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FEBBRAIO 2015

FIELDBUS & NETWORKS

64

Fieldbus & Networks

O

rmai da anni si parla di ‘sostenibi-

lità’: di fronte a una crisi economica

globale che drena risorse e frena gli

investimenti, non si possono più ri-

mandare i ‘bilanci’, non si possono

più tollerare gli ‘sprechi’. La produzione deve

essere efficiente, l’energia deve essere utilizzata

al meglio, quando serve e dove serve, gli scarti

devono essere ridotti al minimo, i lotti devono essere prodotti ‘just in

time’ seguendo flessibilmente le richieste del mercato. Tutto questo

richiede innovazione tecnologica, un’innovazione in sistemi e appa-

rati, hardware e soprattutto software, anche e soprattutto a livello di

rete e comunicazione dati. Solo così l’azienda può sfruttare soluzioni,

dall’IoT al cloud, che possono renderla più efficiente e competitiva in

un mondo, quello del business, fattosi sempre più globale e agguerrito

sul fronte sia dei prezzi, sia della qualità. Ecco dunque che essere ‘so-

stenibili’, essere ‘green’, non può rappresentare solo un’operazione di

facciata, ma deve essere parte di un progetto di più ampio respiro che

coinvolge l’intera azienda e tutti i suoi dipendenti, cambiando il modo

di produrre e di intendere la produzione stessa, affinché l’investimento

possa ripagarsi e in tempi brevi.

Ma vediamo cosa pensano riguardo a questo tema alcuni protagonisti

del settore.

Oltre l’immagine

Fieldbus&Networks: Un investimento in tecnologie ‘green’ può dare

ritorni economici concreti o è solo una questione di immagine?

Cristian Randieri

, Ph.D., presidente e CEO di

IntellisystemTechno-

logies

( www.intellisystem.it )

: “In generale, quello delle tecnologie

‘green’ è un mercato in crescita un po’ dappertutto: come riportato da

più fonti il settore ‘clean tech’ continua a registrare nuovi investimenti.

Basti pensare che tra il 2007 e il 2010 la crescita in media è stata

dell’11,8% all’anno. E se a livello mondiale il fenomeno è quanto mai

significativo, lo è particolarmente nei Paesi in via di sviluppo, dove può

tradursi in nuove possibilità di esportazione di prodotti ‘hi-tech made in

Italy’, un’occasione sicuramente da non perdere per le aziende italiane

che investono in ricerca e innovazione. Penso che il discorso inerente

all’immagine sia secondario a quello concreto di produrre nuove tec-

nologie a basso costo eco-compatibili, poiché tra qualche decennio do-

vremo fare i conti con gli effetti delle varie politiche non eco-sostenibili

attuate sinora soprattutto dai Paesi emergenti. Sul fronte del lavoro,

poi, le tecnologie ‘green’ appaiono una scommessa ragionevole per

le imprese che offriranno i cosiddetti ‘green job’, ossia assumendo

persone con competenze tecnologiche ‘green’”.

Vittorio Agostinelli

, product manager Factory Automation di

Panasonic Electric Works Italia

(

www.panasonic-electric

-

works.it

): “Investire in tecnologie ‘green’ per l’efficienza ener-

getica ‘paga’ in termini economici, in quanto, dopo il periodo di

ammortamento dell’investimento, l’azienda ha un elemento in più

a favore per mantenersi competitiva sul mercato, oltre che avere

un effettivo ritorno in termini di immagine in termini di marketing.

Se però si lavora solo per il ritorno di immagine, tutto si traduce

in un mero costo ‘commerciale-pubblicitario’”.

Peter Lutz

, managing director di

Sercos International

( www.ser-

cos.de

): “Le aziende possono non solo godere dei benefici derivanti dal

risparmio, dato direttamente dalla riduzione del consumo energetico,

L’IMPIEGO DI RETI STANDARD, ALCUNE DOTATE DI

APPOSITI PROFILI E SPECIFICHE CHE CONSENTONO

UN PIÙ EFFICIENTE USO DELL’ENERGIA, PUÒ AIUTARE

LE AZIENDE AD AUMENTARE I PROFITTI, RIDUCENDO I

CONSUMI E FAVORENDO LA SOSTENIBILITÀ

GREEN AND PROFITABLE

di

Stefano Cazzani, Ilaria De Poli