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Efficiency & Environment - Ottobre 2017
attualità
“Progettare la trasformazione di una comunità in una smart
city puntando solo su una visione legata allo sviluppo eco-
nomico” sostiene
Fabio Florio
, business development mana-
ger di Cisco Italia
(
www.cisco.com/c/it_it/ )“è uno dei modi
migliori per vedere fallire il proprio progetto. Indubbiamente,
la crescita economica è un obiet-
tivo importante a lungo termine,
ma deve accompagnarsi, attraver-
so scelte legate alla digitalizzazio-
ne di servizi e processi che coin-
volgono i cittadini, a una crescita
di opportunità per le persone. Di
recente abbiamo realizzato una
ricerca con il ‘Digital Transforma-
tion Institute’, che ha analizzato
quali sono i fattori che mettono a
rischio il successo dei progetti in
area smart city: il primo è proprio
la mancanza di una visione oli-
stica, un altro è il mancato coin-
volgimento dei cittadini fin dalle
prime fasi di elaborazione di un possibile progetto. Ci sono
poi aspetti organizzativi, quali la mancanza di una struttura
adeguata dedicata all’innovazione, l’assenza di budget dedi-
cati, ma la questione principale è che ogni progetto smart
city è figlio del territorio, delle persone che lì vivono, dei loro
obiettivi, di ciò che a quel territorio manca e di ciò che lo
rende forte. Se si ragiona in questo modo, facendo ecosiste-
ma per promuovere lo sviluppo digitale, si ottengono grandi
risultati”.
“La necessità di ridurre i costi e, dove possibile, generare ri-
cavi” sostiene
Julia Arneri Borghese
, director of sales ope-
rations and engineering marketing, Paradox Engineering
(
www.pdxeng.ch )è senza dubbio una priorità per molte
amministrazioni, che possono contare su risorse finanziarie
sempre più limitate, ma al tempo stesso devono erogare un
maggior numero di servizi a una popolazione sempre più
numerosa ed esigente. Tuttavia, per essere davvero tale, una
smart city deve puntare alla realizzazione di un modello urba-
no inclusivo, sicuro, resiliente e sostenibile, in grado di soddi-
sfare le necessità di oggi e quelle di domani. La tecnologia è
uno strumento prezioso che ci permette di risolvere problemi
concreti come ad esempio ridurre il consumo di energia e
S
iamo tutti proiettati nel futuro, fac-
ciamo passi da gigante in ogni cam-
po, dalle scienze alla medicina, alla
tecnologia, e le nuove generazioni si
guardano attorno a 360 gradi, grazie
alle interconnessioni, alle community, alla glo-
balizzazione. In questa grande cornice dove a
vari livelli, sociali e culturali, convivono molte-
plici prospettive, prende forma e si concretizza
il concetto di smart city. Se dovessimo dare una
definizione che vada al nocciolo dell’idea di cit-
tà intelligente, diremmo che è l’insieme orga-
nico dei fattori di sviluppo di una città, metten-
do in risalto l’importanza del capitale sociale.
Il funzionamento e la competitività delle città
ai nostri giorni non dipendono solo dalle infra-
strutture materiali e quindi dal cosiddetto ‘ca-
pitale fisico’ e dalle connessioni digitali, ma an-
che, e sempre di più, dalla disponibilità e dalla
qualità delle infrastrutture dedicate alla comu-
nicazione e alla partecipazione sociale.
L’idea degli spazi urbani delle smart city è stata
criticata per i rischi potenziali associati al met-
tere un peso eccessivo sui valori economici
come unico motore dello sviluppo urbano. Un
modello di business globalizzato si basa sulla
mobilità del capitale. Un modello di business
orientato in un’unica direzione e non diversi-
ficato può tradursi in una perdita di strategia a
lungo termine?
Tavola rotonda
Funzionamento e competitività
delle città non dipendono solo
dalle infrastrutture materiali
ma anche dalla disponibilità
e dalla qualità delle infrastrutture
dedicate alla comunicazione
e alla partecipazione sociale
Lucilla La Puma
Smart city,
il futuro è alle porte?
Fabio Florio, Cisco Italia
Fonte www.alegriphotos.com