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FEBBRAIO 2015

FIELDBUS & NETWORKS

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Condizioni particolari

L’eterogeneità e la grande variabilità delle condizioni di utilizzo sul

piano di fabbrica generano tutta una serie di requisiti per la pro-

tezione dell’infrastruttura e l’integrità dei dati che difficilmente

possono essere contemplati in un singolo standard. L’ambiente di

fabbrica è un ambiente ostile dalle molte facce e richiede innan-

zitutto accorgimenti specifici per la protezione dei componenti più

tangibili dell’infrastruttura di rete: cavi, connettori e involucri.

Uno studio condotto da VDC Research sugli utilizzatori di reti in-

dustriali in Europa, Stati Uniti e Asia, ha raccolto le principali mo-

tivazioni che hanno portato alla modifica di componenti di rete

commerciali per un loro utilizzo nei settori industriale e dei trasporti.

Come si può vedere dal prospetto di Figura 1, che le ordina per impor-

tanza in una scala arbitraria da 0 a 7, tutte le motivazioni sono com-

prensibilmente connesse alla particolare severità delle condizioni di

utilizzo nel piano di fabbrica e riguardano le componenti meccanica

ed elettromagnetica dello strato fisico. Un requisito molto comune è

quello di ovviare alle disconnessioni o ai falsi contatti causati da vi-

brazioni, eccessiva umidità o altri agenti esterni; altre volte sono ne-

cessarie guaine e leghe metalliche resistenti a temperature estreme

o ad agenti corrosivi; altre volte ancora i livelli di tensione e i contatti

devono essere ripensati in modo da evitare scariche elettriche negli

ambienti a rischio di esplosione.

Personalizzazione multistrato

A seconda dei casi, le modifiche possono coinvolgere uno o più

aspetti della tecnologia di rete. A volte può essere necessario du-

plicare componenti hardware per creare ridondanza, o modificare le

interfacce di rete per implementare un più sofisticato meccanismo

di correzione degli errori; altre volte potrebbe bastare agire sui pro-

tocolli di più alto livello per offrire una maggiore flessibilità o robu-

stezza, per esempio sfruttando un meccanismo di incapsulamento

per rendere le modifiche trasparenti agli altri livelli. Spesso la per-

sonalizzazione riguarda solo elementi parziali della rete, ma nei casi

più estremi può essere necessario sviluppare una soluzione ‘custom’

da zero, con tutti gli oneri che ne conseguono in termini di tempi e

costi di sviluppo.

Per quanto non universalmente condiviso, il modello ISO/OSI (Open

System Interconnect) offre una rappresentazione sufficientemente

particolareggiata dei vari livelli (o strati) che fanno parte di un si-

stema di comunicazione. I sette livelli di astrazione che compongono

la pila OSI (applicazione, presentazione, sessione, trasporto, rete,

collegamento dati e fisico) sono illustrati in Figura 2 insieme alle

principali funzioni che possono svolgere, alla tipologia di hardware

in cui tali funzioni sono tipicamente implementate e al tipo di dato

trattato. Ogni strato offre un servizio allo strato successivo e utilizza

i servizi messi a disposizione dallo strato precedente. Le regole che

governano la sintassi e la semantica dei messaggi scambiati tra en-

tità di pari livello definiscono i protocolli di comunicazione. Gli strati

più bassi sono tipicamente implementati in hardware o in firmware,

mentre i protocolli degli strati superiori sono tipicamente codificati

in forma software. Ogni strato opera a un livello di astrazione diffe-

rente e comunica con gli strati contigui per mezzo di un’interfaccia.

Sebbene questo faciliti lo sviluppo indipendente delle diverse parti

dell’infrastruttura di rete, determinate modifiche, per essere effet-

tive, finiscono con l’interessare più strati simultaneamente.

Hardware speciale

Molti degli standard utilizzati oggi sono nati come soluzioni pro-

prietarie messe a punto da aziende alla ricerca di una tecnologia

competitiva in termini di efficienza, prestazioni, riduzione dei costi

o robustezza.

Il protocollo CAN (Controller Area Network), per esempio, è stato

sviluppato da Bosch nei primi anni ottanta come bus per applica-

zioni automotive, ma è stato successivamente standardizzato da ISO

ed è oggi utilizzato per una molteplicità di impieghi, in particolare

laddove sia richiesta un’elevata immunità alle interferenze elettro-

magnetiche. In anni più recenti, gran parte dei bus di campo pro-

prietari utilizzati in automazione industriale e controllo di processo

hanno incorporato le specifiche proprie della tecnologia Ethernet.

Oggi, con l’affermazione degli standard aperti e la maturazione delle

tecnologie di rete per applicazioni specifiche (sicurezza, controllo

assi, visione artificiale) è più facile che l’attività di personalizzazione

delle reti di comunicazione verta su modifiche limitate e circoscritte

a contingenze specifiche.

Si presentano tuttavia situazioni in cui una soluzione completamente

personalizzata, ossia la creazione di un prodotto, se non addirittura

di un’architettura completamente nuova, è l’unica alternativa possi-

bile. Le modifiche degli strati che interessano l’hardware ‘pensante’

della rete sono le più complesse e costose da apportare e richiedono

risorse e tempo che pochi soggetti possono permettersi. Lo sviluppo

di una soluzione di rete end-to-end richiede infatti studi di fattibilità,

una progettazione dettagliata, personale qualificato per lo sviluppo

di hardware e software (in particolare le interfacce di comunicazione

e il codice necessario a implementare i protocolli ‘custom’), nonché

test mirati per la verifica di funzionalità e prestazioni.

Figura 1 - Ragioni (in ordine di importanza da 0 a 7) dell’adattamento

di switch commerciali per l’impiego in applicazioni nel settore

industriale e dei trasporti

Figura 2 - A seconda delle particolari esigenze da soddisfare la

personalizzazione di un’architettura di rete può avere luogo a uno

o più livelli del sistema di comunicazione, qui rappresentati nel

modello ISO/OSI

Fonte: VDC Research