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APRILE 2015
AUTOMAZIONE OGGI 380
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mazione si trovano ad affrontare. Nel pa-
norama sociale si affacciano nuovi gruppi
di consumatori, ma anche di produttori
non tradizionali, inoltre l’interconnetti-
vità ha fatto evolvere la domanda di IoT
sulle automobili e sulla mobilità stessa: le
città possono essere considerate sempre
di più grandi organismi unitari. E proprio
l’uso di strumenti di comunicazione e in-
formatici dotati di interfacce semplificate,
ma allo stesso tempo forniti di tecnologie
super-evolute, spinge l’utente a ricercare
queste caratteristiche anche nei sistemi di
automazione utilizzati nel manufacturing.
Oggi si è sempre più alla ricerca del be-
nessere, della salute e del vivere bene
con leggerezza. Anche nel caso di questo
trend la ricaduta nel mondo professionale
si ritrova in un nuovo modo di proget-
tare, che caratterizza dalle infrastrutture
fino ai processi industriali. Dove il lavoro
dell’uomo deve essere sempremeno ripe-
titivo e logorante”.
Olivari
: “Il mercato mondiale dell’auto-
motive sta ritornando a crescere, sia pur
con vari distinguo. Ciò detto, il ruolo che
le economie emergenti giocheranno nel
prossimo futuro sarà senz’altro determi-
nante. Da qui ne deriva che le maggiori
opportunità per i fornitori di automazione
saranno legate, oltre che ai fattori tecnici
e strategici precedentemente citati, an-
cora al mondo automotive tradizionale,
per il quale sarà fondamentale offrire una
capacità di supporto worldwide. La pre-
senza dovrà essere pervasiva non solo dal
punto di vista geografico, ma anche per
quanto riguarda le capacità tecniche che
i fornitori sapranno mettere in campo,
al fine supportare i clienti dalle fasi pre-
progettuali fino a quelle di messa in servi-
zio e assistenza on site. Per le cosiddette
tecnologie verdi, senz’altro promettenti, il
quadro è un po’ più complesso, oltre che
incerto.
Di sicuro c’è che non rientrano nelle
opportunità di sviluppo legate ai Paesi
emergenti, in quanto questo cambio di
paradigma tecnologico, che dovrà por-
tare al ripensamento dell’auto da qui a
dieci anni, sarà fondamentalmente ap-
pannaggio delle economie occidentali.
Pressoché tutte le case automobilistiche
internazionali, tra cui anche i più grandi
marchi di ‘luxury-sport’, hanno stanziato
fondi per lo sviluppo di autoveicoli elet-
trici o ibridi. Tuttavia, come anche IHS Au-
tomotive prevede, sarà poco probabile
che questo mercato decolli in maniera
sostanziale nel prossimo quinquennio.
Piuttosto azzardato è anche fare previ-
sioni in ambito di smart car, una frontiera
che potrebbe rappresentare una buona
occasione per i fornitori di automazione
di entrare, con i propri ‘prodotti 4.0’, non
solo negli impianti di produzione, ma
direttamente a bordo delle stesse auto,
che si fanno sempre più intelligenti, in-
terconnesse e, per così dire, ‘ubiquitous
controlled’”.
Bedetti
: “Ritengo cha anche in questo
caso chi si muoverà in modo più efficace
e rapido possa avere quel vantaggio che
gli permetta ulteriore ricerca e sviluppo.
Sicuramente l’intelligenza sta nello sce-
gliere una strada ‘green tech’ sia come
mezzo che come fine”.
Clerici
: “Con l’avanzare della globaliz-
zazione i mercati si stanno evolvendo
sempre più in un’ottica di adattamento.
I produttori devono adeguarsi, per es-
sere sempre più competitivi, alle varie
esigenze che caratterizzano i diversi mer-
cati, attuando strategie di marketing e
investendo molto in R&S. In particolare,
per quanto riguarda il settore dell’auto-
motive, il mercato si sta evolvendo verso
la sostenibilità ambientale, in quanto i
concetti di ‘green tech’ e ‘smart mobility’
stanno caratterizzando le strategie pro-
duttive delle imprese.
Di fatto, la tecnologia e l’elettronica sono
sempre più integrate all’interno degli au-
toveicoli, inmodo da rendere lemacchine
più sicure, affidabili e soprattutto ecologi-
che. Basti pensare che i produttori di au-
tomobili giapponesi, e non solo, stanno
investendo molto sulla produzione di
auto elettriche e sulla ricerca di soluzioni
che implementino le funzionalità degli
autoveicoli, in modo che si possano adat-
tare alle caratteristiche dei vari mercati. In
questo senso, i fornitori di componenti di
automazione devono saper rispondere
con soluzioni ad hoc alle varie esigenze
delle case produttrici.
Per esempio, per quanto riguarda la
produzione di pneumatici, attraverso
l’introduzione di sensori all’interno della
gomma le condizioni del pneumatico
possono essere costantemente moni-
torate. Queste aumentate complessità
tecnologiche dei prodotti del mercato
automotive portano a dover ripensare
gli impianti produttivi con tempi di ciclo
sempre più rapidi, coniugando tuttavia la
precisione e la sicurezza delle movimen-
tazioni automatiche”.
Butti
: “La tecnologia sostenibile sarà
l’unica possibile, in unione con l’am-
biente produttivo, capace di intervenire
sul prodotto (autovettura intelligente e
sostenibile) e sul processo (‘smart ma-
nufacturing’), gestendo in tempo reale
le variabili interne alla produzione, ma
anche gli elementi a impatto ambientale
(materie prime, energia, emissioni, acqua
ecc.)”.
Prando
: “Le nuove tecnologie, benché
presentino differenze sostanziali sia in
termini di ‘commodity’ impiegate (deri-
vati del petrolio o energia elettrica dalla
rete), sia come concezione di mobilità (car
pooling/sharing), dal punto di vista della
produzione non si scosteranno molto
dalle attuali. Per quanto riguarda il futuro,
non sappiamo ancora come ci muove-
remo, ma il mezzo che utilizzeremo uscirà
da stabilimenti in cui l’automazione sarà
integrata e con prestazioni pari o presu-
mibilmente superiori a quelle attuali”.
Colombo
: “Ci sono già prototipi di auto
che guidano da sole, mentre è possibile
comprare quelle che eseguono manovre
in autonomia come il parcheggio. L’avre-
ste detto dieci anni fa? Probabilmente
no, lo si vedeva solo nei film. Trend come
l’auto intelligente, l’infomobility, l’auto
elettrica o ibrida sono più che consolidati.
Una sfida enorme è quella dell’integrità
del prodotto: come possiamo assicurarci
che sistemi così complessi performino
come desideriamo? E che queste per-
formance siano così elevate da essere
attrattive per il cliente? Su un’automo-
bile molti sistemi sono ‘safety critical’,
non possono non funzionare. E siccome
un sistema è robusto come il più debole
dei suoi componenti e le prestazioni del
sistema dipendono dall’interazione (a
volte imprevedibile) dei componenti
stessi, diventa essenziale per i fornitori di
componentistica sviluppare prodotti che
siano poi in grado di lavorare al meglio
quando sono integrati nella piattaforma.
Si aprono dunque scenari interessanti su
nuovi modelli di collaborazione R&D tra
produttori e fornitori”.
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