MARZO 2017
AUTOMAZIONE OGGI 396
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AO
PANORAMA
loro, costi più ridotti del materiale da
consumo, ossia i tag/transponder, trend
dell’Rfid verso la verticalizzazione in
precisi contesti operativi superando la
fase del ‘general-purpose’, il che si tra-
duce nel caso del food&beverage, per
esempio, nella disponibilità di tag dota-
ti di sensori di temperatura ideali per la
cold chain, o in reader capaci di operare
con successo anche in ambienti umidi
(si pensi per esempio al caso di prodotti
della IV gamma, ossia frutta e verdura
confezionate in busta). I contributi di-
stintivi che l’Rfid apporta all’automa-
zione possono essere così sintetizzati:
attribuzione del codice univoco del tag
Rfid al singolo prodotto (dal prosciutto
alla bottiglia di vino) o alla confezione
(dotandola così di una propria identi-
tà elettronica) per tracciare il lotto di
produzione, utilizzando a tal fine ap-
plicatori automatici di smart label o tag
Rfid; identificazione automatica, quindi
hand-free, dei prodotti sulle linee di
produzione e durante le movimenta-
zioni logistiche, monitorandone il pro-
cesso attraverso l’uso di device mobili,
controller fissi, oppure attrezzando con
controller e antenne Rfid i
mezzi preposti alla movimen-
tazione (muletti); infine, iden-
tificazione e monitoraggio dei
prodotti nella fase distributiva,
ossia durante il trasporto, con
l’applicazione di tag Rfid dota-
ti di sensori di temperatura per
verificare eventuali anomalie
lungo il percorso”.
Edgardo Porta
, direttore mar-
keting di Rittal (
www.rittal.it):
“Come inogni altro settore l’au-
tomazione, soprattutto nelle
sue più recenti derive in ottica smart,
può portare diversi vantaggi al settore
food&beverage, a partire da un’estre-
ma flessibilizzazione delle capacità
produttive, utile a rispondere in modo
più veloce alle variazioni delle richieste
del mercato. Permette inoltre una mag-
giore
competitività
nel confronto con in-
dustrie internazionali
in cui la produzione è
caratterizzata da co-
sti operativi e fissi più
contenuti, che si riper-
cuotono in prodotti fi-
niti estremamente più
competitivi in termini
di puro prezzo. So-
prattutto per quanto
concerne la riduzione
dei fermi e dei tempi di
Edgardo Porta
di Rittal
LE CIFRE DI BASE DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA
BILANCI E PREVISIONI
(stime in euro e variazioni % su anno precedente)
Anno
2013
2014
2015
2016 (**)
Fatturato
132 miliardi di euro
(+1,5%)
132 miliardi di euro
(+0,0%)
132 miliardi di euro
(+0,0%)
132 miliardi di euro
(+0,0%)
Produzione
(quantità) (*)
-0,7%
+0,6%
-0,6%
+0,4
Numero imprese industriali
(con oltre 9 addetti)
6.845
6.850
6.850
6.850
Numero addetti
385.000
385.000
385.000
385.000
Esportazioni
26,2 miliardi di euro
(+6,1%)
27,1 miliardi di euro
(+3,5%)
29,0 miliardi di euro
(+6,7%)
30,0 miliardi di euro
(+3,5%)
Importazioni
19,5 miliardi di euro
(+4,8%)
20,4 miliardi di euro
(+4,8%)
20,7 miliardi di euro
(+1,4%)
20,4miliardi di euro
(-1,5%)
Saldo
6,7 miliardi di euro
(+9,8%)
6,8 miliardi di euro
(+0,0%)
8,3 miliardi di euro
(+22,9%)
9,6 miliardi di euro
(+15,7%)
Totale consumi alimentari
(**)
225 miliardi di euro
(variaz. reale -3,3%)
227 miliardi di euro
(variaz. reale -1,1%)
230 miliardi di euro
(variaz. reale -0,3%)
230 miliardi di euro
(variaz. reale 0,0%)
Posizione all’interno
dell’industria manifatturiera
italiana
2° posto (13%)
dopo settore
metalmeccanico
2° posto (13%)
dopo settore
metalmeccanico
2° posto (13%)
dopo settore
metalmeccanico
2° posto (13%)
dopo settore
metalmeccanico
Elaborazioni Centro Studi Federalimentare su dati Istat
N.B. Le variazioni % 2013-15 sono calcolate sui dati effettivi e completi. Non coincidono quindi con quelle effettuabili sugli arrotondamenti riportati.
(*) a parità di giornate lavorative
(**) stime