Background Image
Table of Contents Table of Contents
Previous Page  59 / 100 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 59 / 100 Next Page
Page Background

LUGLIO-AGOSTO 2015

Automazione Oggi 383

59

sede del cloud provider. I

servizi cloud stanno diven-

tando sempre più diffusi

e sono erogati oramai da

cloud di tipo diverso: pub-

blici, privati e anche ibridi.

Queste cloud devono po-

tersi connettere tra loro

e con i clienti in modo

intelligente per garantire

servizi di qualità elevata e

da scalare in maniera ef-

ficiente. Cisco ritiene che

alla base di tutto ciò ci

debba essere una rete in-

telligente e le tecnologie

in grado di connetterli. In

questo senso, Cisco Inter-

cloud Fabric consente di

distribuire servizi in modo

più efficiente e affidabile,

sia si tratti di servizi cloud

pubblici o privati destinati

a utenti situati in aree ge-

ografiche diverse sia di

servizi commerciali basati

su cloud pubblico di livello

aziendale. Un cloud privato può offrire l’IT as-a-service che con-

tribuisce a ridurre i costi, raggiungere nuovi livelli di efficienza e

introdurre nuovi e innovativi modelli aziendali. Cisco offre una

base davvero integrata per il cloud privato che include un’in-

frastruttura di ultima generazione che alloca in modo flessibile

risorse condivise, all’interno di un

data center e tra data center, e

una Cisco Intellingent Network che

offre all’utente un’esperienza coe-

rente e altamente sicura ovunque

possa trovarsi. Le organizzazioni

stanno adottando il cloud in tutte

le sue forme: è quanto emerge

dalla quarta edizione annuale dello

studio ‘Cisco Global Cloud Index

(2013-2018)’ realizzato per stimare

la crescita e il trend del traffico data

center globale basato su cloud. Se-

condo il rapporto, si assisterà a una

crescita continua e consistente

del traffico cloud, dei workload

cloud e dello storage cloud, con il cloud privato significativa-

mente maggiore del cloud pubblico. In termini numerici, nel

corso dei prossimi cinque anni il traffico data center triplicherà

e il cloud rappresenterà il 76% del traffico data center totale.

Insieme a un vasto ecosistema di partner, che continua ad am-

pliarsi, Cisco ha sviluppato una soluzione, denominata Cisco

Intercloud Fabric, destinata a consentire a qualsiasi tipologia di

utenza di combinare e spostare i workload tra i diversi cloud

pubblici e privati, a seconda delle esigenze, in modo semplice e

sicuro, mantenendo i criteri di rete e di sicurezza associati.

Cristian Randieri:

Il cloud pubblico prevede la fornitura di

servizi cloud a molteplici clienti in un ambiente virtualizzato,

basato su un’unica infrastruttura condivisa di risorse fisiche ac-

cessibili tramite una rete pubblica come Internet. In un certo

senso si contrappone alla definizione di cloud privato, che deli-

mita il bacino di risorse di computing sottostanti, creando una

piattaforma cloud distinta a cui può accedere solo un’unica or-

ganizzazione. In realtà la distinzione non è proprio così netta

tant’è vero che esistono pure i cloud ibridi. Sono una nuova for-

mulazione di cloud che sfruttano i cloud sia privati sia pubblici

per svolgere funzioni distinte all’in-

terno della stessa organizzazione. I

cloud ibridi nascono dall’esigenza

delle varie organizzazioni di incre-

mentare la propria efficienza uti-

lizzando servizi cloud pubblici per

tutte le operazioni non sensibili e

affidarsi al cloud privato esclusiva-

mente in caso di necessità, facendo

in modo che tutte le piattaforme

siano perfettamente integrate tra

loro. Esistono diversi modelli di

cloud ibridi che possono essere ap-

plicati in svariati modi: modello

integrato, diversi cloud provider

collaborano per fornire servizi sia

privati che pubblici; modello ibrido

completo, singoli cloud provider offrono un pacchetto ibrido

completo; modello misto, organizzazioni che gestiscono auto-

nomamente i propri cloud privati utilizzando e integrando nella

propria infrastruttura un servizio di cloud pubblico.

In un esempio pratico si potrebbe pensare a un’azienda che

adotti il cloud hosting ibrido per ospitare il proprio sito web di

e-commerce all’interno di un cloud privato, più sicuro e scala-

bile, adottando invece un cloud pubblico per ospitare il sito ve-

trina a favore di un maggiore risparmio economico. Infine esiste

anche il community cloud in cui l’infrastruttura su cui sono

installati i servizi cloud è condivisa da un insieme di soggetti,

aziende e organizzazioni, che condividono le stesse esigenze e

hanno uno scopo comune, come ad esempio potrebbero essere

i vari soggetti della pubblica amministrazione. L’infrastruttura

può essere gestita dalla comunità stessa, oppure da un fornitore

di servizi esterno.

Francesco Tieghi:

A volte non è semplice definire i confini tra

cloud pubblica e cloud privata. Proviamo infatti a pensare come

andremmo a definire il perimetro della nostra cloud privata: fini-

sce dove abbiamo messo il firewall di delimitazione della nostra

Intranet aziendale? E verso il campo, verso gli impianti, fino a

dove la spingiamo? E dove stanno tutti i dispositivi wireless e

mobili (tablet e smartphone) che accedono da remoto ai servizi

di email e condivisione dati della nostra organizzazione: dentro

o fuori? E i dati sono tutti dentro e solo ‘alcuni fuori’? Inoltre

sempre più spesso alcuni servizi (come mail, CRM, e oggi anche

gestione asset e manutenzione ecc.) sono in outsourcing, quindi

presso e gestiti da terzi, però ‘privati’/dedicati: in questo caso si

tratta di cloud privato? Ma questo vale parlando in generale, per

tutte le applicazioni ICT ‘gestionali’. Proviamo ad approfondire il

tema per le applicazioni industriali, quelle per intenderci dell’In-

Foto tratta da http://pixabay.com/

Bruno Pierro, service

creation and cloud

leader di Cisco Italia

nere

Cristian Randieri,

presidente e ceo

di Intellisystem

Technologies