GIUGNO 2014
AUTOMAZIONE OGGI 373
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totali. Andando ad analizzare la propensione
all’export delle aziende per classe di fattu-
rato, si evidenziano notevoli differenze di
comportamento. Le aziende più piccole (fino
a 2,5milioni di euro) realizzano quasi la metà
del proprio giro d’affari (48,9%) sul mercato
italiano. La percentuale di vendite sul mer-
cato domestico va via via diminuendo con
l’aumentare della dimensione aziendale,
arrivando per le imprese più grandi (oltre 50
milioni di euro) a rappresentare solamente il
7,9%del fatturato.
Dove va l’export?
Molto diversificate anche le propensioni
esportative di ciascuna classe dimensionale
d’impresa per singola area geografica. Se
per tutte l’Unione Europea rimane l’area
principale di esportazione, l’incidenza della
stessa sul totale diminuisce in modo pro-
gressivo, passando dal 44,8% (aziende fino
a 2,5 milioni di euro) al 29,9% (aziende oltre
50 milioni). Discorso opposto invece per le
aree geografiche più lontane dall’Italia (Asia
e Sud America su tutte): sono le aziende più
grandi e strutturate che vi realizzano i risul-
tati percentuali più importanti. Considerando
la ripartizione del fatturato totale in base al
settore di appartenenza delle aziende clienti,
si può notare come le vendite alle aziende
del settore beverage occupano le maggiori
quote di fatturato (35%), seguite da quelle
alle aziende del food (28,8%) e farmaceuti-
che (17,1%). Interessante notare come in Ita-
lia sia invece il food il settore predominante
(37,6%), seguito anche in questo caso da
beverage e farmaceutico. I settori cosmetico,
chimico e gli altri comparti (tra cui tabacco e
tissue) occupano quote inferiori di mercato.
Le macchine più vendute risultano essere le
confezionatrici (che rientrano nella categoria
formatrici, riempitrici, sigillatrici di imballaggi
flessibili e rigidi) con il 41,3% delle quote to-
tali, seguite dalle riempitrici e dosatrici, chiu-
ditrici e macchine di controllo, (24,3%) della
cui categoria fanno parte anche le tappatrici.
Settori clienti
La ripartizione del giro d’affari per settori
clienti rivela una predominanza dell’industria
alimentare nel suo complesso (63,8% del to-
tale). Scomponendola nei duemacro-settori,
il beverage risulta essere il primo settore
cliente, assorbendo il 35% (1.922 milioni di
euro) del fatturato totale. È inoltre il secondo
settore cliente per propensione esportativa
(86%), preceduto solo dalla categoria ‘altro’
che include tabacco, tissue ecc. Il food è il se-
condo acquirente di macchine per il packa-
ging e assorbe il 28,8% del fatturato totale.
Le vendite inquesto settore sonodestinate al
mercato italiano per il 22% e ai mercati esteri
per il 78%. Segue il mercato delle macchine
per il settore farmaceuticoequellodellemac-
chine per il chimico. Il chimico si afferma così
il comparto con maggiore incidenza percen-
tuale sul fatturato Italia, mentre il beverage
risulta trainante sul fronte export.
La parola alle aziende
Automazione Oggi: Software oppure
hardware.Quali sarannogli sviluppi futuri
dell’automazione in ambito packaging?
Vittorio Agostinelli
, product manager fac-
tory automation di Panasonic Electric Works
Italia (
):
“Le componenti hardware e software che
compongono l’automazione sono intercon-
nesse e non scindibili. Grazie allo sviluppo
di hardware più performanti con maggiori
velocità di calcolo, si possono usufruire e
creare software e funzionalità sempre più
evolute. Funzionalità software sia in ambito
di controllo sempre più evoluto e preciso
dell’automazione, per esempio l’utilizzo di
servoazionamenti brushless in rete, sia sof-
tware e funzionalità di gestione dell’automa-
zione con la connessione della macchina in
internet e la disponibilità di funzioni IT”.
Edi Gherbezza
, EME SSD business deve-
lopment manager Italy di Parker Hannifin
): “Il packaging, come molti
altri settori produttivi, deve risultare flessibile
Fonte: www.iroonie.com