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LUGLIO-AGOSTO 2015

Automazione Oggi 383

58

AO

TAVOLA ROTONDA

T

utti parlano di cloud ma non tutti sanno esattamente

quali sono i pro e i contro della nuvola. Abbiamo pro-

vato a chiederlo a esperti come Paolo Colombo, eu-

ropean strategic programs manager di Ansys, Bruno

Pierro, service creation and cloud leader di Cisco Ita-

lia, Cristian Randieri, presidente e CEO di Intellisystem Techno-

logies e Francesco Tieghi, responsabile digital marketing di

ServiTecno. Vediamo cosa hanno risposto.

Automazione Oggi:

Parliamo di cloud computing: cloud pub-

bliche e cloud private. Quale la differenza?

Paolo Colombo:

Per Ansys il cloud è davvero un’estensione

delle possibilità di utilizzo dell’High Performance Computing.

Dopo tutto, cloud significa che si utilizza un hardware remoto,

non importa se all’interno o all’esterno dei confini della nostra

azienda. Attraverso la tecnologia HPC è possibile aumentare la

produttività di chi si occupa dello sviluppo prodotto, considerare

un numero elevato di idee e lavorare sull’ottimizzazione del pro-

getto, gestire modelli più grandi e quindi ottenere dati più pre-

cisi sul suo comportamento. Visti tutti questi vantaggi, l’impiego

di HPC sta diventando sempre più comune anche nelle piccole

e medie aziende. In un recente sondaggio su 3.000 clienti, circa

un terzo ha dichiarato di soffrire il limite di dover gestire modelli

semplificati o con meno dettagli di quanto avrebbe voluto. Oggi

possiamo invece dare alle aziende una soluzione chiavi in mano,

costruita da partner che hanno validato i nostri software e che

permettono di attivare un cloud velocemente. È il cliente che

sceglie se le macchine stanno all’interno o all’esterno del suo

firewall o se vuole un sistema misto, utile per gestire i picchi di

lavoro. Quindi la distinzione tra pubblico e privato diventa solo

di forma, non di sostanza: se opportunamente progettato, il si-

stema viene visto sempre nello stesso modo. La gestione delle

licenze non è molto diversa da quella che vede impiegata una

workstation: possono essere comprate e installate dove si vuole,

anche nel cloud e gestite tramite accessi remoti con il nuovo Li-

cense Manager. Un altro punto fondamentale è che se si decide

di utilizzare Ansys nel cloud non è necessario spostare le licenze

sul data center: si possono utilizzare le risorse remote anche solo

per eseguire i calcoli. Questo per dire che ci sono molti modi

per usare il ‘cloud’ dove il software è residente su un server re-

moto e l’utente paga solo quando si collega e utilizza le risorse.

Anche questa modalità sarà presto disponibile con Ansys, pro-

prio per facilitare la gestione dei picchi di lavoro. Attualmente la

nostra soluzione di punta per il cloud è su Amazon. L’Enterprise

Cloud Solution è pensata per i grandi clienti che vogliono risorse

esterne ma isolate da Internet e dedicate esclusivamente a loro

attraverso un account ASW. La piattaforma è preconfigurata,

in modo che tutta la suite Ansys funzioni. Sono già state fatte

le scelte legate all’hardware per garantire prestazioni ottimali,

risorse HPC, job scheduling, accesso e visualizzazione remota

e l’utente accede alle risorse attraverso un sistema protetto

(Ansys Cloud Gateway).

Bruno Pierro:

Si parla di cloud privato quando l’infrastruttura

cloud viene fornita per l’uso esclusivo di una singola azienda for-

mata da più utenti. Può appartenere ed essere amministrata e

gestita dall’organizzazione stessa, da terze parti o da una combi-

nazione di entrambe, e può trovarsi in sede o fuori sede. Si parla

di cloud pubblico quando l’infrastruttura cloud viene erogata da

un fornitore pubblico. Può appartenere ed essere amministrata

e gestita da un’azienda, un’istituzione didattica o un ente pub-

blico, oppure da una combinazione dei tre, e si trova presso la

Nuvole bianche e nuvole

Esperti del settore provano a dare indicazioni utili per l’utilizzo consapevole

del cloud computing

Antonella Cattaneo

@nellacattaneo