FEBBRAIO 2015
FIELDBUS & NETWORKS
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Fieldbus & Networks
O
rmai da anni si parla di ‘sostenibi-
lità’: di fronte a una crisi economica
globale che drena risorse e frena gli
investimenti, non si possono più ri-
mandare i ‘bilanci’, non si possono
più tollerare gli ‘sprechi’. La produzione deve
essere efficiente, l’energia deve essere utilizzata
al meglio, quando serve e dove serve, gli scarti
devono essere ridotti al minimo, i lotti devono essere prodotti ‘just in
time’ seguendo flessibilmente le richieste del mercato. Tutto questo
richiede innovazione tecnologica, un’innovazione in sistemi e appa-
rati, hardware e soprattutto software, anche e soprattutto a livello di
rete e comunicazione dati. Solo così l’azienda può sfruttare soluzioni,
dall’IoT al cloud, che possono renderla più efficiente e competitiva in
un mondo, quello del business, fattosi sempre più globale e agguerrito
sul fronte sia dei prezzi, sia della qualità. Ecco dunque che essere ‘so-
stenibili’, essere ‘green’, non può rappresentare solo un’operazione di
facciata, ma deve essere parte di un progetto di più ampio respiro che
coinvolge l’intera azienda e tutti i suoi dipendenti, cambiando il modo
di produrre e di intendere la produzione stessa, affinché l’investimento
possa ripagarsi e in tempi brevi.
Ma vediamo cosa pensano riguardo a questo tema alcuni protagonisti
del settore.
Oltre l’immagine
Fieldbus&Networks: Un investimento in tecnologie ‘green’ può dare
ritorni economici concreti o è solo una questione di immagine?
Cristian Randieri
, Ph.D., presidente e CEO di
IntellisystemTechno-
logies
( www.intellisystem.it ): “In generale, quello delle tecnologie
‘green’ è un mercato in crescita un po’ dappertutto: come riportato da
più fonti il settore ‘clean tech’ continua a registrare nuovi investimenti.
Basti pensare che tra il 2007 e il 2010 la crescita in media è stata
dell’11,8% all’anno. E se a livello mondiale il fenomeno è quanto mai
significativo, lo è particolarmente nei Paesi in via di sviluppo, dove può
tradursi in nuove possibilità di esportazione di prodotti ‘hi-tech made in
Italy’, un’occasione sicuramente da non perdere per le aziende italiane
che investono in ricerca e innovazione. Penso che il discorso inerente
all’immagine sia secondario a quello concreto di produrre nuove tec-
nologie a basso costo eco-compatibili, poiché tra qualche decennio do-
vremo fare i conti con gli effetti delle varie politiche non eco-sostenibili
attuate sinora soprattutto dai Paesi emergenti. Sul fronte del lavoro,
poi, le tecnologie ‘green’ appaiono una scommessa ragionevole per
le imprese che offriranno i cosiddetti ‘green job’, ossia assumendo
persone con competenze tecnologiche ‘green’”.
Vittorio Agostinelli
, product manager Factory Automation di
Panasonic Electric Works Italia
(
www.panasonic-electric-
works.it
): “Investire in tecnologie ‘green’ per l’efficienza ener-
getica ‘paga’ in termini economici, in quanto, dopo il periodo di
ammortamento dell’investimento, l’azienda ha un elemento in più
a favore per mantenersi competitiva sul mercato, oltre che avere
un effettivo ritorno in termini di immagine in termini di marketing.
Se però si lavora solo per il ritorno di immagine, tutto si traduce
in un mero costo ‘commerciale-pubblicitario’”.
Peter Lutz
, managing director di
Sercos International
( www.ser-cos.de
): “Le aziende possono non solo godere dei benefici derivanti dal
risparmio, dato direttamente dalla riduzione del consumo energetico,
L’IMPIEGO DI RETI STANDARD, ALCUNE DOTATE DI
APPOSITI PROFILI E SPECIFICHE CHE CONSENTONO
UN PIÙ EFFICIENTE USO DELL’ENERGIA, PUÒ AIUTARE
LE AZIENDE AD AUMENTARE I PROFITTI, RIDUCENDO I
CONSUMI E FAVORENDO LA SOSTENIBILITÀ
GREEN AND PROFITABLE
di
Stefano Cazzani, Ilaria De Poli