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CONTROLLO

tecnica

85

Automazione e Strumentazione

Novembre/Dicembre 2017

tare il trasferimento delle conoscenze, trasformare le informazioni

in azioni e le intuizioni in nuove conoscenze. Infine, ma non per

ordine di importanza, è chiaro come tale trasformazione richieda

una nuova generazione dei dipartimenti IT attrezzati con sen-

sori IoT all’avanguardia e tecnologie

Big Data

in grado di gestire

un intenso flusso di dati in

real-time

. Il successo di tali strategie

richiede l’impegno costante del top management a consentire cam-

biamenti nei processi, il coinvolgimento attivo delle risorse opera-

tive, la disponibilità dei dati, la collaborazione interdipartimentale e

un cambiamento della struttura organizzativa decisionale.

L’efficacia delle applicazioni del

data-driven

, come sarà descritto

nella Sezione 3, è stata dimostrata in diversi contesti ed in diverse

aree aziendali, tra cui la produzione, la logistica, la manutenzione

e la diagnosi della qualità e la gestione dell’efficienza energetica.

Alcuni di questi vantaggi saranno meglio illustrati mediante un caso

reale di produzione industriale in ambito alimentare, considerando

le principali problematiche e le fasi di approccio utili per un inter-

vento efficace e risolutivo. In particolare, saranno riportati i van-

taggi in termini pratici ed economici dell’applicazione dell’approc-

cio data driven nei diversi step del ciclo di produzione di una nota

azienda multinazionale leader nella produzione di prodotti da forno,

nella fattispecie pane, impiegato nella ristorazione

fast-food

.

3. Soluzioni data driven per l’efficienza produttiva

3.1 Classificazione materie prime

Nelle produzioni industriali è sempre più complesso monitorare la

qualità dei lotti delle materie prime in entrata (volumi ingenti, rap-

presentatività del campionamento, tempi ristretti ecc.). Pertanto, è

in continuo aumento il rischio di accettare lotti di materie prime che

sembrerebbero nelle specifiche richieste ma che intrinsecamente,

per diverse ragioni, potrebbero non presentare le caratteristiche ide-

ali per il processo, compromettendo la qualità del prodotto finito.

Dotarsi di un sistema di riconoscimento/controllo immediato ‘sul

campo’ delle materie prime in ingresso porta ad un notevole rispar-

mio in termini di riduzione dei difetti e costi di rilavorazione.

Nell’azienda monitorata nel presente lavoro, l’aspetto relativo alle

materie prime, in particolare la farina, ricopre uno dei ruoli fon-

damentali nel conferire al pane le qualità richieste. Infatti,

diverse fonti di variabilità possono cambiare le proprietà

dei lotti di farina in ingresso, quali ad esempio il fornitore,

la miscela di grani utilizzata e le condizioni ambientali. Le

quantità di farina processate annualmente, superiori alle

decine di migliaia di tonnellate, rendono particolarmente

sensibili da un punto di vista economico le problematiche a

carico di tale materia prima.

In questo contesto, l’approccio

data-driven

è stato sviluppato

considerando i dati reologici a disposizione dell’azienda ed

è risultato uno strumento potente per comprendere le rela-

zioni di somiglianza e differenza tra i lotti di farina ricevuti.

In primis, la strategia adottata è ‘a costo zero’ da un punto

di vista dell’ottenimento di dati (sono utilizzate informazioni

già a disposizione secondo le diverse normative europee del

settore). Inoltre, tutti i dati reologici sono stati utilizzati per

ottenere delle

smart chart

(cfr

υ

figura 2

) basate su algo-

ritmi matematico-statistici, con interfacce intuitive ed interat-

tive che permettono di aumentare la velocità di interpretazione dei

dati a disposizione e, di conseguenza, la velocità decisionale. Da

un punto di vista pratico, queste smart chart permettono di quanti-

ficare il grado di differenza di nuovi campioni rispetto a quelli già

utilizzati in produzione e di individuare le variabili reologiche per

le quali sono anomali. Questo sistema è importante perché viene

utilizzato dagli operatori per classificare le materie prime e utiliz-

zarle al meglio nelle fasi di produzione

[3]

. Infine, l’utilizzo di que-

sto approccio ha portato notevoli vantaggi economici in quanto ha

permesso a priori di individuare on line lotti di farina non adeguati

prima della loro messa in produzione.

3.2 Processo: ottimizzazione, controllo e ricerca anomalie

In un processo produttivo, la presenza di un’anomalia o di una

deriva è un aspetto di criticità elevata poiché potrebbe portare ad

una scarsa qualità del prodotto finale e/o ad un elevato numero di

prodotti non conformi agli standard prefissati. I costi legati a un

prodotto difettoso e non conforme possono essere di diversa entità

e a parità di prodotto dipendono dal ritardo in cui l’anomalia viene

riscontrata. Se l’anomalia è rilevata durante il controllo qualità, i

costi aggiuntivi sono dovuti alla rilavorazione o alla produzione ex-

novo del prodotto. Se l’anomalia viene identificata solo a seguito

dell’immissione del prodotto difettoso sul mercato, i costi diretti e

indiretti sono di gran lunga maggiori e possono causare perdite ele-

vate in relazione al danno creato su terzi, cose o persone.

Individuare per tempo un’anomalia significa innalzare la qualità

dei prodotti per ridurre drasticamente i rischi dei costi inaspettati.

Il sistema di rilevamento delle anomalie basato sul

‘Multivariate

Statistical Process Control’

(MSPC) consente di individuare in

real-time

le anomalie nel processo produttivo e le possibili cause

responsabili della difformità

[4]

.

A differenza delle carte di controllo univariate (Shewhart Charts),

questo sistema è in grado di prendere contemporaneamente in con-

siderazione tutte le variabili coinvolte nel processo. Questo aspetto

è di notevole importanza, dal momento che, nella maggior parte

dei processi produttivi, un’anomalia è generata non tanto da uno

o più variabili ma dall’effetto combinato di diversi fattori che, pur

Figura 2 - Sistema di controllo delle farine impiegate nella produzione di panini