LUGLIO-AGOSTO 2015
Automazione Oggi 383
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AO
TAVOLA ROTONDA
Pay per use: l’utente paga solamente in base all’effettivo sfrut-
tamento delle risorse. Questa caratteristica permette all’utente
un notevole risparmio sulle risorse IT, in quanto può ridurre la
quantità di risorse elaborative presenti presso le sue strutture e
conseguentemente il personale per la loro gestione, trasferendo
al fornitore di servizi il rischio di inutilizzo delle stesse.
Bruno Pierro:
Negli ultimi anni la vertiginosa crescita di Internet
ha creato opportunità straordinarie, ma ha anche posto nuove
sfide per i leader IT. Ora stiamo assistendo a una trasformazione
ancora più epocale: Internet of Everything (IoE), che Cisco defi-
nisce come la connessione in rete tra persone, processi, dati e
oggetti. Secondo le stime di Cisco, nel 2000 gli oggetti connessi
a Internet erano ‘appena’ 200 milioni. Sulla scia di un’innova-
zione senza precedenti su vari fronti, tra cui video, uso di dispo-
sitivi mobili, social media e cloud, oggi gli oggetti connessi sono
circa 10 miliardi, mentre per il 2020 si prevede un forte aumento
dei dispositivi connessi che saranno 50 miliardi. Connettendo
ciò che non è ancora connesso, IoE creerà nuove fonti di valore
per le aziende. Il cloud, in quanto elemento di democratizza-
zione del valore generato dall’IT, sarà uno dei principali promo-
tori di questa trasformazione. Cisco prevede che nei prossimi
dieci anni Internet of Everything genererà un valore potenziale
di 14.400 miliardi di dollari in tutti i settori a livello mondiale.
Nello specifico, nei prossimi 10 anni le aziende di tutto il mondo
avranno l’opportunità di aumentare i profitti di quasi il 21%. In
altre parole, per effetto di Internet of Everything e del cloud,
fra il 2013 e il 2022 la posta in gioco per coloro che sapranno
cogliere questa opportunità sarà pari a 14.400 miliardi di dollari
(utile netto). Il cloud rappresenta un elemento di successo per-
ché diventa il centro dell’evoluzione stessa dell’azienda grazie
alla possibilità di garantire un time-to-market ridotto che riesce
a supportare non solo le azioni rivolte al mercato di rifermento
dell’azienda ma anche all’interno. Ovvero riesce a rispondere
tempestivamente e con alta efficienza alle altre necessità delle
funzioni aziendali, marketing, risorse umane ecc… che hanno
sempre più bisogno di avere strumenti veloci. Il cloud rende
possibili l’ottimizzazione della spesa e l’efficientamento degli in-
vestimenti, facendo spendere all’azienda esattamente il tempo
e le risorse disponibili senza immobilizzare capitali a fronte di
progetti che potrebbero avere una durata variabile. Cisco vuole
creare una rete di cloud, Global InterCloud, per fare in modo che
le applicazioni e il carico elaborativo possa fluire in modo ve-
loce ed efficiente offrendo al cliente finale un’offerta più ampia.
Un progetto ambizioso verso il quale anche i partner coinvolti
mostrano entusiasmo perché riconoscono in questo passo una
risposta alle esigenze del mercato del presente ma soprattutto
del futuro. Cisco può essere un fattore fondamentale nello svi-
luppo del cloud mondiale, sia per competenza che per la sua
rete di partnership.
Francesco Tieghi:
I maggiori player dell’ICT stanno cavalcando
il cloud, mentre molti altri stanno sviluppando l’ecosistema dei
prodotti e servizi che utilizzano e utilizzeranno il cloud come
base per la loro proposta. In molti stanno convertendo il mo-
dello di business da Capex (capital expenditures) a Opex (ope-
rating expenditures), spostando quindi l’asse delle revenue da
vendita di prodotto a somministrazione di servizio, proprio in
ottica di medio periodo. Non sono più quindi necessari grossi
capitali per entrare sul mercato per offrire soluzioni innovative.
Per questo quindi vediamo il proliferare di proposte a volte
anche estremamente creative. Chiaramente il grosso delle
prime ondate riguardano soluzioni per i mercati consumer ed
enterprise, ma già oggi iniziamo a vedere servizi mirati al mondo
industriale e delle utility da parte dei vendor di automazione.
A.O.:
Come un’azienda può valutare i diversi modelli di servi-
zio? Può un’azienda provare i vari servizi offerti? E come può
riconoscere la soluzione giusta per lei?
Bruno Pierro:
Un’azienda deve creare un proprio percorso di IT/
cloud. In questo Cisco e i propri partner possono aiutarla a cre-
are quel percorso che consenta di scegliere le soluzioni migliori
per le proprie esigenze, che siano interne o di offerta ai propri
clienti/partner. Ad esempio Cisco ha nel suo catalogo servizi la
possibilità di realizzare un assestment dei servizi cloud che i di-
pendenti usano. Questo consente di capire quanti servizi IT ero-
gati da altre aziende si usano in azienda senza una rispondenza
alle policy aziendali. Inoltre potrebbe essere il primo passo verso
la costruzione di un’offerta interna e verso l’esterno dell’azienda.
Alcuni partner Cisco Powered, che hanno superato la certifica-
zione della bontà del processo di erogazione del servizio basato
su tecnologia Cisco, offrono la possibilità di provare il servizio.
Cristian Randieri:
Prima di optare per l’adozione di servizi di
cloud computing, configurandone la migliore soluzione, è op-
portuno che l’azienda verifichi la quantità e la tipologia di dati
che intende esternalizzare (es. dati personali identificativi o
meno, dati ecc.). È di primaria importanza valutare gli eventuali
rischi e le possibili conseguenze derivanti da tale scelta sotto
il profilo della riservatezza e della loro rilevanza nel normale
svolgimento della propria attività. Tale analisi valutativa dovrà
evidenziare l’opportunità o meno di ricorrere a servizi cloud
(limitandone l’uso ad esempio a determinati tipi di dati), non-
ché l’impatto sull’utente in termini economici e organizzativi,
l’indisponibilità, pur se parziale o per periodi limitati, dei dati
esternalizzati o, peggio, la loro perdita o cancellazione.
Successivamente occorre documentarsi su quali siano i modelli
di servizio cloud più comunemente offerti dai provider, ovvero:
SaaS (Software as a Service) che indica qualsiasi servizio cloud
tramite il quale i consumatori possono accedere ad applicazioni
software tramite Internet. Le applicazioni ospitate su cloud pos-
sono essere utilizzate per una vasta gamma di attività, sia da
individui che da organizzazioni. Alcuni esempi di SaaS sono di
fatto realtà come Google, Twitter e Facebook. PaaS (Platform as
a Service), categoria di cloud computing che fornisce agli svi-
luppatori una piattaforma e un ambiente per costruire applica-
zioni e servizi su Internet per cui gli utenti accedono ai propri
servizi tramite il proprio browser web. IaaS (Infrastructure as a
Service), dove la risorsa cloud è un’infrastruttura di elaborazione
ovvero un hardware virtualizzato. In questa categoria ricadono
servizi come ad esempio: lo spazio virtuale su server, connes-
sioni di rete, larghezza di banda, indirizzi IP e bilanciatori di ca-
rico. Il cliente mediante le componenti virtualizzate costruisce
le proprie piattaforme IT.
A questo punto dopo una prima analisi e la scelta del servizio
più adatto alle proprie esigenze si può pensare di iniziare a fare
un’analisi di mercato per la scelta del provider più adatto. Per-
sonalmente penso che anziché provare diversi servizi alla ricerca