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approfondimenti

Luglio/Agosto 2015

n

Automazione e Strumentazione

54

robotica

la

presenza

(e la distanza)

degli operatori

dallo

spazio tridimensionale occupato dalle traiettorie

del robot stesso.

L’azione combinata di questi controlli fa sì che

la macchina riduca a zero i fermi di produzione.

Come? Conoscendo in ogni istante posizione

della macchina, le traiettorie che sta compiendo

nonché, integrando le informazioni dei sensori di

sicurezza, la posizione delle persone in funzione

degli spazi stessi delle traiettorie e del robot, si

assisterà ad un

rallentamento dell’azione del

robot

all’approssimarsi dell’operatore, ma si

avrà un

fermo

esclusivamente se questi sarà real-

mente nell’area di lavoro. All’allontanarsi, infine,

dell’operatore il robot tornerà a muoversi alla

velocità corretta, riprendendo a lavorare

a pieno

ritmo

.

I vantaggi RoboSafe paiono subito evidenti: da

un lato si ha, come appena ricordato, la riduzione

fino a (pressoché) zero dei fermi produzione, con

i relativi vantaggi in termini di

resa, efficienza e

produttività

; dall’altro, come vedremo, le celle

ospitanti le macchine possono essere progettate

con minor spazio di occupazione. Non occorre

più, infatti, proteggere tutta l’area potenziale

di lavoro del robot, ma solo quella, volta per

volta, effettivamente interessata dai movimenti

della macchina. Dato che ad una riduzione della

dimensione della cella corrisponde la

riduzione

di layout

occupato, anche questa opportunità di

traduce in un risparmio economico.

Robot che “collaborano” con l’uomo

Se ancora non è possibile parlare di collabo-

razione diretta, e in totale sicurezza, tra uomo

e robot, sicuramente la soluzione RoboSafe di

Comau rappresenta un

passo avanti

di notevole

importanza. Grazie agli ultimi sviluppi che por-

tano ad un controllo puntuale dello spazio car-

tesiano, gli operatori possono muoversi in totale

sicurezza in un’area di lavoro attigua al robot

senza indurre fermi macchina.

Il funzionamento (almeno spiegato) è semplice:

con il

controllo dello spazio cartesiano

, ovvero

dello spazio tridimensionale occupato dal robot

e dai suoi assi, l’area della cella viene suddi-

visa in porzioni con diversi

gradi di criticità

.

All’interno di ciascuna porzione, e in maniera

direttamente proporzionale proprio alla criticità

corrispondente, il robot assumerà comportamenti

differenti (rallentamento o ripresa, stop, azione

normale, accelerazione, ecc.) in funzione della

tipologia di violazione commessa dall’operatore

in ciascuna delle porzioni individuate. Ciò signi-

fica, come anticipato, che il robot può lavorare

in alcune aree della cella, mentre l’operatore può

svolgere altre attività in un’altra porzione, oppure

occuparsi di attività di manutenzione alla cella

stessa o ad aree di lavoro attigue senza, appunto,

causare un fermo produzione.

Comau Racer 7-1.4

robot lanciato nel 2014

e pluripremiato a livello

internazionale proposto

al mercato in modalità

RoboSafe

Il software del controllo di quinta generazione, C5G, in

versione standard o compatta offre interfacce di sicurezza

per un controllo in modalità RoboSafe.

Una scomposizione dei movimenti

del robot utile a calibrare le

porzioni di aree di lavoro da

monitorare.