Automazione_Oggi_369 - page 52

AO
ATTUALITÀ
si saranno adottati dei sistemi atti a im-
pedire tale passaggio” ha spiegato Max
De Santis, customer service E.P. Specialist.
“Nei nostri laboratori abbiamo studiato
quali sono le modalità di propagazione
di pressione e fiamma e come evitarne la
diffusione verso i volumi limitrofi”. Pres-
sione e fiamma non si propagano infatti
con gli stessi tempi ed è possibile interve-
nire sfruttando tale differenza temporale,
evitando che si inneschi una detonazione
incontrollabile che potrebbe causare la
rottura di parti dell’impianto con conse-
guente fuoriuscita di fiamme, frammenti
che potrebbero venire scagliati contro chi
si trova nelle vicinanze, o gas tossici.
Le valvole di isolamentoValvEx di Fike sono
proprio nate a seguito di una campagna di
ricerca condotta sulla propagazione delle
esplosioni da polveri in contenitori col-
legati tra loro da tubazioni e protetti con
membrane antiesplosione. Essa si chiude
all’aumentare della pressione all’interno
della tubazione. Grazie a un sistema bre-
vettato, una volta chiusa la valvola rimane
bloccata per diversi minuti dopodiché si
riassetta autonomamente, quando il nor-
male flusso di processo viene ripristinato.
La valvola pneumatica attiva a manicotto
I-Flex di ultima generazione, in particolare,
si integra perfettamente nelle tubazioni
di interconnessione o di raccordo verso
altre apparecchiature dell’impianto senza
interferire con il processo ed è costituita
da un robusto corpo valvola che contiene
un manicotto a sua volta costituito da
un elastomero resistente e flessibile. Fra i
principali impieghi figura quello in combi-
nazione con il rilevatore ottico di fiamma e
scintilla Irex di Fike. Tale rilevatore ottico è
in grado di individuare le eventuali scintille
presenti all’interno della tubazione; poi, in-
viando un segnale alla centralina, chiude
il manicotto della valvola impedendo la
diffusione delle scintille che potrebbero
generare un’esplosione. Disponendo di
due circuiti di attivazione indipendenti
la stessa valvola a manicotto può essere
utilizzata anche come valvola di processo,
dato che permette di regolare la portata
creando una limitata sezione di passaggio.
In caso di intervento la valvola può essere
riarmata direttamente
dall’operatore in pochi
secondi.
La rilevazione avviene in
un massimo di 50 ms; in
altri casi vengono impie-
gati altri tipi di sensori:
quelli di pressione regi-
strano non soltanto lo
sforamento dalle soglie
predefinite oltre le quali
i sistemi si attivano, ma
l’intera curva di anda-
mento della pressione,
avvertendo l’utente in
caso di avvicinamento
ai valori di soglia. I falsi allarmi vengono
evitati grazie alla presenza di un modulo
di controllo che convalida il segnale di al-
larme ricevuto dal sensore.
“Quello della prevenzione rappresenta
per noi un nuovo ambito di business”
ha proseguito Robino. “Lavoriamo sulle
fonti di innesco e su come intervenire
per diminuire il rischio di esplosione. Per
esempio, in ambienti dove circolano delle
polveri, come i silos, una banale azione
meccanica può causare un surriscalda-
mento o provocare delle scintille che in-
nescano un’esplosione”. Vi sono poi casi di
auto-combustione o combustione senza
fiamma, in presenza di cariche elettrostati-
che, superfici calde o sorgenti elettriche…
E se le scintille si possono rilevare tramite
detector ottici, in altri casi questo non
basta. Fike ha realizzato soluzioni in grado
di rilevare un’eccessiva concentrazione di
polveri potenzialmente esplosive in am-
bienti dove non dovrebbero essercene, la
presenza di gas o anidride carbonica quali
possibili cause di combustione, la presenza
di braci dove la fiamma è nascosta, che
un semplice detector ottico non sarebbe
capace di notare: “È questa la prossima
frontiera della sicurezza, che consente di
rilevare uno stato anomalo in anticipo e
quindi decidere il tipo di intervento da ef-
fettuare in base alla tipologia del processo
in essere”.
Fike Italia -
com
a linea di dischi di rottura Atlas di Fike, pur
mantenendo le caratteristiche principali e
distintive della tecnologia G2 (rapporto ope-
rativo del 95%, utilizzo con liquido o vapore,
elevata resistenza al vuoto e ai cicli pulsati),
estende le pressioni di taratura disponibili, rendendo la
gamma G2 più ampia per rispondere al meglio alle ne-
cessità del cliente. La serie utilizza la tecnologia brevet-
tata utilizzata per tutti i prodotti
della serie G2: il disco di rottura
viene fabbricato senza pre-inci-
sioni tipiche dei dispositivi tra-
dizionali, eliminando le possibili
zone di stress del materiale du-
rante le fasi operative e rendendo
il disco più resistente e affidabile
nel tempo. Inoltre, l’automazione
utilizzata nel processo produttivo dei prodotti G2 consente di produrre in economia, au-
mentando significativamente la velocità nei tempi di consegna. La gamma di dischi di rot-
tura Atlas è disponibile in Hastelloy C276 e 316/316L acciaio inox, nelle dimensioni da DN25
(1”) a DN100 (4”); la serie utilizza il porta-disco tipo Atlas-LO (basso profilo) disponibile in
molteplici materiali e configurazioni.
L
Atlas: un ‘gigante’ fra i dischi di rottura
Fike ha acquistato una cava negli Stati Uniti dove
esegue esperimenti e test esplosivi
GENNAIO-FEBBRAIO 2014
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