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APRILE 2015

AUTOMAZIONE OGGI 380

37

sua quota crescere di 3 punti, passando

dal 40% del 2011 al 43% del 2012%. Per i

veicoli commerciali sopra le 16 t valgono

le stesse considerazioni: alla modesta ri-

presa del 2010 e prima parte del 2011 è

seguito un nuovo calo della domanda,

ulteriormente peggiorata nel 2012.

Cosa ne pensano le

aziende

Automazione Oggi: Quali sono oggi i

driver che guidano la crescita delle im-

prese del settore dell’automotive?

Davide Prando

, product manager Sen-

sori di Panasonic Electric Works Italia

( www.panasonic-electric-works.it )

: “La ca-

pacità di innovare e non solo rinnovare

le linee di produzione. Tutto parte dalle

esigenze del mercato degli OEM: forte

competizione internazio-

nale (ormai si parla solo

di gruppi e non di singole

case automobilistiche),

anche dai Paesi emergenti,

che impone standard qua-

litativi, estetici e di sicu-

rezza crescenti, a fronte di

prezzi stabili o in calo. Ciò

significa realizzare linee

di produzione tecnolo-

gicamente all’avanguar-

dia, ossia che adottano

‘il meglio’ che il mercato

dell’automazione possa of-

frire. Per questo molti OEM

e relativi tier sono ‘opinion leader’ per i

loro fornitori. Il driver in questo scenario

è Industry 4.0, cioè il paradigma secondo

cui tutti gli elementi dell’automazione di

processo e assemblaggio comunicano tra

loro e con il management, al fine di avere

una produzione ottimizzata (meno spre-

chi), flessibile (capacità di seguire meglio

i carichi di lavoro), oltre che una maggiore

consapevolezza degli operatori di ciò che

sta accadendo istante per istante. Realiz-

zare a pieno questo paradigma permette

la crescita di tutto il comparto, perché

si risponde rapidamente al variare delle

condizioni, mantenendo standard elevati

e controllando i costi”.

Pierluigi Olivari

, managing director di

Beckhoff Automation

( www.beckhoff.it

):

“I cicli di investimento effettuati dalle

grandi case automobilistiche per la messa

in produzione di nuovi modelli da sempre

hanno rappresentato uno dei principali

driver di traino non solo della filiera au-

tomotive, ma dell’economia industriale

nel suo complesso. Ultimamente però,

forse anche complice il

contingente periodo di

crisi, stiamo assistendo

al consolidarsi di dina-

miche diverse. Secondo

recenti studi di mercato,

le aziende della filiera

automotive stanno adot-

tando modelli di business

che si stanno sempre più

sganciando dalle logiche

di investimento fatte a

monte, per concentrarsi

su aspetti competitivi che

vedono nella qualità, nella

capacità di rispondere in

tempi brevi ai picchi pro-

duttivi e/o alle modifiche

‘in corsa’ volute dal cliente

i loro veri punti di forza. In

poche parole, flessibilità e

qualità si configurano oggi

quali driver importantis-

simi a cui un fornitore tec-

nico in ambito automotive

non può derogare. Queste

caratteristiche si dimo-

strano addirittura essen-

ziali per la sopravvivenza

dei subfornitori”.

Paolo Colombo

, manager

European strategic programs di Ansys

(

www.ansys.com/it_it ): “I

l settore auto-

motive, e più in generale

quello dei trasporti, segue

alcuni trend molto evi-

denti. Ne cito due. Il primo

è la necessità di ridurre

consumi ed emissioni.

Nonostante la caduta del

prezzo del petrolio degli

ultimi mesi, che ha favo-

rito il ritorno delle auto di

grossa cilindrata in nazioni

come gli USA, si ritiene che

il greggio tornerà a salire,

riportando in auge la ne-

cessità di ridurre i costi di esercizio dei vei-

coli. Inoltre, le normative che impongono

la riduzione delle emissioni sono vinco-

lanti per i costruttori. Questo significa in-

vestimenti in ricerca per l’ottimizzazione

della combustione nei motori a scoppio,

l’evoluzione del powertrain elettrico (e

della rete di ricarica), la necessità di mo-

dificare il design dei veicoli e di utilizzare

materie plastiche e compositi in modo

più massiccio per la ridu-

zione dei pesi, oltre a una

maggiore attenzione all’a-

erodinamica. Il secondo

trend è la proliferazione

di elettronica e software

embedded. Il mercato ri-

chiede auto sempre più

accessoriate, con dispo-

sitivi che aumentano il

comfort di bordo e la si-

curezza attiva e passiva.

Abbiamo coniato termini

come ‘infotainment’, di-

sponiamo della connes-

sione Internet in auto, che

viene usata non solo dal guidatore, per

ricevere informazioni o ascoltare la radio

digitale, ma anche dal veicolo stesso, per

dialogare con altri mezzi o mandare dati

di telemetria. La compresenza di tutti

questi sistemi a bordo crea nuove sfide

di gestione dei segnali, alimentazione,

interferenze, posizionamento delle an-

tenne. Inoltre, queste applicazioni sono

gestite da milioni di linee di software,

che condizionano in modo importante

le prestazioni del sistema. Un possibile

malfunzionamento di un componente o

del software di controllo può avere conse-

guenze anche molto gravi: un problema

al sistema di intrattenimento di bordo

può portare a un cliente scontento, ma

la gestione elettronica dei sistemi di fre-

nata o di controllo della

trazione hanno impatti di

ben altra portata... Anche

qui si apre una grande

sfida: affidabilità e sicu-

rezza di sistemi sempre

più complessi”.

Marco Clerici

, export ma-

nager di Mitsubishi Elec-

tric Factory Automation

Division

(it3a.mitsubishie-

lectric.com/fa/it

): “Il settore

automotive dal 2009, con

l’avvento della crisi e la riduzione dei con-

sumi, ha vissuto un periodo difficile. Vi era

difficoltà nel saturare gli impianti produt-

tivi, in quanto la scarsità della domanda

non rendeva necessaria tutta la manodo-

pera che le aziende del settore avevano

Davide Prando di

Panasonic Electric

Works Italia

Pierluigi Olivari di

Beckhoff Automation

Paolo Colombo di Ansys