CONTROLLO
tecnica
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Automazione e Strumentazione
Ottobre 2017
In particolare la posizione della valvola MV, o
lo scostamento rispetto alla posizione desiderata
OP, (TD=MV-OP) risulta determinante per una
completa caratterizzazione dell’attrito nell’attua-
tore. Attraverso la definizione di alcuni indici di
prestazione ausiliari (sei indici basati sui valori
delle quattro variabili acquisite), è possibile sta-
bilire
tre stati di funzionament
o dell’attuatore
(Buono, Allerta, Allarme) che richiamano l’at-
tenzione dell’operatore in maniera molto diretta
(colori diversi). Il diagramma di flusso del sistema
in questo caso è riportato nella
υ
figura 5
: si può
vedere come la disponibilità della variabile MV
apre la possibilità di un cammino alternativo dedi-
cato alla caratterizzazione dell’attuatore (a destra
nella figura), cammino che si aggiunge a quello del
sistema di base PCU (a sinistra nella figura).
La disponibilità di altre due variabili
Drive Signal
(DS) e
Pressione al convertitore
(P) (in totale
sei variabili) porta alla definizione di altri indici
ausiliari (in totale dieci) e quindi ad una completa
caratterizzazione delle cause specifiche di malfun-
zionamento.
L’acquisizione di ulteriori segnali relativi alla inte-
grità degli elementi porta ad una immediata evidenza
dello stato del loop, evidenziando specifici problemi
di allarme o di malfunzionamento dell’attuatore.
Una rappresentazione schematica della schermata
di visualizzazione dei singoli loop è riportata nella
υ
figura 6
: da questa, attraverso click e zoom
successivi, è possibile avere una rappresentazione
immediata degli andamenti attuali e storici di tutte
le variabili di interesse.
4. Possibili sviluppi nello scenario Industria 4.0
L’evoluzione del sistema di monitoraggio dalla versione base
PCU alla versione avanzata PCU+ è stata resa possibile dalle
applicazioni sugli impianti di nuova progettazione delle nuove
tecnologie, riguardanti sensori e sistemi di comunicazione.
La sperimentazione relativa è stata effettuata sull’impianto
pilota IdroLab di proprietà di Enel, situato presso l’area di
ricerca di Livorno. L’impianto consiste in due moduli (uno
freddo e uno caldo) che permettono di riprodurre su scala pilota
problematiche di controllo e di malfunzionamento incontrate
sugli impianti di potenza e di sperimentare componenti e tecni-
che di riconoscimento innovative.
L’impianto è ora stato trasferito presso il Consorzio Polo Tec-
nologico Magona di Cecina, con l’obiettivo di farlo un impianto
dimostrativo delle potenzialità delle tecnologie disponibili in
ambito Industria 4.0.
È fuori di dubbio che le gran parte delle tecnologie denomina-
te ‘abilitanti’ dal
piano nazionale Mise Industria 4.0
possono
trovar applicazione nei sistemi di monitoraggio delle prestazio-
ni e permettere di aumentare enormemente i benefici ottenibili.
Di seguito si indicano alcune direzioni nelle quali sono prevedi-
Figura 3 - Visione globale dello stato dei loop monitorati
Figura 4 - Dettaglio singolo loop (caso di attrito). Sinistra: SP(t), OP(t), PV(t). Destra: PV(OP)
Figura 5 - Diagramma di flusso del sistema PCU+, nel caso di disponibilità di MV