GENNAIO-FEBBRAIO 2016
AUTOMAZIONE OGGI 387
33
Mondo
3.334
4,9%
America
364
7,4%
Africa
75
-9,6%
Europa
2.266
5,2%
Asia
593
6,1%
Oceania
34
-20,9%
circa metà degli addetti della produzione
nazionale e il più alto numero di aziende
farmaceutiche (circa 100), di centri di ri-
cerca (30) e imprese di biotecnologie per
la salute (quasi 100). Segue il Lazio, se-
conda per numero di addetti, ma prima
per esportazione, grazie alla presenza di
molte imprese a capitale estero. In terza
posizione troviamo la Toscana.
L’export è una componente rilevante per
questo settore: dell’intero valore pro-
dotto, il 72% viene generato dal traffico
di farmaci verso l’estero, in primis quelli
registrati e quelli ad alta specializza-
zione consumati in ambito ospedaliero.
Negli ultimi 5 anni le esportazioni sono
cresciute del 71% (la media manifattu-
riera nazionale è del 28%), uno sforzo
imprenditoriale che ha portato il nostro
Paese a segnare il maggiore incremento
al mondo nell’export di medicinali. Se-
condo lo studio “Il volo frenato - L’innova-
zione farmaceutica e la sfida per il sistema
sanitario italiano” pubblicato da IMS He-
alth, l’immissione dei nostri prodotti nei
mercati esteri perdurerà, in considerazione
del fatto che nel biennio 2013/2014 sono
stati lanciati in Italia 224 nuovi brand, di cui
129 nell’ultimo periodo. Il farmaceutico è
quindi il prodotto italiano più esportato
con un valore di oltre 10,6 miliardi di euro.
Ma nella classifica dei beni più esportati
spiccano anche lemacchinedi produzione
che si posizionano sul secondo gradino
del podio con un valore di circa 10miliardi
di euro, mentre le macchine per impieghi
speciali si collocano in settima posizione
con 4 miliardi di euro, superando i pro-
dotti chimici, gli articoli d’abbigliamento e
gli autoveicoli (dati Istat).
La crescita del pharma è sostenuta prin-
cipalmente dagli investimenti in ricerca
e sviluppo. Con circa 1,3 miliardi di euro
stanziati nel 2014 quella farmaceutica è
l’industria italiana con il miglior rapporto
tra investimenti e addetti, registrando un
tasso doppio rispetto ai settori amedia-alta
tecnologia e di 5 volte superiore alla media
manifatturiera.
Infine, non si può non guardare all’indotto:
la filiera del farmaco si sta orientando sem-
pre più verso l’esternalizzate con l’obiet-
tivo di modificare la capacità produttiva a
seconda del ciclo di vita del farmaco e, nel
contempo, ridurre i costi fissi. L’indotto del
farmaceutico - chimica, meccanica, auto-
mazione e packaging - conta oggi circa
65.000 addetti per un fatturato di 14,2
miliardi di produzione e investimenti per
circa 1miliardo di euro (dati Farmindustria).
Si tratta di aziende che spesso operano in
ambito internazionale ed esportano fino
al 90% del proprio fatturato. Sebbene la
farmaceutica italiana sia fiorente, non lo
è altrettanto quella mondiale caratteriz-
zata da una frenata generalizzata, tranne
nell’area Bric che ha registrato tra il 2009
e il 2014 una crescita del 12,4%. L’anda-
mento a rialzo per questi Paesi permarrà
anche nei prossimi anni: nel 2018 il mer-
cato pharma dei Bric rappresenterà circa
il 35% di quello globale. Per le altre aree
geografiche lo scenario è più grigio: l’Eu-
ropa deterrà il 19% delle quote con una
riduzione del 3% rispetto al 2014, il Nord
America segnerà un calo del 6% pas-
sando al 37% e, infine, Giappone e Corea
del Sud passeranno dal 25% del 2009 al
19% nel 2018 (elaborazioni Farmidustria
su dati IMS).
Ne emerge uno spostamento della do-
manda mondiale che determinerà la
rilocalizzazione dell’industria a livello glo-
bale e farà crescere la concorrenza tra le
economie avanzate: una sfida che l’Italia
potrebbe vincere diventando l’hub far-
maceutico d’Europa.
Sempre più automazione
nelle farmacie
Le farmacie italiane soffrono e non solo
a causa della riduzione dei margini de-
rivati dall’apertura della distribuzione
dell’etico ad altri canali. Secondo il Sose
(Soluzioni per il Sistema Economico)
hanno perso mediamente il 4% del va-
lore della ricetta tra il 2012 e il 2013 e
un altro 4,5% l’anno successivo. La per-
dita di margine diventa più pesante se
letta attraverso altri dati: la riduzione del
2,5% del fatturato dei prodotti etici mu-
tuabili e la perdita dell’1,9% dei volumi
dei prodotti di fascia C. Al momento gli
in Italy
Esportazione cosmesi, flussi
internazionali, esportazioni
valori in milioni di euro,
variazioni percentuali
2014/2013