OTTOBRE 2015
AUTOMAZIONE OGGI 385
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AO
TAVOLA ROTONDA
non del tutto sfruttate. Sono sempre più i dispositivi intelligenti
in grado di gestire localmente diverse funzioni, di anno in anno
sempre più avanzate. Prendiamo come esempio il motore con
drive e logica integrati: questo non solo sarà in grado di gestire
un asse senza ‘disturbare’ la CPU centrale ma, non dovendo
attendere istruzioni da remoto, sarà anche in grado di reagire
in modo molto più reattivo. Questi dispositivi sono in grado di
attuare un controllo in posizione, in velocità, in coppia e sono in
grado oggi di riprendere l’attività esattamente dalla posizione
in cui si erano fermati prima di un fermo, senza dover fare un
homing. Il benefici risultanti sono evidenti miglioramenti delle
prestazioni, processi più affidabili, precisi e con minor scarto.
In generale un abbattimento dei costi in produzione e prodotti
di migliore qualità. Controlli evoluti e tempi di reazione minori
significano, inoltre, maggiore sicurezza e la possibilità di ridi-
mensionare le barriere per gli operatori, con una conseguente
riduzione del footprint delle macchine. Estendendo il concetto,
anche tutti i sensori, i sistemi di ispezione, i robot e tutti quei
sistemi di automazione periferica sono, con la meccatronica, in-
tegrati in modo nativo nel sistema di controllo, a patto di avere
un unico ambiente di sviluppo in grado di gestire ogni parte
dell’automazione, come Automation Studio, e di sfruttare op-
portuni standard di interfaccia e di comunicazione. E proprio la
comunicazione è un aspetto fondamentale, che non può essere
trascurato per un corretto sviluppo delle applicazioni meccatro-
niche. Con la giusta infrastruttura ogni dispositivo intelligente
collegato può fornire dati importanti sul processo e sul proprio
stato di salute. Queste sorgenti di informazioni, aggregate e rese
disponibili a ogni livello di fabbrica, permettono di ottimizzare
quel che succede in linea e di pianificare in modo conveniente
la produzione e gli interventi di manutenzione. Con la famosa
quarta rivoluzione industriale le comunicazioni sono giusta-
mente al centro del mirino perché fondamentali per sfruttare
tutte le potenzialità offerte dalla meccatronica. In particolare
è necessaria l’adozione di protocolli realtime affidabili e con
grandi capacità di trasmissione, che si prestino a diverse topo-
logie, includendo ridondanze a ogni livello, e con meccanismi
che permettano la protezione di quei preziosi dati raccolti”.
Roberto Loce
di
Rockwell Automation
( www.rockwellautoma- tion.it ): “In un momento come quello attuale, in cui il sistema
produttivo sta attraversando una fase delicata, le aziende, per
continuare a competere con successo, devono riuscire a svilup-
pare soluzioni ad alte prestazioni, flessibili e con costi compara-
bili con il budget del proprio mercato.
In quest’ottica è obbligatorio azzerare i costi dovuti all’ineffica-
cia del processo di sviluppo del prodotto e, nello specifico, le
aziende si trovano a sviluppare sempre più prodotti/soluzioni
che necessitano dell’integrazione e della simulazione di aspetti
e componenti appartenenti a diversi domini, quali: meccanico,
elettronico e informatico. Un altro degli aspetti che emerge tra
le esigenze per arrivare a soluzioni sempre più competitive è
proprio la necessità di gestire modifiche progettuali e custo-
mizzazioni degli impianti riuscendo a predire in modo certo ed
efficace le variazioni prestazionali ottenibili con variazioni del
progetto. In parole povere, disporre di un completo controllo
dei limiti e della consapevolezza di quelli che sono i punti deboli
da migliorare in uno scenario dove spesso le macchine possono
essere diverse e in alcuni casi dei veri e propri prototipi.
Le prestazioni della macchina, a partire dagli stessi tempi ciclo
e dalla produttività, non possono più venir stimate con appros-
simazione, e poi verificate solo nelle fasi di collaudo. Questo
modo di procedere lascerebbe molte incertezze nell’intero pro-
cesso, e potrebbe portare a dover far fronte a ostacoli inaspet-
tati, anche gravi, la cui risoluzione sarebbe molto dispendiosa
sia in termini di tempo sia di denaro. Le moderne tecniche di
simulazione sono sempre più orientate ad avere un prototipo
virtuale, normalmente realizzato in un ambiente avanzato di
tipo CAD 3D, che permette di interfacciarsi sia con gli strumenti
di progettazione meccanica sia con le tecniche di modellazione
multifisica permettendo così di riprodurre l’interattività con la
macchina durante lo sviluppo e il debug del software di con-
trollo. Con un prototipo virtuale si possono verificare interat-
tivamente e razionalizzare le scelte progettuali per conseguire
migliori prestazioni e incrementare il livello di flessibilità e ro-
bustezza operativa, oltre che avere una più netta definizione
dei principi di funzionamento e delle specifiche progettuali per
l’implementazione delle logiche di controllo”.
A.O.:
Qual è, a suo avviso, la situazione attuale del mercato in que-
sto settore a livello italiano e mondiale?
Filippis:
“A dispetto di una situazione economica internazionale
sempre più articolata e molto spesso in sofferenza, la mecca-
tronica si attesta come uno dei principali ‘driver’ di crescita del
mondo industriale. Dagli osservatori che analizzano il mercato
industriale, si ha un’unanime certezza legata al trend di crescita
del comparto. Le scelte strategiche di delocalizzazione degli
impianti verso paesi in via di sviluppo stanno gradualmente
arrestandosi lasciando il passo a macchine con un livello di
sofisticazione maggiore difficilmente replicabile da aziende
che non possiedono il know-how necessario. In questa nuova
ottica, anche in Italia, si sta rapidamente tornando alla specia-
lizzazione massiccia, con la definizione di mercati verticali con
livelli di sofisticazione tecnologica elevata. L’effetto trainante di
mercati come l’alimentare o il farmaceutico ha sbilanciato verso
soluzioni di meccatronica sempre più prestanti anche il resto
dell’industria. Inoltre un piano normativo sempre più stringente
ha portato le soluzioni di automazioni in applicazioni in cui, fino
a solo pochi anni fa, sembrava impensabile. L’insieme di tutti
questi fattori consolidano il posizionamento della meccatronica
come locomotiva della crescita economica per i prossimi anni”.
Porta:
“Parlando di mercati e meccatronica è facile pensare a
molteplici campi di impiego e di interesse e questo ci permette
di affermare che il futuro mondiale di questo settore non possa
che essere positivo. Se ci caliamo nella realtà del tessuto pro-
duttivo nazionale scopriamo che le nostre aziende spiccano
quali eccellenze in molteplici settori e la loro competitività è
determinata dalla forte competenza e cultura innovativa spinta
dalla loro attitudine all’internazionalità. Per essere attrattivi sui
mercati internazionali è indispensabile avere forte capacità di
reazione alle richieste provenienti da ogni parte del mondo,
essere veloci e adempiere alle richieste delle normative vigenti
nei vari paesi. Questi aspetti oggi sono affrontabili con maggior
facilità grazie all’apporto delle tecnologie informatiche, entrate