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Cosa ha comportato l’entrata in vigore della nuova nor-
mativa CLP ( regolamento UE), che ha cambiato i valori
limite per classificazione, etichettatura e imballaggio di
miscele e sostanze pericolose?
“Il nuovo CLP ha richiesto un’attività abbastanza com-
plessa - spiega Santopaolo - che in certi casi ci ha portato
ad adottare specifiche di produzione più stringenti, al fine
dimantenere i prodotti comenon classificati a frontedella
normativa. In altri casi, la verifica ha portato a riclassificare
come pericolosi prodotti che non lo erano: ma siamo fi-
duciosi che una revisione delle formule, in collaborazione
con i nostri fornitori, ci permetterà di avere in tempi brevi
nuovi prodotti dalle stesse prestazioni ma senza etichetta-
tura di pericolo, inmodo da offrire ai nostri clienti unami-
gliore garanzia di sicurezza per le persone e l’ambiente”.
Focus sullematerieprime. Adempimenti richiesti anche
in distribuzione, come dice Giglietti: “Come distributori,
il nuovo CLP ha comportato un grosso lavoro di rinnovo
schede e documenti informativi, oltre al grande impegno
per informazione e formazione ai clienti. Si è però trattato
di un lavoro prevalentemente burocratico, che non ha ri-
chiestodi rivedereprodotti e formulazioni: inciò, di grande
aiuto è stata l’attenzione che Blaser da sempre pone ad
ambiente e sicurezza, per cui già le prime formulazioni
proposte almercatoeranoprivedi battericidi, e in linea col
Reach prima ancora che questo fosse formulato”.
L’attenzione allematerie prime è importante…
“Il nostro approccio - spiega in conclusione Bellini -, fin
dalla vecchia 67/548/CEE, è sempre stato orientato a for-
mulareprodotti nonetichettati, o conetichettaturamolto
blanda, ponendo attenzione nella scelta delle materie
prime. In tal modo già oggi per molti nostri prodotti ab-
biamo sviluppato formulati non etichettati CLP. Questo
soprattutto negli emulsionabili, la formulazione più com-
plessa e più interessata in termini di pericolosità, nei quali
l’80% dei nostri prodotti è già non etichettato CLP, con
l’obiettivo di ridurre anche il rimanente 20%. In questo,
se pure il CLP ha reso la sfida più dura, di contro l’ade-
guamento offre forti vantaggi commerciali: molti clienti
chiedono infatti di acquistare prodotti non etichettati
CLP, poiché per loro comporta un alleggerimento nelle
procedure interne per la gestione dei composti chimici,
nella formazione del personale e nell’utilizzo di dispositivi
di protezione individuale. Il nuovo CLP incentiva quindi i
produttori a creareall’origineprodotti nonetichettati, im-
piegando materie prime non classificate come pericolose,
offrendounulteriore importante vantaggioeconomicoal
cliente. Per questo, a nostra volta stiamo invitando i nostri
stessi fornitori a fornirci materie prime non pericolose, ma
in grado di garantire le stesse performance”.
@marcocyn