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FEBBRAIO 2015

FIELDBUS & NETWORKS

66

Fieldbus & Networks

tuazione di strategie atte a ottenere un miglioramento dell’efficienza.

Un approccio sistematico alla misura e alla raccolta dati si può avva-

lere di dispositivi di misura, come la serie Eco-Power Meter di Pana-

sonic. Sono contatori di energia grazie ai quali, attraverso una porta

di comunicazione RS485, si possono mettere a disposizione di altri

apparati i dati raccolti. Il sistema di raccolta (PLC) può eseguire poi il

campionamento dei dati dei diversi strumenti tramite una rete cablata

o wireless posta all’interno dell’impianto. Dal punto di raccolta si po-

trebbe avere una rappresentazione locale dei dati ottenuti tramite in-

terfaccia operatore, oppure memorizzare o mettere i dati a disposizione

di un livello superiore di raccolta. Quest’ultimo può essere costituito

da PC in rete Ethernet locale (LAN), o da PC in remoto collegabili a PLC

tramite diverse metodologie di telecontrollo cablato (Pstn, Adsl ecc.)

o wireless (Gprs/Hspa). La rete che permette il passaggio e la condi-

visione delle informazioni costituisce dunque un elemento centrale,

indispensabile per conoscere l’impianto e/o sistema, in modo poi da

applicarvi le opportune misure, contromisure e gli investimenti”.

Rostan

: “Se utilizzate correttamente, prestazioni di rete superiori e

banda di comunicazione contribuiscono a risparmiare risorse ed ener-

gia. Anzitutto le prestazioni: gli utilizzatori di Ethercat, per esempio,

riferiscono che, grazie ai brevissimi tempi-ciclo ottenibili mediante

questo standard, essi hanno potuto ridurre drasticamente i tempi di

attesa e incrementare in tal modo il

rendimento dell’impianto in misura

superiore all’aumento del consumo

di energia. In altre parole, è stato ri-

dotto il consumo di energia per singolo

pezzo prodotto. Inoltre, la disponibilità

di un’ampia banda di comunicazione,

come quella messa a disposizione da

Ethercat grazie al suo principio di fun-

zionamento, costituisce una premessa

per l’integrazione all’interno della rete

di tecnologie di misura dell’energia,

per il rilevamento e l’ottimizzazione dei

consumi nei sistemi esistenti”.

Lutz

: “In generale, si può dire che le tecnologie di rete abbiano un

notevole impatto sull’efficienza e le performance, così come sul TCO

delle macchine. Il bus di automazione Sercos, per esempio, è proget-

tato per offrire performance elevate, alta flessibilità e un’accuratezza

dell’ordine di nanosecondi, in modo da essere applicabile a tutti i tipi di

applicazione di automazione, anche nelle macchine ad alte prestazioni.

La possibilità di utilizzare una rete consolidata e standard per lo scam-

bio dei dati legati al processo (motion, safety, I/O, visione) porta signi-

ficativi vantaggi in termini di costi. Al contempo, le reti semplificano

la comunicazione fra la periferia delle macchine e i sistemi di supervi-

sione IT, in modo da offrire ulteriori vantaggi potenziali, per esempio

legati al condition monitoring e all’ottimizzazione dei processi”.

Certificare o no?

FN: Sarebbe utile che esistesse uno standard o un marchio ricono-

sciuto per le tecnologie di comunicazione atto a certificarne l’efficienza

energetica o la sostenibilità, come ‘Energy Star’ per il settore ICT o le

‘etichette energetiche’ che contraddistinguono gli elettrodomestici?

Rostan

: “No, non credo, nel caso delle tecnologie di comunicazione

l’efficienza energetica viene conseguita piuttosto in modo indiretto,

con il miglioramento del rendimento dell’applicazione, che non sul

piano della tecnologia di comunicazione stessa. Per questo motivo una

certificazione della tecnologia non credo abbia senso”.

Lutz

: “Una rete può offrire determinate funzionalità, ma la sfida

principale sta poi nella capacità di saperle impiegare al meglio per

risparmiare energia o diventare più

sostenibili. Penso che l’introduzione di

una sorta di certificazione atta a pro-

vare il livello di efficienza energetica

e/o sostenibilità di una rete di per sé

creerebbe solo confusione”.

Laganà

: “Aggiungerei che forse il pro-

blema riguarda più la certificazione dei

fornitori, che quella dei prodotti”.

Randieri

: “Ritengo che sarebbe utile,

invece, poiché, così come già accade

in altri settori, il consumatore avrebbe

uno strumento in più per orientarsi

meglio nella scelta degli apparati di

rete da adottare, magari ponendosi dei

quesiti sulle problematiche inerenti ai loro consumi. Sembra banale

ma la maggior parte delle PMI in Italia non si è mai posto il problema

di adottare delle soluzioni per la riduzione dei costi legati ai consumi

energetici degli apparati di rete. Dalle parole non sarà facile passare

ai fatti, occorreranno infatti anni prima che si definiscano dei protocolli

di valutazione e attuazione condivisi”.

Browett

: “L’esigenza di un riconoscimento si sente, in realtà, e qual-

cosa in questo senso si sta già muovendo. Alcune tecnologie di rete,

per esempio CC-Link IE, offrono già delle funzioni particolari per la

gestione energetica. Un’azienda che impiega le nostre reti sta già fa-

cendo delle dichiarazioni relative alla loro capacità di gestire l’energia.

Ovviamente, questo tipo di asserzioni non sono comparabili con un

sistema di certificazione come quello legato al marchio ‘Energy Star’.

Per questo tipo di certificazione di conformità dovrebbero muoversi

organismi come OSI o IEC”.

L’innovazione tecnologica si fa ‘green’

FN: Quali innovazioni tecnologiche possono aiutare la diffusione delle

reti di comunicazione in progetti ‘green’?

Browett

: “Potrebbe sembrare ironico, ma, ovviamente, anche le reti

Paolo Laganà di Inlon

Engineering

Martin Rostan di

ETG - Ethercat

Technology Group