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tecnica

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Novembre/Dicembre 2017

Automazione e Strumentazione

CONTROLLO

Cosa fare e cosa non fare

La squadra, ‘Do’: costituire un corretto team di progetto

Si assiste sempre più di frequente ad una esecuzione dei progetti

svolta a ‘compartimenti stagni’, dove i vari dipartimenti sem-

brano essere in competizione fra loro piuttosto che chiamati a

concorrere al successo del progetto stesso. Si avverte una dere-

sponsabilizzazione delle posizioni, cosicché le decisioni - anche

nell’ambito della automazione - sono spesso prese in ritardo

rispetto alla schedule ed in modo ambiguo. Non è raro che le

attività di tuning dei sistemi vengano completate presso il site,

quando invece potrebbero essere definite (nella loro totalità o

quasi) già durante la fase dei test in fabbrica.

È convinzione generalizzata, inoltre, che si possa mettere in atto

il ‘training on the job’, una convinzione dagli effetti deleteri poi-

ché fa sì che il committente perda fiducia. Le procedure di ‘trai-

ning on the job’

andrebbero evitate

e il progetto dovrebbe avere

la disponibilità delle persone e delle competenze ‘chiave’ sin

dall’inizio. Non devono assolutamente essere scelte come guida

di un progetto persone prive di tale caratteristica.

Un’altra convinzione diffusa vede il progetto come una

sequenza di fasi distinte, quando invece andrebbe inteso in ter-

mini olistici, come ‘business’ globale in cui o si vince tutti o si

perde tutti. La solidità di un’azienda non dipende da un singolo

servizio, ma dalla efficienza globale delle sue attività. In altri

termini, non servono arroganza né autoreferenzialità, ma piut-

tosto persone preparate e determinate a lavorare insieme per un

medesimo obiettivo business.

L’esperienza non si acquisisce con i training, né, solamente,

con gli anni. L’esperienza si acquisisce con umiltà, dedizione

ed amore per il proprio lavoro, e con un continuo riesame di

errori e successi. Un team di progetto abituato a riunioni rego-

lari di

review

, dove si discutono apertamente i pro e contro delle

alternative tecniche, abituato ad una riunione finale di ‘close

out’, in cui si formalizzano le ‘lessons learned’, è sicuramente

meno incline ad errori di chi non si cura

dei feedback. La

υ

figura 4

(Design

by Peoplecreations / Freepik) mostra un

tipico momento collaborativo.

Fase di Progettazione, ‘Do not’:

non tenere conto del contesto

La progettazione generalmente precede

l’acquisizione dell’ordine, in quanto

propedeutica al preventivo tecnico.

Dopo l’ordine, occorrerà una sua

messa

a punto

. A volte il cliente richiede una

corretta definizione dell’impianto già

prima dell’ordine, e ciò solitamente equi-

vale ad una stima +/-15% nei preventivi.

Si tratta di quei casi in cui il cliente vuole

vedere i dettagli tecnici nonché capire

e/o condividere le strategie commerciali

e costruttive. Dopodiché si entra nella

fase di ingegneria di dettaglio.

Il processo di lavoro dal preventivo

all’esecuzione deve essere il più possibile ‘seamless’, cioè pre-

vedere un passaggio di informazioni senza soluzione di conti-

nuità, accurato ed efficace, pena il rischio di incorrere in extra-

costi ragguardevoli.

Il preventivo tecnico deve essere il più vincolante (binding) pos-

sibile, per evitare la dispersione di energie e risorse nelle fasi suc-

cessive. Una volta finita la progettazione e iniziata l’ingegneria,

l’architettura è già definita: i fornitori strategici sono stati scelti,

le tecnologie da adottare sono note e decise in base all’ambiente

in cui si realizzeranno lo sviluppo ingegneristico e successiva-

mente la costruzione. Ecco quindi il primo ‘Do Not’: mai agire

avulsi dalla realtà in cui è immerso l’impianto, quella realtà in cui

esso verrà costruito, mantenuto e operato negli anni.

Di converso,

il primo ‘Do’

: formalizzare sempre quali sono le

linee guida per l’esecuzione dell’attività di ingegneria, sia orga-

nizzative che tecniche ed economiche. Anche nel caso in cui

siano le stesse persone ad occuparsi sia della progettazione sia

dell’ingegneria, è necessario un passaggio di consegne formale,

che evidenzi i fattori che influenzeranno le scelte tecniche e

documentali. Chi sviluppa l’ingegneria deve essere cosciente che

le proprie scelte hanno un impatto economico e che quindi non

può e non deve disallinearsi da ciò che è stato concordato con-

trattualmente.

Fase di Ingegneria, ‘Do’: analizzare attentamente

prerequisiti e tecnologie

Vale per tutte le discipline e, a maggior ragione, vale per l’au-

tomazione in quanto disciplina ‘giovane’: il team che esegue

l’ingegneria deve conoscere a fondo le tecnologie che verranno

utilizzate. In mancanza di esperienza pregressa, servono

corsi

e

benchmarking

. Nel caso dell’automazione, le difficoltà più

significative si hanno nei

revamping

, nei quali raramente si pos-

sono utilizzare le stesse tecnologie poiché macchine e normative

cambiano di continuo. Occorre innestare nuove apparecchiature

Figura 4 - Team di progetto