PROCESSO
approfondimenti
Aprile 2015
■
Automazione e Strumentazione
36
Le
Integrated Operations
(IO) rappresentano un
modello multifunzionale
che comprende sistemi
di supervisione, visualizzazione 3D, videosorve-
glianza, comunicazione a banda larga, condivi-
sione dati e collaborazione a distanza. Tali sistemi
sono distribuiti tra piattaforme offshore, instal-
lazioni produttive, sale controllo centralizzate e
remote.
In generale nell’industria di processo (Oil &Gas,
raffinazione, chimica, energetica, mineraria) il
termine è usato per descrivere una maggiore
coo-
perazione
tra gli operatori, il personale di manu-
tenzione, la gestione della produzione e i fornitori
di tecnologie con l’obiettivo comune di assicurare
un
funzionamento
di impianto più
snello
ed
effi-
ciente
.
L’espressione “Integrated Operations” in sé non
è tuttavia al riparo da qualche ambiguità e soprat-
tutto dall’uso commerciale che ne viene fatto. Se
grandi protagonisti nel settore Oil&Gas come
Abb, Emerson, Petrobas, Statoil, OLF (Norwe-
gian Oil Industry Association), Capgemini lo
hanno adottato senza esitazioni, altri player come
GE, BP, Chevron, Honeywell e Schlumberger uti-
lizzano locuzioni come
Smart Field
e
Intelligent
Energy
, solo per citarne alcune, per indicare un
approccio simile.
Il modello IO prevede l’uso di
sale videconfe-
renze always-on
e
sistemi di videocontrollo
in
comunicazione tra piattaforme off-shore e uffici.
Questi sistemi hanno permesso di spostare parte
del personale a terra e di ottimizzarne le attività.
Anziché essere in servizio presso le singole piatta-
forme, molti tecnici e operatori specializzati, in un
settore in cui l’invecchiamento della forza lavoro
è particolarmente sentito, possono coordinare le
attività di controllo di più piattaforme offshore in
una sala controllo a terra.
Il modello IO rende dunque più sicuro e proficuo
l’accesso ai siti produttivi più ostici e meno attrat-
tivi definiti secondo le
4D
(dull, distant, dirty e
dangerous). Al tempo stesso le Integrated Opera-
tions permettono al personale di lavorare in luoghi
più confortevoli e meno remoti.
D’altra parte, i processi diventano sempre più
complessi e la loro gestione richiede una cono-
scenza approfondita che può essere disponibile
solo per
parte del tempo
oppure rivolgendosi
a persone che si trovano in
strutture remote
e
onshore
. Senza contare il fatto che i
big data
che
oggi confluiscono nei sistemi di controllo minac-
ciano di seppellire gli operatori sotto una mole
impressionante di informazioni, allarmi, ordini di
lavorazione, piani di manutenzione.
In termini organizzativi l’implementazione di un
sistema IO comprende la collocazione di perso-
nale che ricopre
ruoli interfunzionali
, tra cui ope-
rations, produzione, manutenzione, pianificazione
e logistica. Prevede inoltre una Sala Controllo in
cui hanno luogo collaborazioni multidisciplinari
per prendere decisioni più rapide ed efficaci.
Il supporto ingegneristico può essere prontamente
fornito ovunque nel mondo direttamente da o
verso un centro di comando, consentendo la con-
sultazione da remoto del personale coinvolto.
La capacità di
monitoraggio
e
diagnostica
fornite
da un centro di comando IO consente di collegarsi
ai dispositivi e alle attrezzature di controllo del
processo per attività di diagnostica, simulazione,
analisi dei dati e ottimizzazione della produzione.
Armando Martin
Gli impianti di processo devono soddisfare standard
molto elevati nell’organizzazione del personale, delle
tecnologie e dei dati. Per sostenere questo sforzo le
cosiddette Operazioni Integrate (IO, Integrated Operations)
forniscono un approccio alle attività di gestione industriale
che parte dalla gestione del processo per abbracciare
ambiti di sicurezza, asset management, analisi dei dati,
interoperabilità, efficienza energetica, sostenibilità.
Piattaforma Offshore BP Valhall in Norvegia (foto ABB)
Le Integrated Operations
nell’industria di processo
LA GESTIONE INTEGRATA DELLE OPERATIONS PER RISPONDERE ALLE SFIDE DEI BIG DATA
@armando_martin