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OTTOBRE 2015

AUTOMAZIONE OGGI 385

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in ogni tipo di flusso aziendale, dalla progettazione alla co-

struzione, dall’approvvigionamento alla tracciabilità e in tutta

questa filiera i sistemi meccatronici detengono elevati indici di

flessibilità e modularità produttiva”.

Randieri:

“In Italia lo sviluppo della meccatronica storicamente

è avvenuto con molti limiti, ma anche con i punti di forza del suo

modello produttivo. Malgrado il collasso dell’economia finan-

ziaria in uno studio condotto da ‘Il Sole 24 Ore’ si può evincere

che: nel 2008, la meccatronica italiana fatturava 352 miliardi di

euro; nel 2009, anno in cui la finanza scellerata ha attaccato il

sistema industriale di tutto il mondo, il giro d’affari è sceso a 286

miliardi; nel 2010 abbiamo assistito

alla prima risposta positiva da parte

del sistema industriale italiano, la

cui meccatronica ha ottenuto ri-

cavi per circa 300 miliardi di euro;

nel 2011 si è assistito al vero recu-

pero, ormai a livelli pre-crisi, pari

a 319 miliardi di euro di fatturato.

Nel 2012 si è assistito alla stabiliz-

zazione del mercato con ricavi pari

a 321,4 miliardi. Dal 2013 ad oggi

si è intravista una lenta e costante

risalita che dovrebbe consolidarsi a

livello mondiale.

Per capire meglio l’andamento del

mercato della meccatronica in Italia è importante analizzare la

dinamica intra-europea, questo perché la meccatronica è uno

dei comparti che si presta meglio a essere interpretato come

una ‘Region’, ovvero una delle macro-piattaforme industriali in

cui l’industria manifatturiera internazionale si è dovuta riorga-

nizzare con l’ultima globalizzazione. Secondo quest’ottica con-

frontando i dati di mercato del nostro Paese con la Germania

purtroppo è palesemente confermato che l’Italia non riesce a

tenere il passo con i cugini tedeschi.

Facendo un’analisi più approfondita è possibile dimostrare

che tutto ciò è dovuto a una questione ‘dimensionale’. Se ana-

lizziamo i dati Eurostat, l’Unione Europea è composta da 27

membri per un totale di 156.154 imprese specializzate nella

meccatronica, di cui circa 25.000 sono in Germania e 30.000 in

Italia. Considerando il peso specifico dei singoli sistemi produt-

tivi nazionali, ricavabile dall’incidenza degli addetti, possiamo

constatare che su circa 4 milioni di addetti in Europa, 1,7 milioni

operano in Germania e 650 mila in Italia. Il numero medio degli

addetti per impresa in Italia è di circa 22 mentre in Germania è di

circa 68. Quindi il problema del nostro Paese non è affatto impu-

tabile all’ottimalità e agli standard di produzione (in certi settori

siamo persino superiori ai tedeschi) quanto all’assenza di strut-

ture industriali di grandi dimensioni, le quali possano collocarsi

nelle parti alte delle catene della fornitura del manifatturiero

industriale, offrendo maggior valore aggiunto e soprattutto

avendo un ruolo più importante nel capitalismo globale.

Se partiamo dalla considerazione che la meccatronica a livello

mondiale svolge la funzione di collante tecnologico ed è forni-

trice di sistemi e servizi per le grandi imprese che operano nel

campo automotive, aeronautico e aerospaziale è palese che il

futuro della meccatronica italiana è d’interesse strategico per

le sorti di tutto il nostro settore manifatturiero. Infatti il mer-

cato della meccatronica rappresenta un fattore chiave per la

sua capacità di connettersi alle catene del capitalismo globale.

Penso che per il nostro Paese la meccatronica possa rappresen-

tare un’opportunità in più per il riequilibrio del nostro sistema

industriale che, purtroppo da anni, sta sperimentando una crisi

molto intensa che sta colpendo le nostre industrie. La meccatro-

nica in Italia esprime il 15% del fatturato manifatturiero italiano,

con una distribuzione pari al 75% nel Nord, il 13% nel Centro e

il resto nel Sud. A livello mondiale assistiamo invece a una con-

tinua crescita della domanda, nonché la crescita in termini di

prodotti che si caratterizzano nel settore della meccatronica, per

cui si può aspettare una forte crescita del settore nel prossimo

decennio e oltre. Le aziende di tutto il mondo sono sempre più

alla ricerca di soluzioni automatizzate per accelerare i metodi di

produzione e ridurre la manodopera e costi. Anche le aziende

dei paesi in via di sviluppo stanno dando un forte contributo alla

crescita del mercato della meccatronica grazie allo sviluppo di

protocolli software da applicare alle macchine. Tra i paesi leader

di questo settore spicca sicuramente l’India”.

Cristini:

“La ricerca e l’innovazione sono la chiave per potersi

distinguere in un panorama internazionale molto complesso.

Questo è vitale per il nostro Paese in particolare. In Italia ci sono

aziende importanti, tante competenze e know-how. Dobbiamo

avere coscienza dei nostri punti di debolezza, ma anche dei

punti di forza. Siamo il secondo Paese manifatturiero d’Europa.

Tuttavia, per far fronte alle sfide nei Paesi esteri che ci garan-

tiscono significativi livelli di export, dobbiamo puntare a fare

sinergia e crescere come dimensioni medie delle aziende”.

Castelli:

“La meccatronica sta avendo un successo evidente nel

settore automotive, ma anche in tanti ambiti di produzione non

di massa, dove è più facile l’interazione tra progetto, produzione

e mercato. Presto arriverà in modo deciso anche nei mercati di

massa, dalle comunicazioni alla filiera dell’alimentare. Il mer-

cato della meccatronica è in continuo sviluppo con importanti

incrementi a livello italiano e mondiale; nel territorio italiano

sono presenti numerose imprese sulla frontiera tecnologica per

quanto riguarda la meccatronica, ovvero imprese che ‘fanno

meccatronica’ nel senso più elevato del termine e per le quali la

meccatronica costituisce un fattore chiave di competitività che

ha consentito di raggiungere posizioni di leadership nei rispet-

tivi segmenti/nicchie di prodotto”.

Ghironi:

“È evidente che un approccio meccatronico è promet-

tente in ogni momento del ciclo di vita di un sistema di auto-

mazione e questo è valido per ogni macchina. La produzione

italiana, a differenza di altre più rigide, è votata alla flessibilità e

alla soddisfazione di ogni richiesta di personalizzazione da parte

del cliente. Questo senza scendere a compromessi sul costo

macchina e sui tempi di consegna. Per fortuna la meccatronica

ci consente di distinguerci sul mercato globale per scalabilità e

flessibilità. Chiaramente occorrono i giusti strumenti di proget-

tazione e simulazione per sfruttare appieno quelle straordinarie

potenzialità. Gestire tutte le differenti versioni di macchina per

offrire una gamma completa, dall’entry level al top di gamma,

con la possibilità di scegliere quali moduli inserire su ogni mo-

dello consegnato, presuppone che la progettazione sia molto

efficiente. Occorre arrivare a un design funzionale, testato e

Cristian Randieri, ceo,

Intellisystem

foto tratta da www.morguefile.com