Automazione e Strumentazione
n
Luglio/Agosto 2015
approfondimenti
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test & measurement
Qualora non sia possibile modificare la posizione
di ripresa per evitare eventuali riflessioni si può,
ove possibile,
opacizzare la superficie
da misu-
rare con ad esempio del nastro da elettricisti.
Se nella sessione ripresa si vogliono ottenere
delle misure di temperatura accurata e non si
può rimandare questo aspetto alla fase di post
processing, allora diventa necessario impostare
il corretto
valore di emissività
relativa al mate-
riale analizzato. L’emissività infatti caratterizza
la superficie di un oggetto determinando la sua
bontà in termini di emissione energetica. Il valore
della emissività ha un range che va da 0 (materiali
che non emettono energia ma la riflettono) a 1
(materiali che emettono l’energia e non la riflet-
tono). Per dare un senso alla scala di emissività,
può essere utile sapere che l’alluminio lucido è un
pessimo emettitore (emissività 0,2) ed un ottimo
riflettente, mentre la pelle umana è un ottimo
emettitore (emissività 0,97) ma un pessimo riflet-
tente; diventa così più facile capire perché non è
suggeribile stare a contatto con i raggi solari per
lungo tempo senza protezione.
È bene comunque sapere che
l’accuratezza
rag-
giunta da un sistema di misura a contatto è dif-
ficilmente replicabile con la più accurata delle
termocamere. Se quindi lo scopo è la misura
assoluta di un valore è meglio tenere in conside-
razione una misurazione classica ed utilizzare la
termocamera per stabilire quali siano i punti di
misura più interessanti e indicati. È consigliabile
rimandare tutte le altre analisi nella comodità del
proprio ufficio e tenere a mente che l’unico para-
metro non modificabile in questa fase è la messa
a fuoco.
Report, report, report…
Il passo successivo comporta quindi lo studio
delle immagini acquisite allo scopo di eviden-
ziare eventuali anomalie o problematiche e farle
risaltare tramite l’utilizzo degli strumenti forniti
dal software come evidenziato nella
►
figura 7
ove è rappresentato l’andamento della tempera-
tura lungo una linea posizionata sull’immagine
stessa e dalla quale è possibile intuire l’innalza-
mento della temperatura su 3 diversi punti di una
serpentina.
La generazione di un
rapporto di ispezione
è la
conclusione del lavoro, un momento fondamen-
tale in cui dare spazio alla interpretazione dei
fenomeni termici da parte dell’operatore termo-
grafico. In questa fase si elencano le eventuali
anomalie riscontrate e si danno eventualmente
suggerimenti su come risolverle in vista della
prossima ispezione.
Conclusioni
Il modo di affrontare la manutenzione degli
impianti e dei dispositivi sta radicalmente cam-
biando spinto da necessità di riduzione dei tempi
e dei costi. In questo scenario la flessibilità e la
potenzialità delle ispezioni termografiche sta
conquistando consensi in ogni campo applicativo
ove gli sono riconosciute la possibilità di ridurre
i rischi legati ad ispezioni “a contatto”, effettuare
test durante le normali attività senza interruzione
e ridurre drasticamente i costi di manutenzione.
La predizione già da tempo contemplata nelle
grandi realtà industriali sta ormai entrando a far
parte del modo standard di fare manutenzione
anche nelle piccole-medie imprese.
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Figura 6 - Esempio di riflessione
generata e catturata dal corpo
umano (A) in caso di ripresa
perpendicolare. Problema evitato
cambiando l’angolo di ripresa (B)
Figura 7 - Esempio di editing delle
immagini tramite un software di
analisi e reportistica