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APRILE 2015
AUTOMAZIONE OGGI 380
38
a disposizione. Da qui è nata la necessità,
da parte delle aziende produttrici, di di-
sporre di soluzioni flessibili di automa-
zione. A fronte di riduzioni del personale
sulla catena produttiva si è cominciato a
introdurre sistemi robotici sicuri, per af-
fiancare l’uomo e gestire possibili nuovi
incrementi della domanda. La riduzione
dei lavoratori e l’introdu-
zione dei sistemi robotici,
non solo nel settore della
verniciatura, ma anche per
lamanipolazione e la com-
ponentistica, ha portato a
un forte contenimento
dei costi di produzione,
consentendo alle aziende
di ottimizzare i margini in
un periodo di crisi. Oltre a
questo un altro fattore che
ha guidato la crescita delle
imprese è la riduzione dei
fermi macchina per la ma-
nutenzione. A oggi la co-
siddetta ‘manutenzione
intelligente’, preventiva e predittiva, resa
possibile dai device di automazione serve
proprio a prevenire gli interventi di manu-
tenzione quando è troppo tardi. Di fatto,
attraverso l’utilizzo di dispositivi elettro-
nici gli interventi di manutenzione posso
essere programmati per tempo, in modo
da limitare al minimo i fermi macchina e
rendere la catena il più produttiva possi-
bile con un abbattimento significativo dei
costi, in quanto vengono evitate tutte le
manutenzioni non necessarie e diminuite
quelle che si rendono necessarie a pro-
blema avvenuto”.
Paolo Butti
, automotive & tire industry
manager Europe, Middle East and Africa
Region di Rockwell Automation (
www.
rockwellautomation.it
): “Innanzitutto, oc-
corre fare una distinzione tra chi opera
nel mondo veicolo (fornitore di compo-
nentistica) e chi opera nel mondo della
produzione/processo (fornitore di linee,
macchine e impianti e brand owner): i
primi hanno subito un’enorme crisi e un
processo di trasformazione, uscendo da
un situazione ‘captive’, aprendosi alla
concorrenza e alla globalizzazione. In
questo processo, i driver sono stati una
forte riduzione dei costi unita allo spo-
stamento della produzione (ma anche
dei centri tecnici) verso i cosiddetti ‘best
cost country’, dove anche i clienti primari
hanno investito e sono cresciuti. Tecno-
logie ‘premium’ e piattaforme globali
hanno guidato il processo di ‘selezione
naturale’. Gli operatori del mondo della
produzione/processo, da parte loro,
hanno vissuto sia la globalizzazione, che
ha avuto impatto sulle capacità di ‘deli-
very’ ed ‘execution’ degli impianti e dei
sistemi produttivi, sia una
trasformazione tecno-
logica a fronte di nuove
sfide, quali quelle del ri-
sparmio (acqua e acciaio),
dell’uso di nuovi materiali
compositi e nuove tecno-
logie, della mobility, della
riduzione di consumi e
pesi, con l’avvento di vei-
coli a trazione elettrica o
ibrida ecc.”.
Giancarlo Lerda
, strategic
industry manager Cars &
Vehicles di Sick (
www.sick.it
): “La profonda cono-
scenza dei processi produttivi nel settore
specifico, la forte spinta all’automazione
integrata e, non da ultimo, gli investi-
menti delle grandi case
automobilistiche su nuove
linee di produzione sem-
pre più flessibili sono si-
curamente le grande leve
su cui stanno crescendo le
imprese dell’automotive.
Un altro importantissimo
aspetto è il tempo medio
di progettazione e rea-
lizzazione di una linea di
produzione. Questa fine-
stra temporale si è drasti-
camente ridotta nel corso
degli anni e continua ad
accorciarsi sempre più, sicuramente gra-
zie all’aiuto delle nuove tecnologie di
prototipazione, ma anche come risposta
a un mercato in continua evoluzione, che
deve rapportarsi sempre più rapidamente
con le tendenze e le richieste degli utenti
finali”.
Maurizio Cremonini
, direttore marke-
ting di Comau (
www.comau.com ): “Negli
ultimi anni la domanda di automobili si è
fortemente evoluta e si presenta sempre
più eterogenea e frammentata: i consu-
matori, soprattutto quelli più giovani,
sono più interessati ai servizi che al solo
‘prodotto auto’ e mostrano massima
apertura verso modelli di trasporto alter-
nativi al possesso del mezzo, giudicato
troppo oneroso (dovuto principalmente
al rialzo del petrolio), soprattutto se affi-
dabili e gestibili attraverso le nuove tec-
nologie (car sharing, car pooling ecc.). A
questo si affianca la necessità da parte dei
consumatori di usufruire di soluzioni che
non abbiamo come unico punto di forza il
risparmio, spostando quindi la domanda
verso soluzioni differenti, ‘made to mea-
sure’ ed eco-sostenibili, passando da un
mercato ‘economy-driven’ a uno forte-
mente ‘responsability-driven’.
La sostenibilità ambientale è ormai un fat-
tore determinante: automobile e sosteni-
bilità sono divenuti ormai un binomio
imprescindibile.
Si pensi alle auto a propulsione alterna-
tiva, le ibride o le ‘fuel less car’. L’auto-
mobile, infatti, per continuare ad avere
successo nelle economie mature o affer-
marsi nei Paesi ad alto potenziale di cre-
scita, come Cina, India e Russia o, ancora,
per seguitare a crescere, per esempio
in Brasile, deve cambiare e sta già cam-
biando. Il driver di questo cambiamento
è proprio un’attenzione
sempre maggiore nei
confronti dell’ambiente, a
cominciare dalla riduzione
delle emissioni. Gli OEM
devono quindi rispon-
dere a queste esigenze,
sottostando alle regole
legislative e proponendo
soluzioni alternative,
come auto più leggere
con motori di dimensioni
minori (‘engine downsi-
zing’) e utilizzando ma-
teriali leggeri sul ‘body’ e
sul ‘closure’. L’utilizzo quindi di nuovi e
diversi materiali (‘multi material’) implica
nuove tecniche di giunzione, che impat-
tano significativamente sul business delle
aziende che operano nel settore dell’au-
tomazione industriale”.
Andrea Bedetti
, corporate account ma-
nager di IFM elettronica (
www.ifm.com):
“Innovazione e produttività: questi de-
vono crescere in simbiosi per permettere
una proposta di tecnologie adeguate ai
tempi, tenendo sempre sotto verifica la
capacità di produrre nuove integrazioni.
In un mercato globalizzato, dove ‘pesce
Marco Clerici di
Mitsubishi Electric
Factory Automation
Division
Paolo Butti di Rockwell
Automation
PANORAMA
AO