luppare tecnologie e piattaforme atte a
supportare l’intelligenza in qualsiasi og-
getto, producendo componenti in grado
di abilitare l’IoE a basso costo. “Si con-
sideri per esempio una nicchia dell’IoE
come quella dei ‘wereable device’: una
ricerca AB stima che questo mercato
assorbirà 450 miliardi di pezzi, il doppio
dei chip prodotti per PC. Intel intende
puntare, fra l’altro, su questo mercato,
realizzando componenti da inserire in
braccialetti, cuffiette, orologi ecc., per
rilevare, per esempio, parametri legati
alla salute della persona” ha rivelato
Carmine Stragapede, direttore generale
di Intel Italia. “In quest’ottica collabo-
riamo già con alcuni produttori di beni
di consumo, Luxottica per citarne uno,
per una ‘consumerizzazione’ dell’IoT.
Un altro fronte è quello dell’industria,
dove l’80% dei dispositivi embedded
intelligenti immessi sul mercato non è
dotato di connessione di rete. Connet-
terlo può portare a una migliore gestione
dei processi e in un maggiore profitto”.
La tecnologia è già disponibile e alcune
imprese stanno evolvendo il proprio bu-
siness. “Un noto produttore di condizio-
natori, per esempio, sta dotando i chiller
di sensori per rilevare i dati di funziona-
mento, in modo da rendere più efficiente
la manutenzione, in ottica predittiva, e
aumentare la ‘customer satisfaction’. Per
arrivare a questo occorre ripensare i pro-
cessi in ottica ‘end to end’, dall’inizio alla
fine, ricontrollando e standardizzando i
sistemi e ponendo attenzione fin dall’i-
nizio alla sicurezza, per saper gestire gli
attacchi in qualsiasi punto della catena si
manifestino, e proteggere i dati, spesso
rilevanti e personali” ha concluso Straga-
pede. In linea con Gartner il cofondatore
di Arduino, Massimo Banzi, vede l’IoE “al
momento del ‘guado’, quello di aspetta-
tiva massima, quando occorre scegliere
la strada da percorrere. Per esempio, si
parla del frigorifero interconnesso fin
dagli anni ’80 e oggi, che questo ‘sogno’
potrebbe diventare realtà, ci chiediamo:
ma chi realmente lo vuole? Le tecnolo-
gie ci sono, ma dobbiamo ancora capire
‘cosa’ vogliamo far loro fare e ‘perché’.
L’interconnettività cambia tutto, ma da
sola non basta a risolvere i problemi”. Gli
David Bevilacqua, vice presidente
South Europe di Cisco
Agostino Santoni, amministratore
delegato di Cisco Italia
Carmine Stragapede, direttore
generale di Intel Italia
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