GENNAIO-FEBBRAIO 2015
AUTOMAZIONE OGGI 378
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AO
PANORAMA
possibile, integrandosi con le loro solu-
zioni. La seconda è quella di continuare
per la propria strada rischiando di perdere
sempre più quote di mercato. In conclu-
sione, penso che la soluzione migliore sia
una via di mezzo, ovvero sfruttare il loro
canale specializzandosi in applicativi e
hardware che siano progettati in modo
verticale sui loro device e applicativi.
Certamente è più facile a dirsi che a farsi.
Occorrono investimenti per poter lavo-
rare con le nuove piattaforme e i relativi
standard, che di fatto sono proprietari. A
ben vedere ci sarebbe anche l’opzione
dell’attesa delle contromosse della con-
correnza di IBM e Apple. Com’è noto la
competizione porta vantaggi al mercato”.
AO: Il cloud si fa sempre più strada
nell’industria, oltre che nel privato.
Oggi lo storage nella ‘nuvola’ porta a
una rivoluzione dell’organizzazione
lavorativa e dei modelli di business. È
lampante però il problema della sicu-
rezza. La sua azienda come vede que-
sto problema? Pensa che le decisioni
relative alla sicurezza informatica del
cloud siano appannaggio del settore
IT o che le business line operative deb-
bano avere voce in capitolo?
Albizzati
: “Non vi è business senza sicu-
rezza: disporre delle soluzioni business
più efficienti e avanzate senza la certezza
di poter contare sul massimo livello pos-
sibile di security non porta di fatto valore
alcuno. E se è vero che le competenze
tecniche chiave in materia risiedono ti-
picamente nel settore IT, la scelta delle
specifiche soluzioni di sicurezza dovrebbe
idealmente avvenire nell’ambito di una
collaborazione in cui le linee di business
forniscono all’IT le indicazioni per identi-
ficare le applicazioni mission critical e le
esigenze operative specifiche, in modo
da scegliere le soluzioni che assicurino la
massima efficienza e competitività in un
ambiente sicuro”.
Massari
: “Il cloud permette alle aziende
di qualsiasi dimensione un utilizzo dei ser-
vizi IT innovativo, più agile e veloce, con
conseguenti vantaggi economici e in ter-
mini di gestione dell’infrastruttura e dei
servizi. Per molti anni ancora, riteniamo
che continueranno a coesistere soluzioni
ibride in cui i cloud pubblici dovranno in-
teragire con le infrastrutture private. Gli
integratori dovranno proporre infrastrut-
ture di cloud privati che, per soddisfare le
variegate necessità dei clienti, dovranno
essere adattabili, flessibili, ma soprattutto
scalabili, quindi crescere con l’evolversi
delle esigenze, con investimenti modesti.
La sicurezza del cloud è imprescindibile
per tutte le business line delle aziende,
che devono tuttavia rimettersi alle com-
petenze e skill del settore IT a garanzia di
una sicurezza adeguata”.
Ligresti
: “Oggi la sicurezza informatica è
‘il’ tema critico. In questo senso è chiaro
che la sensibilità degli utenti è ancora
bassa e spesso si sottovalutano i rischi del
gestire adeguatamente informazioni im-
portanti, in azienda e nel cloud. Pensiamo
che la sicurezza richieda un approccio al-
largato e organico: noi lo chiamiamo ‘Con-
nected Security’ e consente di affrontare il
tema della sicurezza informatica con solu-
zioni modulari che co-
prono l’intero spettro
della sicurezza, dalla
determinazione dell’i-
dentità di colui che
accede alle informa-
zioni, alla crittografia
dei file (che quindi
vengono protetti
anche se archiviati
nel cloud); dalla pro-
tezione perimetrale
attraverso i più po-
tenti firewall di nuova
generazione, ai servizi
di monitoraggio e ge-
stione della sicurezza
delle reti aziendali.
Ritengo che ancora per un po’ di tempo
le decisioni sulla sicurezza informatica,
in azienda e nel cloud, è bene che riman-
gano proprie del settore IT: i rischi di una
gestione superficiale sono davvero molto
seri per un’azienda”.
Randieri:
“Nonostante il cloud comput-
ing sia oggi parte integrante della vita
digitale di quasi tutti gli utenti della rete,
è la sicurezza l’argomento che ne fa dibat-
tere l’utilizzo, soprattutto in azienda. Dai
dati di F-Secure, emersi nella ricerca “
Di-
gital Company Survey 2013
”, si evince che
la sicurezza dei dati resta la preoccupa-
zione principale che ostacola l’adozione
di questi servizi da parte delle aziende.
Il 45% delle realtà intervistate non usa
il cloud per motivi di sicurezza. Sono le
imprese con dai 50 ai 500 dipendenti le
più scettiche nell’adozione delle tecnolo-
gie cloud, ritenute anche costose e poco
performanti. Secondo il mio parere, il
cloud computing è tutt’altro che insicuro,
a condizione di studiare attentamente la
soluzione da adottare.
Il rischio più grande non è propriamente
intrinseco all’offerta delle soluzioni cloud
aziendali, ma deriva dal fatto che le
aziende non sono capaci di fornire ai pro-
pri dipendenti un servizio online semplice
e chiaro. Il dipendente non supportato
nelle nuove tecnologie finirà per utilizzare
il proprio account e le applicazioni perso-
nali al di fuori del controllo aziendale.
Sicuramente questo rappresenta un ri-
schio ben maggiore per la sicurezza dei
dati. In conclusione, penso sia opportuna
un’attenta e mirata opera di formazione
in merito alla scelta e all’utilizzo del cloud
in azienda”.
AO: I ‘Big Data’
sono un argomento
di grande attua-
lità. Qual è la sua
visione in merito?
Quali sono le nuove
frontiere analitiche
di questa ‘miniera’?
Come
potreb-
bero gli advanced
analytics influen-
zare il mercato
dell’automazione
e il mondo della
produzione indu-
striale?
Massari
: “La ‘consumerizzazione’ dell’IT,
l’incremento del numero di utilizzatori e
di device, nonché la crescente mobilità,
fanno sì che le aziende abbiano a disposi-
zione un’enorme quantità di dati da ana-
lizzare, spesso destrutturati e provenienti
da più sorgenti. È per questo che, all’au-
mentare del volume dei dati, le imprese
devono cercare di implementare un si-
stema centralizzato di data management
per gestire l’economia delle informazioni.
Per controllare il potere dei Big Data si
deve prendere in considerazione un con-
solidamento di tutti i dati per rispondere
alle molteplici esigenze del business.
Orientarsi verso la ‘Converged Infrastruc-
ture’, che unisce in un’unica architettura
le tecnologie di storage, computing, net-
working e virtualizzazione, è sicuramente
un approccio vincente, perché aiuta le
Edoardo Albizzati, country
manager di Exclusive
Networks Italy