Table of Contents Table of Contents
Previous Page  26 / 132 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 26 / 132 Next Page
Page Background

26

ITALIA 4.0

dicembre 2016

politica industriale corposo e concreto.

Un piano di cui l’Italia aveva grande

bisogno”, spiega Massimo Carboniero,

presidente Ucimu - Sistemi Per Produr-

re, l’associazione che rappresenta i co-

struttori italiani di macchine utensili,

robot e automazione. “D’altra parte,

la ricerca che Ucimu ha svolto sul par-

co macchine utensili installato nelle

fabbriche del Paese restituisce una fo-

tografia, a fine 2014, davvero preoc-

cupante. Nel decennio compreso tra il

2005 e il 2014 l’età media del parco è

cresciuta fino a sfiorare i 13 anni… Il

peggior risultato di sempre. È eviden-

te che la crisi ha pesato sul consuntivo

così come è altrettanto evidente che, a

partire dal 2014, l’Italia è tornata a in-

vestire in sistemi di produzione”.

Lo dimostrano i dati del settore delle

macchine utensili, robot, automazione.

“L’ultimo indice degli ordini raccolti

dai costruttori sul mercato domestico,

relativo al periodo luglio-settembre

2016, è risultato in crescita dell’11%.

Si tratta del tredicesimo trimestre con-

secutivo di incremento, a conferma

del positivo momento che caratterizza

il mercato italiano che ha certamente

beneficiato del superammortamento e

della nuova Sabatini. Ora con i provve-

dimenti pilastro del Piano Industria 4.0

le imprese potranno crescere in compe-

titività, nel senso più ampio del termi-

ne”, spiega Carboniero.

“Dopo l’ubriacatura dell’economia di

Internet e del terziario avanzato (degli

anni 90), finalmente si è capito che è

necessario ripuntare sul manifatturie-

ro per far crescere il Paese”, osserva

Alberto Servida, presidente nazionale

di Anipla, l’associazione tecnico-scien-

tifica che riunisce gli operatori del set-

tore dell’automazione. “Nell’era della

globalizzazione per poter vincere la

competizione con Paesi quali la Cina e

l’India è necessario produrre prodotti

ad alto valore aggiunto con sistemi di

produzione sempre più efficienti. Ed è

proprio per questo che l’innovazione

tecnologica in senso lato gioca un ruo-

lo importante per lo sviluppo di un si-

stema manifatturiero avanzato”.

“Il passaggio verso la nuova manifat-

tura digitale avverrà gradualmente e

in diversi anni”, spiega Marco Vecchio,

segretario di Anie Automazione, l’as-

sociazione che rappresenta le aziende

fornitrici di componenti e soluzioni di

automazione. “Credo che il Piano Ca-

lenda avrà un impatto positivo in que-

sto senso velocizzando la trasformazio-

ne e rinforzando quella componente

industriale fatta da PMI del settore del-

la meccanica strumentale che da sem-

pre sono un importante volano della

domanda nel nostro settore”.

I digital enabler

Alla base della digital trasformation ci

sono i digital enabler, le “tecnologie

che permettono di essere soggetti at-

tivi della trasformazione digitale”, per

usare le parole di Agostino Santoni,

presidente di Assinform, l’associazio-

ne nazionale delle principali aziende

di Information Technology operanti

in Italia, socio fondatore di Confindu-

stria Digitale. “Questa trasformazione

è già realtà sull’onda delle connessioni

in rete, delle applicazioni in mobilità,

dell’automazione più evoluta, del peso

crescente della componente immateria-

le nella creazione del valore. Tutte cose

che stanno cambiando profondamente

il modo di concepire i prodotti e i ser-

vizi, di realizzarli e distribuirli su mer-

cati sempre più aperti. I digital enabler

sono dunque elementi che superano la

dimensione della produzione manifat-

turiera in senso stretto, per legarla ai

fornitori, ai partner industriali e com-

merciali lungo la filiera produttiva”.