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APRILE 2015

AUTOMAZIONE OGGI 380

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L’

industria automobilistica

ha subito profondi cam-

biamenti nel corso degli

anni. Il concetto stesso di

auto si è evoluto da bene

‘esclusivo e di lusso’, realizzato in Europa,

a prodotto di massa, con il fordismo, fino

a divenire un oggetto di consumo di-

versificato e personalizzabile grazie alla

comparsa sul mercato delle case auto-

mobilistiche giapponesi e coreane. Oggi-

giorno, l’auto è un oggetto irrinunciabile,

spesso uno ‘status symbol’, emblema di

libertà e autonomia, frutto di innovazioni

estetiche concettuali, tecniche e tecnico-

ambientali. La sua diffusione rimane an-

cora molto legata al livello della ricchezza

economica di un Paese. Più lo status di

una nazione è elevato, più lo è anche il

livello della motorizzazione automobili-

stica. Per questo motivo, ai vertici della

classifica dei Paesi più ricchi e industria-

lizzati troviamo gli Stati Uniti, che oggi

guidano la ripresa globale, con 770 veicoli

per 1.000 abitanti (dati 2012), di cui una

percentuale significativa di veicoli utilitari

leggeri, categoria in cui rientrano i ‘pick-

up’. Tuttavia, anche negli States il tasso di

motorizzazione delle famiglie tra il 2000

e il 2009 si è in parte ridotto: il numero

di veicoli per famiglia è passato dall’1,89

del 2001 all’1,86 del 2009. Con un tasso

di motorizzazione medio di 582 auto per

1.000 abitanti nel 2012, l’Europa si posi-

ziona tra Stati Uniti e Giappone (dati Os-

servatorio Findomestic Auto 2015). Alla

base della classifica figurano invece Paesi

ancora in fase di decollo, come Brasile e

Turchia, con rispettivamente 170 e 180

veicoli ogni 1.000 abitanti, seguiti da Su-

dafrica e Cina.

Anche se gode al suo interno di una ge-

nerale prosperità, l’Europa manifesta

marcate diversità tra Paese e Paese rela-

tivamente alla diffusione della motoriz-

zazione. L’Italia, in particolare, con 675

vetture per 1.000 abitanti presenta il tasso

di motorizzazione più elevato; la Germa-

nia (551/1.000 abitanti) prosegue la sua

corsa verso la mobilità, mentre Francia

(587/1.000) e Regno Unito (554/1.000)

rimangono sostanzialmente stabili. Un

discorso a parte merita la Polonia, che ha

visto la propria motorizzazione passare

dai 365 veicoli per 1.000 abitanti del 2005

ai 551 del 2012. Un’ascesa straordinaria

simbolo di un Paese in recupero, che ha

subito una forte accelerazione nel 2004

con l’entrata nell’Unione Europea e la

considerevole importazione di veicoli

usati dalla Germania. Uscendo dall’Eu-

ropa sono da notare i prodigiosi progressi

fatti dalla Cina, dove il tasso di motoriz-

zazione è di fatto passato da 17 a 69

veicoli per 1.000 abitanti. In prospettiva,

questo rimane il Paese con le più grandi

potenzialità di crescita, che vedrà cre-

scere il tasso di motorizzazione per 1.000

abitanti nell’ordine del 13% annuo. Con

la comparsa di un mercato di seconda

mano e l’emergere di una classe media,

poi, il prodotto auto ha tutte le carte in

regola per proliferare tra la popolazione

cinese. E per il futuro? Entro il 2020 ci si

aspetta una vera e propria metamor-

Silvia Beraudo

AO

PANORAMA

Marcia avanti per

il mercato dell’auto

Buone notizie per l’automotive: il comparto è in ripresa. In Europa la

produzione nel 2014 segna un +5,4%, in aumento le ‘eco-friendly’

mentre le auto elettriche stentano a decollare, almeno in Italia