legabili per ogni persona. Questi dati evidenziano l’ampio potenziale
offerto dagli oggetti non ancora connessi. Esistono alcuni fattori chiave
che influenzano lo sviluppo dell’IoE e che devono essere considerati
dalle organizzazioni che vogliono cavalcare questa rivoluzione. Il primo
fattore è tecnologico, per cui non si possono certo trascurare aspetti
come: la capacità di elaborazione, di archiviazione e di banda; la rapida
diffusione del cloud, dei social media e del mobile computing; la capa-
cità di analizzare i big data trasformandoli in informazioni; l’integrazione
delle tecnologie. In secondo luogo occorre considerare le barriere alla
connettività, che continuano ad abbassarsi, tanto che a oggi IPv6 supera
i limiti di IPv4 consentendo a 340.282.366.920.938.463.463.374.607.43
1.768.211.456 persone, processi, dati e oggetti di essere connessi a In-
ternet. IPv6 crea una capacità di indirizzi sufficiente ad assegnare 4.800
miliardi di indirizzi a ogni stella dell’universo. In terzo luogo: i fattori di
forma, che continueranno a ridursi. Oggi un PC delle dimensioni di un
granello di sale (1x1x1 mm) comprende una cella solare, una batteria
sottilissima, della memoria, un sensore di pressione, un’antenna radio
wireless. Le fotocamere delle dimensioni di un granello di sale (1x1x1
mm) adesso presentano una risoluzione di 250x250 pixel. E i sensori
delle dimensioni di un granello di polvere (0,05x0,005 mm) rilevano e
comunicano temperatura, pressione e movimenti. Questi sviluppi tec-
nologici sono importanti perché in futuro gli oggetti connessi a Internet
potrebbero addirittura non essere visibili all’occhio umano. Infine, oggi
il valore dell’IoE per le aziende risiede nella potenza delle connessioni
e, più specificamente, nella capacità di creare ‘intelligenze’ da queste
connessioni. Dunque, le aziende non possono più fare affidamento
esclusivamente sulle competenze di base interne e sulle conoscenze
dei dipendenti, ma devono acquisire informazioni più rapidamente da
numerose fonti esterne.
Cosa si può prevedere
La domanda di soluzioni IoE, a oggi, è ancora poco sviluppata e limitata
a singoli ambiti applicativi, ma in futuro sarà sostenuta da una maggiore
comprensione da parte dei singoli utenti e delle imprese dei benefici
ottenibili attraverso l’IoE stesso. Il numero di device raggiunti da un
collegamento Internet crescerà esponenzialmente nei prossimi 5 anni,
fino a raggiungere una quota intorno ai 40 miliardi entro il 2020 e la
crescita della spesa IT nei settori tradizionali costituirà sempre più un
fenomeno da dimenticare. L’unica crescita sarà determinata in futuro
da settori non convenzionali. Il fatturato incrementale per i produttori di
soluzioni IoE raggiungerà i 309 miliardi di dollari nel 2020 e anche se
ancora per diversi anni perdurerà molta incertezza sui business model
di maggiore successo, cresceranno notevolmente gli investimenti delle
aziende principalmente nei settori manifatturiero, sanitario, automotive,
utility (energia, risorse naturali), operatori della logistica e delle infra-
strutture (porti, aeroporti). L’IoE è una promessa importante, che inte-
ressa operatori del settore quanto rappresentanti delle istituzioni, ma il
mercato si svilupperà grazie soprattutto all’ideazione di business model
sostenibili, alla diffusione di standard di settore, a investimenti pubblici
e privati e a finanziamenti rivolti alla costituzione di start up innovative.
I primi passi
Anche se la portata dell’IoE può imbarazzare, per iniziare a sfruttare le
opportunità che esso offre è possibile iniziare con alcuni passaggi molto
semplici. Per prima cosa stabilire come è posizionata attualmente la
propria azienda rispetto all’IoE. Con il notevole numero di connessioni
da effettuare tra persone, dati e oggetti, le aziende devono valutare
i loro punti di forza e i loro punti deboli nelle aree principali: compe-
tenze tecnologiche, gestione dei processi aziendali, analisi dei dati,
connettività, sicurezza. In secondo luogo, è necessario comprendere
come l’IT possa aiutare l’impresa a sfruttare le opportunità dell’IoE.