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MARZO 2017

AUTOMAZIONE OGGI 396

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lavorazione, l’automazione può portare

grandi benefici in campo alimentare.

Le nuove tecnologie smart che han-

no invaso il mondo dell’automazione

hanno infatti dotato gli operatori di

un importante supporto per tutte le

attività di lavorazione, incluso un forte

sviluppo di strumenti di diagnostica

dei componenti e dei cicli produttivi,

capaci di fornire in modo puntuale una

visione sullo stato dei sistemi. Grazie a

essi si è consolidata la tendenza verso

una gestione più mirata e continuativa

delle soluzioni, capace di minimizzare

lo stress dei componenti, allungarne la

vita di esercizio e programmare le atti-

vità di manutenzione in modo preciso,

per ridurre al minimo i tempi di fermo

della lavorazione. Questo ha un valore

aggiunto particolarmente importante

per questo settore, dove i fermi macchi-

na si trasformano non solo in mancati

introiti o costi di manutenzione, ma ge-

nerano anche delle difficoltà connesse

con la natura spesso deperibile delle

materie prime trattate”.

Mariangela Acquafredda

, food&beverage-

segment manager industry di Schneider

Electric (

www.schneider-electric.it )

: “Fino

a qualche tempo fa il tema dell’efficien-

za produttiva e del ruolo dell’automa-

zione era affrontato lavorando sull’au-

tomazione di macchina e dei singoli

segmenti del processo: aumentare il li-

vello di automazione era un modo per

aumentare l’efficienza sostituendo via

via le operazioni e le lavorazioni manua-

li. Oggi sono sempre di meno le aziende

in cui vi è ancora spazio per intervenire

con questo ap-

proccio puntuale,

mentre sono sem-

pre di più quelle

che si pongono il

problema dell’effi-

cienza da un pun-

to di vista com-

plessivo. Si parla

di OEE (Overall

Equipment

Effi-

ciency) con l’o-

biettivo di avvi-

cinare via via le

performance

di

produzione a un

target ottimale definito in termini di

performance, quali numero di cicli al

minuto o all’ora, percentuale residua di

scarti ecc.; ed è in termini di performan-

ce che ragionano anche gli OEM quan-

do propongono oggi a un’azienda del

settore una macchina o una linea pro-

duttiva. Per ottenere un migliore OEE

diventa quindi fondamentale la capaci-

tà di controllare e monitorare l’efficien-

za produttiva con piattaforme dedicate.

Nel caso di industrie che hanno diversi

stabilimenti o linee di produzione diffe-

renti al proprio interno, diventa partico-

larmente importante anche la capacità

di allineare il più possibile le perfor-

mance di OEE dei diversi impianti o dei

diversi tipi di produzione, individuando

i ‘gap’ rispetto al benchmark interno

di efficienza stabilito e analizzando in

modo approfondito tutto il processo

per individuarne le motivazioni e nel

caso intervenire. Questo è possibile

grazie a piattaforme che consentono

di monitorare l’OEE in modalità multi-

sito e anche da remoto, centralizzando

il controllo. La chiave per l’efficienta-

mento è proprio costituita da queste

piattaforme software molto potenti e

allo stesso tempo personalizzabili sulle

caratteristiche dell’azienda, piattafor-

me che danno il massimo quando tutte

le componenti hardware coinvolte nel-

la produzione sono pronte per essere

connesse”.

Francesco Tieghi

, responsabile digital

marketing di ServiTecno (

www.servitec-

no.it

): “La qualità del prodotto può non

dipendere più soltanto dalla fase di te-

sting a fine produzione: il monitoraggio

dell’efficienza delle singole macchine e

dell’impianto nel suo intero può fornire

dati sulla regolarità del

processo. Sapendo qua-

li sono i parametri otti-

mali, un discostamento

significativo può risul-

tare fondamentale per

la pianificazione delle

operazioni di manuten-

zione dell’impianto, ma

contemporaneamente

deve farci capire che

potrebbero esserci del-

le variazioni che pos-

sono aver influito sulle

proprietà del prodotto

finito. Monitorare l’efficienza può dare

dunque questo duplice risultato, im-

pattando a livello sia economico, sia

qualitativo sulla produzione”.

Marco Oneglio

,

strategy

indust-

ry manager consumer goods di Sick

( www.sick.com )

: “In Italia gli end user

medio-grandi si stanno attrezzando

sempre di più con impianti ad alto tasso

di tecnologia per riuscire a essere pro-

duttivi ed efficien-

ti con lotti di pro-

duzione piuttosto

contenuti e tempi

di set-up rapidi.

Ne consegue che

gli impianti devo-

no essere versatili,

flessibili e ad alto

rendimento. Per ot-

tenere un impianto

vincente è neces-

sario che le confi-

gurazioni meccani-

ca e software siano

user friendly. Appare evidente che l’au-

tomazione gioca un ruolo fondamentale

per l’efficienza non solo dell’intera linea

produttiva, ma anche di quella logistica e

distributiva, con possibilità di gestire al

meglio il controllo di parti meccaniche,

nonché verificare e tracciare con sem-

plicità e affidabilità tutto il processo di

lavorazione. Aspetto, quello della trac-

ciabilità, sempre più importante sia per

il produttore sia per il consumatore fi-

nale, quando si parla di food&beverage.

Abbiamo una vasta gamma di sensori

sul mercato, spaziando dalle più sem-

plici fotocellule inox con grado di pro-

tezione IP69K per tutta la parte di pro-

cesso (livello, pressione, temperatura)

alle soluzioni per track&trace, come

dispositivi di lettura/scrittura

Rfid e lettori per barcode di

qualsiasi tipologia, fino a si-

stemi completi di visione 3D

per l’ispezione della qualità.

Tutte queste soluzioni, che

sono dotate di tecnologia

IO-Link, dialogano tra loro e

consentono all’operatore di

monitorare in tempo reale

l’intera produzione, interve-

nendo prontamente laddove

si rilevino anomalie. Le fun-

zioni di manutenzione pre-

dittiva evitano dispendiosi

blocchi di produzione, mentre l’affida-

bilità dei sensori di ispezione garantisce

l’abbattimento del numero di prodotti

non conformi allo standard qualitativo

Mariangela

Acquafredda di

Schneider Electric

Francesco Tieghi

di ServiTecno

Marco Oneglio

di Sick