti legati alla supply chain oppure al
controllo della spesa energetica nel campo del
building management o plant/equipment manage-
ment, invece, vantano applicazioni più avanzate.
Guardando soltanto alle soluzioni m2m (machine
to machine) si possono a oggi contare più di 40
milioni di connessioni cellulari in Europa e 64 milioni nel Nord Ame-
rica. Secondo Gsma, l’associazione che raggruppa a livello globale gli
operatori di tecnologie mobili, i collegamenti mondiali m2m basati su
sim hanno raggiunto nel 2014 i 250 milioni, in crescita del 28% rispetto
all’anno precedente. Oggi si contano 428 operatori mobili che offrono
servizi m2m in 187 Paesi (pari al 40% degli operatori mobili di tutto il
mondo). I settori verticali in cui l’m2m è maggiormente adottato sono
quelli dei trasporti (localizzazione, tracking di prodotti), delle soluzioni
consumer (home e automotive), dell’energy (smart metering, smart grid)
e del retail (smart vending). Rispetto a ciò che l’IoE promette di essere,
questa prima genera-
zione di soluzioni è per
lo più sviluppata ‘ad
hoc’, su scala limitata,
in sistemi chiusi e con
scarsa attenzione
all’utilizzo di standard
comuni. Le nuove ap-
plicazioni guardano
invece, a piattaforme
aperte e sviluppi in
cloud, per trasformare
un’attività di ottimiz-
zazione di singoli pro-
cessi in nuovi servizi
ad ampio raggio rivolti
agli utenti finali. Il
massimo valore sarà
realizzato in futuro con soluzioni IoE basate su standard comuni, in grado
di far parlare tra loro ambienti e processi diversificati. In questo modo,
le nuove modalità di interconnessione m2m, m2p (machine to person)
e p2p (person to person) potranno facilmente evolvere, adottando tec-
nologie avanzate di ultima generazione e permettendo la creazione di
nuovi servizi ‘cloud based’ e nuovi modelli di business. Secondo le stime
di Cisco il 99,4% degli oggetti fisici non è ancora connesso. Questo
significa che solo 10 miliardi di oggetti dei 1.500 miliardi disponibili a
livello mondiale sono collegati, mentre, considerando il fenomeno da
un punto di vista più personale, oggi esistono circa 200 oggetti col-
L’INTERNET OF EVERYTHING (IOE) È UN FENOMENO
DESTINATO A CARATTERIZZARE L’UTILIZZO DELLA
TECNOLOGIA NEI PROSSIMI DECENNI E A MUTARE GLI
SCENARI DEL MONDO MANIFATTURIERO
INTERNET PER OGNI
COSA, OSSIA OGNI
COSA IN INTERNET
di
Matteo Marino
Le applicazioni IoE sono
infinite e gli esperti possono
contribuire all’innovazione
cavalcando tutte le potenzialità
delle tecnologie già disponibili
Le aziende devono valutare i loro punti di forza e di debolezza
a fronte dell’IoE: competenze tecnologiche, gestione dei
processi, analisi dei dati, connettività e sicurezza
Fonte: Innovation Group
Fonte: Innovation Group