GENNAIOFEBBRAIO 2016
AUTOMAZIONE OGGI 387
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AO
PANORAMA
unici segni positivi si trovano nel para-
farmaco, che rappresenta una quota
inferiore al 30% medio del giro d’affari,
e nella cosmesi, la cui vendita è aumen-
tata solo dell’1,1%.
L’analisi del Sose ha tuttavia rilevato che
alcune farmacie hanno registrato un
aumento dei ricavi ottenuto investendo
nel punto vendita e ampliando l’offerta
all’extra-farmaco. In quest’ottica di
rinnovamento e sviluppo diventa fon-
damentale l’introduzione dell’automa-
zione per la gestione del magazzino e
l’ottimizzazione dei costi. Quello dell’au-
tomazione per le farmacie è un mercato
relativamente giovane con ampie pos-
sibilità di crescita. Basti pensare che
l’Italia conta circa 18.000 farmacie (Fe-
derfarma e Assofarm) - numero desti-
nato a crescere in base al DL n. 1/2012
- e la densità di quelle automatizzate è
nell’ordine del 2%. C’è, quindi, un po-
tenziale di sviluppo sia per soluzioni
standard sia per progetti customizzati
volti a ottenere una farmacia sostenibile
in termini di crescita di business.
Gli ingredienti
della cosmetica italiana
Il concetto di ‘bell’Italia’ trova un nuovo
significato se attribuito al mercato della
cosmesi. Il bel Paese è, infatti, il maggiore
‘creatore di bellezza’ in quanto fornisce
circa il 60% dei prodotti per il make-up a
livello mondiale. Ombretti, fard e rossetti
sono però solo una minima componente
di un settore che registra una graduale
crescita da oltre 10 anni, a eccezione del
2009, annus horribilis per molti comparti
industriali. Secondo lo studio Beauty
Report 2015, pubblicato da Cosmetica
Italiana, la produzione ha toccato il suo
massimo nel 2010 con un incremento del
5,7% e nel 2010 con il 4,4%, ma nel 2014
questo tasso si è drasticamente ridotto a
+0,8%. Con un fatturato totale di 9,3 mi-
liardi di euro, l’Italia è il quarto produttore
a livello europeo dopo Germania, Francia
e Regno Unito. Nel 2014 abbiamo lanciato
quasi 3.400 cosmetici dei quali il 70% è
rappresentato da novità assolute, mentre
il 21% da estensioni di linea (dati Mintel
Cosmetica Italiana).
Anche l’industria della bellezza si di-
spiega in modo frastagliato sul territorio
concentrandosi in poche Regioni. L’82%
delle imprese si trova al nord, in primis in
Lombardia (51%), seguita dall’Emilia Ro-
magna prossima al 10%, dal Veneto con
l’8,3% e dal Piemonte con il 7,6%.
Come per la farmaceutica, l’export gioca
un ruolo rilevante nella cosmesi, seppure
con tassi di crescita dei volumi e del va-
lore inferiori. Nel 2014 si è registrata una
crescita del 4,9% per un valore dell’espor-
tato pari a 3.334 miliardi di euro e un saldo
commerciale di +8,1%. La prima area di
sbocco dell’export è l’Europa con 2.266mi-
lioni di euro, grazie alla sostenuta ripresa
della domanda in Paesi storicamente im-
portanti come Germania, Francia e Stati
Uniti. In generale si rileva uno sviluppo
omogeneo dei valori dell’export: l’Asia,
con 593 milioni di euro registra un incre-
mento del 6,1%; gli Emirati Arabi segnano
un +20,1% (117milioni di euro) e l’America
+ 7,4% (circa 360 milioni di euro). Vi sono
però anche due mercati caratterizzati dal
segno negativo: l’Africa registra un calo del
9,6% e l’Oceania del 20,9%.
È doveroso uno sguardo più dettagliato
al mercato europeo. In base ai dati forniti
da Cosmetics Europe, ex-Colipa, l’associa-
zione europea di rappresentanza dell’in-
dustria cosmetica, il vecchio continente
si conferma al primo posto nei consumi
mondiali con oltre 72 miliardi di euro.
Il primato va alla Germania con 13.012
milioni di euro, seguita dalla Francia con
10.583 milioni di euro. Terzo posto per il
Regno Unito che sale a quota 10.397 mi-
lioni di euro. L’Italia è quarta ma segna
una contrazione dei consumi domestici,
con una diminuzione dell’1,4%.
L’ultima analisi che vogliamo prendere in
considerazione è quella della filiera, il cui
fatturato complessivo è di circa 14.000
milioni di euro, con trend in crescita con-
fermato dalle previsioni per il 2015 che
dovrebbe chiudersi con un tasso positivo
prossimo al 3%. I produttori di macchi-
nari registrano un fatturato di quasi 200
milioni, le aziende che operano con le
materie prime 900 milioni e il comparto
dell’imballaggio quasi 3.000 milioni di
euro. Il dato più significativo è quello le-
gato all’export dei macchinari che tocca
addirittura il 74%della produzione nazio-
nale. Secondo il Centro Studi del settore,
gli investimenti in nuovi macchinari e
impianti caratterizzeranno anche il 2015:
il 28% delle aziende cosmetiche ha in-
crementato la propria capacità produt-
tiva nel primo semestre di quest’anno e
il 64% segnala un ampliamento stabile.
Il packaging: un elemento
comune al farmaco
e al cosmetico
Accumunati dalle severe normative sulla
produzione e distribuzione, il settore far-
maceutico e quello cosmetico trovano un
punto di incontro anche nel packaging. In
entrambi i casi è fondamentale che il con-
sumatore non solo riceva informazioni
dettagliate sul prodotto, ma che ne abbia
1994
2014
693 780 725 800 914 1.010 1.139 1.177 1.249 1.256 1.284 1.369 1.453 1.515 1.581 1.410 1.581 1.660 1.626 1.653 1.685
16,3 12,5 -7,0 10,4 14,2 10,4 12,8 3,3 6,0 0,6 2,2 6,7 6,1 4,3 4,4 -10,9 12,1 5,0 -2,0 1,7 2,0
33,8 30,1 15,5 11,1 20,5 5,9 23,8 17,9 3,7 -0,8 10,0 7,0 6,1 1,0 1,4 -11,8 17,2 11,0 7,1 11,1 4,9
570 741 856 951 1.146 1.214 1.502 1.771 1.836 1.822 2.004 2.144 2.274 2.297 2.320 2.054 2.407 2.672 2.861 3.178 3.334
milioni di euro nel 2014
import
export
saldo
commerciale
1.649
1.685
3.334
T
Var %
T Import
T
Var %
T Export
376
472
305 278 301
500
0
400
300
200
100
35
0
5
10
15
20
25
30
30,4 28,7
20,1
17,9
14,0
Produzione farmaceutica
(miliardi di euro, stima 2014)
Produzione farmaceutica procapite
(euro)
Andamento della bilancia commerciale della cosmesi, elaborazione del centro
Studi e Cultura d’Impresa su dati Istat, valori in milioni di euro