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fa eco Riccardo Luna, digital champion e

presidente di Wikitalia: “Esistono oggi 50

miliardi di oggetti connessi, ma a chi ser-

vono?”. Di tutte le iniziative di business

che le nuove soluzioni abiliteranno, solo

poche avranno davvero un futuro. Il con-

fine fra successo e insuccesso starà nella

capacità di cogliere le reali necessità delle

persone e, secondo Banzi, seguire le ‘re-

gole’ dello ‘slow food’: ‘clean, fair, good’.

“Sarà fondamentale saper dare alle per-

sone strumenti per creare soluzioni IoT

in modo semplice e veloce (in questa

direzione va Arduino)”. Le applicazioni

‘calate’ dall’alto non hanno speranza di

sopravvivere, in quanto i bisogni ‘veri’

nascono dal basso, dal cliente. Occorre

perciò una ‘democratizzazione dell’in-

novazione’, ossia saper ripartire dai bi-

sogni del cliente, insieme al cliente. “Poi

occorre saper pensare a oggetti in ottica

IoT che siano di design e creino un’espe-

rienza d’uso piacevole per l’utente, che

siano ‘di lusso’ ma al contempo ‘per tutti’”

ha proseguito Banzi. “Oggi è possibile re-

alizzare oggetti di design al costo dei pro-

dotti di massa. Infine, occorre difendere i

valori fondamentali della persona, come

il diritto alla privacy. In molti casi, quando

qualcosa è ‘gratuito’ in rete, in realtà

punta solo a sottrarre dati all’utente per

rivenderli a fini di business. Dobbiamo

capire quando l’impatto della tecnolo-

gia sulla persona può essere negativo e

porre la persona al centro delle strategie

IoE, per andare verso un miglioramento

della qualità della vita e non verso il suo

contrario”.

Si può fare IoE in Italia?

“È vero, in Italia siamo ancora indietro

sul fronte del digitale, e non solo per la

‘banda larga’ (il 21% della popolazione

non accede nemmeno ai 30 MB di down-

load dalla rete)” ha sottolineato Agostino

Santoni, AD di Cisco Italia. “La maggiore

sfida di oggi, però, è portare i 26 milioni

di persone dei social media e i 500.000

che lavorano nella PA a un livello di inte-

razione digitale evoluto.

Per rendere possibile l’IoE in Italia oc-

corre procedere su questi due fronti e

rapidamente. Sono però moderatamente

ottimista in merito. L’IoE deve essere un

fenomeno ‘distribuito’ nel Paese, una ri-

voluzione culturale che coinvolge tutti e

il compito che Cisco si è posta è di dare

voce digitale, appunto, a tutti”. Come?

“Faccio tre esempi” ha proseguito l’AD.

“Expo 2015 è un’occasione per mostrare

cosa può fare l’IoE in una smart city e, nel

quadro del progetto ‘Safety for Food’,

Cisco Italia si è attivata per costruire, in

collaborazione con la società Penelope,

un portale della tracciabilità alimentare

europea (ne parliamo a pag. 126 - ndr).

Per passare al mondo dell’industria, vi

sono molti esempi di realtà che stanno

implementando la ‘fabbrica digitale’,

dove tutti i dati siano reperibili in rete.

In questi casi, la capacità di collaborare

è misura del successo, in quanto occorre

integrare le competenze di chi propone

le piattaforme abilitanti, con quelle di chi

conosce i meccanismi produttivi”.

Le nuove tecnologie possono anche ag-

giungere valore a soluzioni tradizionali:

“Un noto produttore italiano di para-

stinchi ha inserito dei sensori nei suoi

prodotti per raccogliere dati relativi alla

salute e alle prestazioni sportive di chi li

indossa. L’allenatore ha a disposizione i

dati raccolti in tempo reale per rivedere

le tattiche di gioco in base alle condizioni

reali della squadra” ha esemplificato San-

toni. Un altro esempio è stato fatto da

Silvio Fraternali, direttore sistemi infor-

mativi di Intesa Sanpaolo Group Services,

a proposito di un sito di e-commerce

promosso dall’Istituto, dove è possibile

acquistare prodotti freschi: la presenza

di sensori nelle confezioni garantisce al

consumatore il rispetto della catena del

freddo. “In azienda utilizziamo l’IoT in

svariati ambiti” ha illustrato poi Gilberto

Ceresa, CIO di FCA Group. “Con i dipen-

denti, per ‘fare rete’ e creare una cultura

aziendale condivisa; in fabbrica, a Melfi

per esempio, dove sono prodotte 1.000

vetture al giorno fra Fiat 500X e Jeep

Renegade e dove vengono gestiti dai 4

ai 5.000 dispositivi connessi in rete, per

condividere le informazioni sui materiali

da montare e i cicli di lavorazione, al fine

di diminuire gli errori e aumentare la qua-

lità, secondo il concetto di ‘Industria 4.0’.

Infine, a livello di veicoli: stiamo lanciando

la 500X ‘connected vehicle’, che permette

al guidatore tramite smartphone di acce-

dere alle app di cui ha bisogno”. Nascono

anche nuovi business, come il car sharing

di ENI al quale Fiat partecipa: “È un busi-

ness nuovo, impensabile qualche anno

fa senza app e smartphone, nel quale

non possiamo non essere presenti”. Per

andare avanti occorre però risolvere pro-

blemi sia infrastrutturali, permettendo per

esempio un dialogo trasparente fra tutte

le componenti, sia di sicurezza. Anche

Enel si sta evolvendo: “In Italia dobbiamo

gestire e manutenere un milione di chilo-

metri di linee di distribuzione e per farlo

utilizziamo sensoristica e intelligenza di-

stribuita” ha sottolineato Paola Petroni,

responsabile network technology. “Gli ap-

parati distribuiti in rete dialogano fra loro,

per offrire un migliore servizio all’utenza,

costituita dall’85% degli italiani. Perché il

servizio di manutenzione sia più efficace,

gli operatori in campo hanno accesso

tramite smartphone a tutta la documen-

tazione tecnica; inoltre, possono operare

sui dispositivi senza toccarli, in tutta sicu-

rezza, grazie alla ‘augmented reality’, e

ricevono indicazioni precise sul punto in

cui si è verificato il guasto, grazie al GPS”.

Infine, il caso di ENI, illustrato da Gianluigi

Castelli, executive vice president ICT, che

si sta avviando a essere una ‘digital so-

ciety’: “Fra le aree che devono evolvere fi-

gura l’‘industrial’, che deve perseguire un

controllo della produzione ‘end to end’,

anche in un’ottica di salvaguardia della

salute pubblica e dell’ambiente, aumen-

tando quindi la sicurezza d’impianto”.

Aspetto imprescindibile per trasformare

la società è stato il coinvolgimento attivo

di tutti i dipendenti, mettendo in campo

attività di training, formazione e aggior-

namento.

Cisco Italia -

www.cisco.com - w ww.ioeforum.it

MARZO 2015

AUTOMAZIONE OGGI 379

58

AO

ATTUALITÀ

L’adozione delle soluzioni

IoE costituisce un’opportunità

imperdibile per l’intero sistema-Paese